Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Addio-a-Vittorio-Zucconi.-Aveva-74-anni-4a544799-3cf2-4659-a4e8-7fc0b4f61455.html | rainews/live/ | true
ITALIA

A darne notizia il sito del quotidiano

Addio a Vittorio Zucconi, grande firma del giornalismo. Aveva 74 anni

L'editorialista di Repubblica si è spento nella sua casa di Washington dopo una grave malattia. Viveva negli Stati Uniti dal 1985

Condividi
E' morto a 74 anni Vittorio Zucconi, storica firma di Repubblica, per anni direttore del sito del quotidiano romano e fino al 2018 di Radio Capital. Il giornalista si è spento nella sua casa di Washington in seguito a una lunga malattia. 

Vittorio Zucconi aveva lavorato alla Stampa, per cui era stato corrispondente da Bruxelles e da Washington, e al Corriere della Sera. Da molti anni era corrispondente ed editorialista di Repubblica dagli Stati Uniti. 

Modenese di Bastiglia, comincia la professione giornalistica nei primi anni Sessanta come cronista di nera al quotidiano La Notte di Milano, sulle orme del padre Guglielmo. Assunto nel 1969 come redattore a La Stampa, diventa corrispondente, prima da Bruxelles e successivamente da Washington sempre per La Stampa, da Parigi per la Repubblica, da Mosca per il Corriere della Sera durante il periodo della Guerra Fredda e dal Giappone ancora per La Stampa dopo essere tornato a Roma nel 1977 per seguire gli anni del terrorismo rosso e l'omicidio Moro. 

Nel 1985 Zucconi si trasferisce definitivamente a Washington, dove ricopre l'incarico di editorialista e corrispondente dagli Stati Uniti per la Repubblica. 

Vittorio Zucconi è stato direttore dell'edizione web di Repubblica dalla creazione fino al 2015 ed è stato direttore dell'emittente Radio Capital fino al 2018. 

Fu l'autore dello scoop relativo al caso Lockheed del 1976 (aerei comprati dall'Italia in virtù di tangenti concesse a ministri e generali) per il quale l'allora presidente della Repubblica, Giovanni Leone, fu costretto a dimettersi.

Tra i suoi libri: "I cinque cerchi rossi"; "Intervista col Giappone"; "Si fa presto a dire America" (1988); "Parola di giornalista" (1990); "Si fa presto a dire Russia" (1992); "Viaggio in America" (1993); "La scommessa. Cento giorni per amare l'Italia (in collaborazione con il padre Guglielmo, 1993); "Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux" (1996); "Storie dell'altro mondo. La faccia nascosta dell'America" (1997); "L'aquila e il pollo fritto". "Perché amiamo e odiamo l'America" (2008); "Come (non) si diventa italiani" (2009); "Il lato fresco del cuscino. Alla ricerca delle cose perdute" (2018).

Nel 2008 era stato nominato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. 

L'intervista: "L'oggetto che più ha segnato la mia vita è la Lettera 22 di mio padre"