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MONDO

Spagna

"Addio alle armi" per i separatisti dell'Eta. Madrid: non basta, Eta chieda perdono e si dissolva

Il processo di disarmo dell'ultimo gruppo terroristico con radici nell'Europa occidentale si è concluso con una cerimonia che si è tenuta a Bayonne, nel sud della Francia. L'organizzazione separatista basca ha fornito alla polizia una lista di 12 depositi di armi ed esplosivi che rappresenterebbe ciò che resta del suo arsenale. Madrid: "Non basta, chieda perdono e annunci scioglimento" 

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La Commissione internazionale di verifica ha confermato la consegna alle autorità francesi da parte dei separatisti baschi di "una lista di depositi di armi", avvenuta tramite "operatori di pace" della società civile francese e la stessa Commissione.

La conferma è arrivata dopo che fonti vicine all'organizzazione basca avevano riferito alla France presse della lista consegnata alle autorità francesi. Questi depositi di armi ed esplosivi, che rappresentano quel che resta dell'arsenale dell'Eta, sono 12. Non tutti i depositi si trovano in territorio francese, ha spiegato uno dei mediatori. L'organizzazione che fa da tramite, oltre a fornire le coordinate dei depositi, ha anche organizzato la presenza di 172 osservatori che dovranno verificare che le autorità francesi si approprino delle armi. Le forze dell'ordine hanno già raggiunto i depositi e sono entrate in azione. Intanto gli 'Artigiani della pace' hanno chiarito di voler attendere che i rappresentanti delle autorità francesi abbiano assunto il controllo di ciascun deposito per poter mandare via gli osservatori.

Per l'Eta è il giorno del disarmo totale. L'Eta, tuttora classificata come organizzazione terroristica dall'Ue, con una comunicazione alla Bbc, aveva preannunciato la decisione. Secondo esperti di terrorismo citati da 'Le Figaro' l'arsenale comprenderebbe 130 armi e due tonnellate di esplosivi, la maggior parte dei quali rubati in Francia. Gli stessi esperti parlano di un'organizzazione allo stremo di cui farebbe parte appena una trentina di persone.


Governo spagnolo: Eta chieda perdono e annunci scioglimento
Il governo spagnolo esige che l'Eta "chieda scusa alle vittime" e "annunci il suo scioglimento definitivo". E' quanto si legge in un comunicato in cui l'esecutivo conservatore guidato da Mariano Rajoy sottolinea che l'organizzazione separatista basca non può aspettarsi "nessun trattamento di favore" dopo aver consegnato la lista dei depositi degli arsenali nascosti alle autorità francesi. Questo gesto, continua la nota del governo spagnolo, "è la conseguenza della sconfitta dell'Eta da parte della democrazia spagnola" e di fronte a questa situazione l'unica soluzione è "annunciare la sua dissoluzione definitiva, chiedere perdono alle vittime e sparire". 

Al movimento clandestino è attribuita la responsabilità di 829 morti: finora disarmo e dissoluzione chiesti da Madrid e Parigi erano stati respinti dal gruppo, che chiedeva un negoziato sui suoi membri detenuti in carcere (circa 360, 75 dei quali in Francia).

Eta, oltre mezzo secolo di terrorismo
Il 31 luglio 1959, in piena dittatura franchista un gruppo di studenti nazionalisti baschi, ispirandosi ai movimenti rivoluzionari di tipo maoista, crea "Euskadi ta Askatasuna" (Patria basca e Libertà).
Il 7 giugno 1968: primo omicidio, vittima un agente della Guardia Civil. 20 dicembre del 1973: in un attentato dinamitardo in pieno centro di Madrid l'Eta uccide il Primo ministro e braccio destro di Franco, l'ammiraglio Luis Carrero Blanco. Una carica esplosiva collocata sotto il fondo stradale viene fatta esplodere al passaggio del veicolo blindato, catapultato nel cortile di un palazzo vicino.
1973: dopo una serie di scissioni, Eta si divide in due organizzazioni principali: la "militar" e la "politico-militar"; dopo la fine della dittatura quest'ultima darà vita al partito Euskadiko Eskerra e abbandonerà la violenza, decisione contestata dalla maggior parte dei suoi membri confluiti in Eta-m.
15 ottobre 1977: dopo la morte di Franco, il 20 novembre del 1975, viene approvata un'amnistia per tutti i detenuti politici.
12 settembre 1974: prima strage, 12 i morti in un attentato dinamitardo in un caffè di Madrid.
28 aprile 1978: nasce Herri Batasuna (Hb), considerato braccio politico dell'Eta.
15 ottobre 1979: viene approvato lo statuto di Gernika, che regola l'autonomia delle provincie basche all'interno dello Stato spagnolo.
9 marzo 1980: prime elezioni regionali nei Paesi Baschi, vinte dal conservatore Partito Nazionalista Basco (Pnv); è anche l'anno più sanguinoso con 91 vittime del terrorismo, la metà delle quali civili.
Dicembre 1983: il Ministero degli Interni spagnolo organizza i Gal, un gruppo clandestino paramilitare al quale vengono attribuiti nei quattro anni successivi 23 omicidi, tra cui quelli di 17 membri dell'Eta.
19 giugno 1987: attentato dinamitardo nel parcheggio del supermercato Hipercor di Barcellona: 21 le vittime, è il più sanguinoso della storia dell'organizzazione.
Gennaio 1989: l'Eta dichiara una tregua unilaterale in vista di negoziati di pace con il governo ad Algeri, poi falliti.
12 luglio 1997: sequestro e omicidio dell'assessore del Pp basco Miguel Angel Blanco; manifestazioni antiterroriste in tutto il Paese.
settembre 1998: nuova tregua unilaterale, cessata dopo 14 mesi in seguito al fallimento delle trattative con il governo.
29 giugno 2002: entra in vigore la "legge sui partiti", che mette al bando Batasuna; la Corte Costituzionale ne confermerà la validità l'anno successivo.
Nel 2004 sono circa 130 i presunti membri dell'organizzazione arrestati in varie operazioni congiunte con la polizia francese.
22 marzo 2006: l'Eta annuncia un cessate il fuoco permanente; il successivo 28 giugno il governo apre formalmente un negoziato di pace.
30 dicembre 2006: l'Eta viola la tregua con un attentato dinamitardo all'aeroporto madrileno di Barajas, costato la vita a due persone, e nel giugno del 2007 revoca ufficialmente il cessate il fuoco.
17 novembre 2008: arrestato in Francia uno dei responsabili dell'organizzazione, Garikoitz Aspiazu Rubina, "Txeroki"; poco tempo dopo vengono catturati i suoi successori, Aitzol Yarza e Jurdan Martitegi.
29 luglio 2009: attentato contro una "casa cuartel" della Guardia Civil a Burgos, 65 feriti; il giorno successivo, vigilia del cinquantenario dell'organizzazione, uccisi due agenti della Guardia Civil a Palmanova, sull'isola di Maiorca, a pochi chilometri dalla residenza estiva dei reali di Spagna.
10 gennaio 2011: l'organizzazione terroristica annuncia una tregua "permanente, generale e verificabile" dalla comunità internazionale.
8 aprile 2017: data fissata per il disarmo totale dell'organizzazione, in Francia.