Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Addio-a-Lilli-Carati-icona-sexy-anni-70-6ffcb2a8-10f8-4815-9af7-6ba9931671ce.html | rainews/live/ | true
SPETTACOLO

Aveva 58 anni

Addio a Lilli Carati, icona sexy anni '70

Malata da tempo, era ricoverata in una struttura nel Varesotto

Condividi
Roma
E' scomparsa l'attrice Lilli Carati, vero nome Ileana Caravati, all'età di 58 anni dopo una lunga malattia. Originaria di Varese, era diventata nota al grande pubblico tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta, grazie a una serie di film di genere e commedie sexy fortunate al botteghino. Un successo popolare che portò l'attrice, di carattere schivo e riservato come da lei stessa descritto in varie interviste, verso il tunnel della tossicodipendenza. E successivamente, per un breve periodo, anche verso il mondo della pornografia, utilizzato come raccontava la stessa Carati, come fonte di guadagno per sostenere i costi delle sostanze. Durante l'arco della carriera, tra alti e bassi, due tentativi di suicidio e un arresto per droga. Poi la comunità, il percorso di disintossicazione e un inizio di rinascita artistica, anche in tv. 

Lilli Carati era nata a Varese nel 1956. Da tempo era tornata a vivere tra Induno Olona e il capoluogo. Da quando si era ammalata la si vedeva sempre meno e, a quanto si è appreso, si è spenta in una struttura sanitaria a Besano, dove era in cura. I funerali si svolgeranno mercoledì 22 ottobre alle 14:30 nella chiesa S.Paolo a Induno Olona. Dopo il funerale il corpo sarà cremato.  

La carriera nello spettacolo di Lilli Carati inizia con il secondo posto a Miss Italia nel 1974 a Reggio Calabria. Prima, esperienze nel mondo della moda, dopo, la frequentazione di una scuola per indossatrici. Nel '74 il titolo della Carati è Miss Eleganza, ma la bellezza certo non manca. Nella giuria di Miss Italia c'era Franco Cristaldi, che la scrittura. Da quel momento inizia per l'attrice un percorso nei generi più in voga nel cinema italiano di quel periodo, quelli che oggi si definiscono "di culto". Con ruoli che spaziano dal poliziottesco alla commedia, sempre con almeno un pizzico di sensualità.

Il suo film più celebre fu "Avere vent'anni", di Fernando Di Leo, accanto a Gloria Guida. Poi alcune commedie di Pasquale Festa Campanile, come "Qua la mano" accanto ad Adriano Celentano e "Il corpo della ragassa", con Enrico Maria Salerno. Una storia tratta da un libro di Gianni Brera, dove la "ragassa" era lei. Tra il 1988 e il 1989 tentò due volte il suicidio. 

Dopo il percorso di disintossicazione, in cui aiuta anche altri tossicodipendenti in comunità a recuperare, Lilli Carati inizia a rinascere, anche artisticamente: torna in tv e nel 2012 le viene affidato il ruolo di protagonista in un thriller, le cui riprese vengono però interrotte per i problemi di salute dell'attrice. Un tumore al cervello per cui viene operata. Poi più nulla. Fino al giorno della scomparsa.