CULTURA
Aveva 90 anni, fu assistente di Richard Avedon
Addio al fotografo Hiro, maestro di immagini surreali e seducenti

Il fotografo nippo-americano Hiro, nome d'arte di Yasuhiro Wakabayashi, le cui immagini surreali e seducenti hanno creato alcune delle pubblicità e dei servizi di moda più significativi del dopoguerra, è morto domenica scorsa nella sua casa di campagna a Erwinna, in Pennsylvania, all'età di 90 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla famiglia al "New York Times". Lo scrive l'Adnkronos.
Allievo e assistente di Richard Avedon, Hiro ha scattato immagini di un'eleganza sconvolgente e a volte insolita, come quella di una formica in cima a un'unghia rossa o di una donna che respira una nuvola vorticosa di fumo.
"Con la brillantezza pragmatica di un maestro rinascimentale - ha scritto la rivista 'American Photographer' nel 1982 che gli dedicò un intero fascicolo - Hiro ha cambiato il modo in cui le fotografie appaiono, e con una tecnica infinitamente inventiva ha cambiato il modo in cui i fotografi lavorano".
Nato a Shanghai, il 3 novembre 1930 da genitori giapponesi, nel 1946 con la famiglia lascia la Cina per il Giappone, studiando a Tokyo.
Nel 1954 si trasferisce a New York dove studia fotografia alla School of Modern Photography. Dopo aver frequentato gli atelier di vari fotografi, assunto il nome di Hiro diviene l'assistente di Richard Avedon e, nel 1956, segue i corsi di Alexey Brodovitch alla New School for Social Reserch di New York.
Dal 1958 comincia a lavorare per diversi giornali e riviste, tra cui "Harper's Bazaar", con il quale intrattiene un rapporto di collaborazione esclusiva dal 1966 al '74.
Dopo aver lungamente condiviso lo studio con Avedon, nel '71 ne apre uno proprio. Nel 1969 l'American Society of Magazine Photographers lo nomina fotografo dell'anno.
Le immagini di Hiro sono caratterizzate da un forte impatto visivo, tipico dell'approccio pubblicitario, sul colore molto forte e sul primo piano dell'oggetto rappresentato.
Allievo e assistente di Richard Avedon, Hiro ha scattato immagini di un'eleganza sconvolgente e a volte insolita, come quella di una formica in cima a un'unghia rossa o di una donna che respira una nuvola vorticosa di fumo.
"Con la brillantezza pragmatica di un maestro rinascimentale - ha scritto la rivista 'American Photographer' nel 1982 che gli dedicò un intero fascicolo - Hiro ha cambiato il modo in cui le fotografie appaiono, e con una tecnica infinitamente inventiva ha cambiato il modo in cui i fotografi lavorano".
Nato a Shanghai, il 3 novembre 1930 da genitori giapponesi, nel 1946 con la famiglia lascia la Cina per il Giappone, studiando a Tokyo.
Nel 1954 si trasferisce a New York dove studia fotografia alla School of Modern Photography. Dopo aver frequentato gli atelier di vari fotografi, assunto il nome di Hiro diviene l'assistente di Richard Avedon e, nel 1956, segue i corsi di Alexey Brodovitch alla New School for Social Reserch di New York.
Dal 1958 comincia a lavorare per diversi giornali e riviste, tra cui "Harper's Bazaar", con il quale intrattiene un rapporto di collaborazione esclusiva dal 1966 al '74.
Dopo aver lungamente condiviso lo studio con Avedon, nel '71 ne apre uno proprio. Nel 1969 l'American Society of Magazine Photographers lo nomina fotografo dell'anno.
Le immagini di Hiro sono caratterizzate da un forte impatto visivo, tipico dell'approccio pubblicitario, sul colore molto forte e sul primo piano dell'oggetto rappresentato.