Aveva 68 anni
Addio a Oliviero Beha, giornalista controcorrente. Svelò lo scandalo Italia-Camerun ai Mondiali '82

Oliviero Beha ci ha lasciati ieri. Aveva 68 anni, dopo una vita costellata di tante esperienze diverse: giornalista, scrittore, saggista, conduttore televisivo e radiofonico. Amato e odiato, tante volte premiato per i suoi libri, le trasmissioni in radio e in tv, i saggi critici. Ma anche censurato e osteggiato, spesso in polemica. In qualche modo un Brontolo, dal titolo di una sua fortunata trasmissione su Rai 3, chiusa tra le polemiche nel 2013. E' stato un lettore attento e caparbio della società e spesso una voce contro.
L'esordio a TuttoSport e Paese Sera
Dopo l'esordio a TuttoSport e Paese Sera, i tanti anni a Repubblica, l'impegno in televisione e in radio, attualmente era editorialista del Fatto Quotidiano. E autore di un seguito blog, che ha aggiornato fino a ieri con un post dedicato ai tg, ("le parole sono importanti") e al modo in cui è stata raccontata l'esplosione di un rudimentale ordigno a Roma. A ucciderlo, racconta la figlia Germana, "è stato un male molto veloce". Ma se n'è andato nel suo letto, aggiunge, 'circondato dalla sua grande famiglia allargata. Papà era uno che amava tantissimo la famiglia, la sua grande famiglia allargata di parenti e amici'. Lascia la moglie, Rosalia, e tre figli, Germana, Manfredi e Saveria, nata con la sindrome di Down, che era stata protagonista con lui, due mesi fa, di una puntata di Nemo, su Rai2, per sfatare luoghi comuni e pregiudizi.
L'esordio in tv è del '87, con Andrea Barbato in Va' Pensiero, contenitore culturale in onda su rai3 tutte le domeniche. Ma la grande popolarità arriva nel '92 con Radio Zorro, programma di servizio di radiorai seguitissimo e premiatissimo, che nel '95 si fonderà con 3131 trasformandosi in RadioZero 3131 e diventerà una sorta di caso subissato dall'interesse degli ascoltatori con un record di 300 telefonate in un'ora e mezza di trasmissione. RadioZero verrà portato anche in tv , con Video Zorro sul Rai3. Poi ci saranno La Gazzetta dello Spot, sempre su Rai3 con Barbato (1989-90) e Brontolo, dal 2010, ancora una volta sulla terza rete del servizio pubblico.
Giornalista, appassionato di calcio (fece un enorme scalpore nel 1984 la sua inchiesta sui Mondiali dell'82 nella quale sosteneva che la partita tra Italia e Camerun fosse stata combinata) e di società, ma anche grande amante del teatro, per il quale ha scritto testi, e poeta. Tra i suoi titoli, All'ultimo stadio (Selezione Bancarella), Anni di Cuoio (Premio Chianciano) Inverso (Selezione Viareggio). L'ultimo libro, 'Mio nipote nella giungla. Tutto ciò che lo attende (nel caso fosse onesto)', pubblicato nel novembre 2016 con Chiarelettere, era dedicato a Michele, amatissimo figlio di Germana.
La figlia: ripeteva "la liberta' e' un lusso di pochi"
"E ahime' oggi, mi presento... sono una delle figlie. Nelle ultime settimane mi e' capitato di essere le mani di papa' che hanno trasferito in parole scritte su un monitor quello che lui velocemente mi dettava. Si perche', gli articoli lui, li aveva in testa, non seguiva appunti, non doveva cambiare o correggere delle frasi... lui parlava ed io scrivevo perche' animare, vibrare e far venire vere le parole, Lui, l'aveva come dono. Scrivo queste righe perche' con grande orgoglio, sono convinta che papa' lascera' un vuoto profondo nel mondo dell'informazione perche' a dispetto del suo carattere burrascoso, a volte irriverente, spesso ironico, dispotico e a tratti per alcuni arrogante, e' stato, e', e rimarra' un giornalista libero. La "liberta' e' un lusso di pochi" mi ripeteva...".
Questo il ricordo che Germana scrive sul sito intestato a suo padre. "Era fiero di essere chiamato giornalista - prosegue- e di potersi definire tale. Mi diceva spesso che il compito di un giornalista e' raccontare la verita' perche' e' un diritto di chi legge sapere i fatti per poter elaborare una propria opinione basata sul vero e non "indirizzata" o "deviata". Certamente, alla descrizione della realta', papa' non ha mai negato anche la sua opinione che e' risultata spesso scomoda, ma si e' sempre assunto, credetemi, sempre, la responsabilita' di cio' che pensava e credeva... Inutile dirvi il vuoto che lascia nelle persone che lo amano, in mia madre, donna incredibile con cui ha costruito una famiglia meravigliosamente complicata, allargata e colorata, in tutti i suoi figli, nei tanti amici che sono parte integrante di "questo grande gruppo vacanze". Permettetemi, a nome di un piccolo bimbo di due anni che oggi perde un nonno che lo adorava in maniera assoluta, di dirvi, affinche' arrivi a chi legge, che si e' dimostrato un nonno semplicemente straordinario".
"A nome di tutti noi - conclude Germana - scrivo che essere "veri" a dispetto di tutto e di tutti in questo mondo, e' un grande atto di coraggio, una straordinaria forma di liberta'. Questa eredita', noi, la teniamo stretta perche' e' parte di cio' che siamo ed e' quello che cercheremo di trasmettere ai figli, agli amici che ci sono ecco saranno... Questa battaglia, purtroppo per noi tutti lui l'ha persa, ma i suoi occhi verdi diventati grigi, i suoi gesti a tratti goffi, le sue parole complicate ma chiare, tutta la sua vita, restano e resteranno... Buon viaggio papa', continua, come sempre hai fatto a camminare e pensare veloce... noi continueremo a parlare di te e con te. Michele continuera' a guardarsi le due linee sul palmo della mano e dira' "nonno" e noi, ti ritroveremo li'...".