MONDO
Lo comunica Palazzo Chigi in una nota
Adozioni in Congo, i bambini arrivano domani mattina a Ciampino
L'aereo proveniente da Kinshasa con a bordo i bambini congolesi adottati dalle famiglie italiane arriverà all'aeroporto romano di Ciampino domani mattina alle 9,45. Sollievo dei genitori adottivi: "È una gioia immensa"

Domani alle ore 9,45 atterrerà all'aeroporto di Ciampino l'aereo con a bordo i bambini congolesi adottati da famiglie italiane, provenienti da Kinshasa (Congo). Ad accompagnare i bambini, in rappresentanza del governo italiano, sarà il ministro Maria Elena Boschi. Lo ha comunicato Palazzo Chigi con una nota.
La storia delle adozioni bloccate in Congo, che hanno coinvolto 24 famiglie italiane, è iniziata nel settembre 2013 quando Kinshasa aveva deciso di sospendere il rilascio del nullaosta per tutti gli affidamenti internazionali, sospettati di procedure irregolari.
A detta delle autorità della Repubblica africana, queste irregolarità non riguardavano il nostro paese, ma i genitori adottivi italiani a gennaio rimasero comunque bloccati per oltre due mesi in Congo, senza avere la possibilità di tornare in Italia con i propri bambini. "A seguito di gravi irregolarità rilevate dalle autorità congolesi nelle adozioni perfezionate da altri Paesi - si leggeva in un comunicato della Direction Generale de Migration congolese - la direzione ha deciso la sospensione del rilascio dei visti di uscita dei minori per un periodo di dodici mesi e, dopo opportune verifiche, il riordino delle procedure interne di adozione in Congo".
Massimo De Toma, uno dei genitori italiani che pur avendo completato da tempo l'iter per l'adozione non hanno ancora potuto portare a casa i loro figli, ha commentato l'arrivo dei bambini: "È una gioia immensa, per noi finisce l'incertezza. Dipendeva tutto da situazione politica molto complicata, ma c'è stato un impegno molto determinato da parte del governo italiano, del ministero, della Cai e soprattutto del premier Renzi".
De Toma ha proseguito: "Stiamo preparando una grande festa. Ricordiamo però - ha concluso - che si tratta di bambini che sono abituati a non avere niente e che probabilmente rimarranno anche un po' storditi, quindi cerchiamo di preservarli nonostante il nostro grande entusiasmo".
La storia delle adozioni bloccate in Congo, che hanno coinvolto 24 famiglie italiane, è iniziata nel settembre 2013 quando Kinshasa aveva deciso di sospendere il rilascio del nullaosta per tutti gli affidamenti internazionali, sospettati di procedure irregolari.
A detta delle autorità della Repubblica africana, queste irregolarità non riguardavano il nostro paese, ma i genitori adottivi italiani a gennaio rimasero comunque bloccati per oltre due mesi in Congo, senza avere la possibilità di tornare in Italia con i propri bambini. "A seguito di gravi irregolarità rilevate dalle autorità congolesi nelle adozioni perfezionate da altri Paesi - si leggeva in un comunicato della Direction Generale de Migration congolese - la direzione ha deciso la sospensione del rilascio dei visti di uscita dei minori per un periodo di dodici mesi e, dopo opportune verifiche, il riordino delle procedure interne di adozione in Congo".
Massimo De Toma, uno dei genitori italiani che pur avendo completato da tempo l'iter per l'adozione non hanno ancora potuto portare a casa i loro figli, ha commentato l'arrivo dei bambini: "È una gioia immensa, per noi finisce l'incertezza. Dipendeva tutto da situazione politica molto complicata, ma c'è stato un impegno molto determinato da parte del governo italiano, del ministero, della Cai e soprattutto del premier Renzi".
De Toma ha proseguito: "Stiamo preparando una grande festa. Ricordiamo però - ha concluso - che si tratta di bambini che sono abituati a non avere niente e che probabilmente rimarranno anche un po' storditi, quindi cerchiamo di preservarli nonostante il nostro grande entusiasmo".