Ieri le sue condizioni di salute erano peggiorate
Addio al cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano: aveva 83 anni
A marzo aveva compiuto 83 anni. Ieri, con una nota, il cardinale Angelo Scola e monsignore Mario Delpini avevano invitato la comunità a pregare per lui

Il cardinale Dionigi Tettamanzi è morto stamani all'età di 83 anni. Ieri le sue condizioni di salute, provate da una lunga malattia, si erano profondamente aggravate. Ha detto addio al mondo terreno nella Villa Sacro Cuore, la Casa di Spiritualità della diocesi a Triuggio, in Brianza, dove aveva scelto di ritirarsi alla fine del mandato come arcivescovo di Milano.
Ieri le sue condizioni si erano aggravate
A dare la notizia, ieri, del peggioramento della malattia è stata una nota della diocesi di Milano, a firma del cardinale Angelo Scola e di monsignore Mario Delpini: "Si sono particolarmente aggravate le condizioni di salute del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, assistito presso Villa Sacro Cuore di Triuggio - avevano scritto - invitiamo tutta la comunità diocesana e coloro che lo stimano a pregare per lui in quest'ora di prova".
Papa Francesco: "Uno dei Pastori più amati e amabili"
"Desidero esprimere le mie condoglianze ai familiari e a codesta comunità diocesana, che lo annovera tra i suoi figli più illustri e tra i suoi pastori più amabili e amati" ha scritto Papa Francesco in un messaggio indirizzato al cardinale Angelo Scola, che si appresta a lasciare la diocesi ambrosiana, e al successore, monsignor Mario Delpini. "Penso con affetto e ricordo con gratitudine l'intensa opera culturale e pastorale profusa da questo benemerito fratello che -aggiunge Francesco - nella sua feconda esistenza ha testimoniato con gioia il Vangelo e servito docilmente la Chiesa".
Dionigi Tettamanzi, arcivescovo e teologo
Nato a Renate, in provincia di Milano, il 14 marzo 1934, Dionigi Tettamanzi non è stato solo cardinale e arcivescovo di Milano per nove anni - dall'11 luglio 2002 al 28 giugno 2011 - ma anche una figura che ha saputo unire la sua attività pastorale ad un ruolo di intellettuale di spicco in ambito teologico, attivo nel dibattito pubblico. Molto stimato in Vaticano, Tettamanzi ha dedicato una parte importante della sua esistenza all'insegnamento e all'attività accademica di materie teologiche. Ordinato sacerdote nel 1957 da Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano e futuro papa Paolo VI, nel 1989 entrò, su chiamata della Cei, nel Consiglio d'amministrazione del quotidiano "Avvenire" con il ruolo di presidente. Nello stesso anno fu eletto Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo e nel giugno 1990 venne eletto Presidente della Commissione Episcopale della CEI per la famiglia. Il 14 marzo 1991 venne nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale. Quattro anni dopo Giovanni Paolo II lo nomina Arcivescovo metropolita di Genova, nel 2002 di Milano, dopo Carlo Maria Martini. Nel dicembre 2008, in piena crisi economica, promosse il "Fondo famiglia-lavoro" per aiutare chi ha perso l'occupazione, attraverso un fondo avviato con un milione di euro e che con gli anni - l'iniziativa è tuttora attiva - è cresciuto.
L'anno successivo fu l'obiettivo degli attacchi della Lega Nord per le sue critiche alla campagna di sgombero contro i rom e i suoi appelli al "solidarismo ambrosiano". Indicato come possibile nuovo Pontefice durante gli ultimi anni del pontificato di Giovanni Paolo II, ha partecipato al conclave dell'aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI e a quello del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco.