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MONDO

Capodanno a Kinshasa

Congo: rientra la prima famiglia, senza il bimbo adottato

Una mamma con i figli italiani ripartirà questa sera, senza il bambino adottato. Altre 13 coppie hanno prenotato il biglietto per il 21 gennaio. E' ancora stallo sulle adozioni internazionali, nonostante le rassicurazioni del governo congolese

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Alcuni degli italiani a Kinshasa
Il primo rientro è previsto per questa sera, con un volo in partenza dal Congo alle 23. Si tratta di una mamma che torna insieme ai due figli italiani. Sarà lo stesso ambasciatore Pio Mariani ad accompagnarli in aeroporto, insieme al marito della donna che invece resterà a Kinshasa. Passerà il Capodanno nella capitale africana insieme alle altre 23 coppie italiane, nella speranza che con il nuovo anno arrivino i tanto attesi nulla osta per i figli adottivi. Ma dalle autorità congolesi, rassicurazioni a parte, non arrivano segnali concreti. Ormai anche i visti degli italiani sono scaduti o in scadenza e da Kinshasa hanno già chiarito che non verranno rinnovati. Forse anche per questo - fanno sapere dall'ambasciata - altre 13 coppie hanno già prenotato il biglietto per il 21 gennaio. E si rientra, salvo colpi di scena, solo in due, senza i piccoli.

Ma c'è anche chi persevera. Massimo De Toma, in Congo con la moglie Roberta, fa sapere in un'intervista a Radionorba Notizie: "Tornare senza figli è una evidente sconfitta politica del nostro Paese. "La promessa che il governo ci aveva fatto, per voce dei ministeri degli Esteri e dell'Integrazione, era che saremmo tornati in Italia entro Natale. Venirci ora a dire che dobbiamo aspettare mesi per vedere i nostri figli, per noi è disumano".   

Le pressioni della autorità locali
Continua il lavoro della delegazione italiana, composta da rappresentanti del Ministero degli Esteri e dell'Interno. Ieri è stata recapitata una lettera del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge all'omologo congolese, mentre la titolare della Farnesina Emma Bonino ha disposto il potenziamento dell'ambasciata in loco con l'invio di due persone. Le rassicurazioni delle autorità non placano le angoscie delle famiglie. In una telefonata ai parenti a Macerata, Michela Gentili e Andrea Minocchi hanno espresso la loro preoccupazione: "Le adozioni - hanno detto - sono chiuse almeno fino a settembre-ottobre 2014. Fate qualcosa, aiutateci a tornare con i bambini". 

Apprensione per l'instabilità nel paese
Intanto dall'Italia aumenta l'apprensione di amici e familiari per l'instabilità nel paese. I violenti scontri tra le forze di sicurezza e i seguaci dell'ex candidato presidenziale Joseph Mukungubila Mutombo hanno provocato circa 70 morti tra Kinshasa e Lubumbashi, seconda città del paese. Anche gli italiani che nei giorni scorsi avevano raccontato la loro situazione, preferiscono non esporsi. Temono ritorsioni anche per il problema dei visti scaduti. L'ambasciatore Pio Mariani rassicura: "Le autorità locali ci hanno garantito che non verranno applicate multe nei casi in cui sia scaduto, ribadendo che in nessun caso sono disponibili a rinnovarlo".