MONDO
Bruxelles
Aereo abbattuto, Ashton: "Inchiesta necessaria, Russia collabori"
Per l'Alto rappresentante per la politica estera Ue le informazioni sono da verificare, da qualunque parte vengano. Al Consiglio Esteri di oggi nel mirino oligarchi vicini a Putin

E' "necessario che l'inchiesta si faccia" perché "tutte le informazioni che arrivano, da qualsiasi fonte, dovranno essere verificate attentamente". E' il parere dell'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, parlando dell'abbattimento dell'aereo della Malaysia Arlines al suo arrivo nella sede del Consiglio Esteri che si tiene oggi a Bruxelles. "Invitiamo la Russia a fare la propria parte e ad impegnarsi" per le indagini.
Le parole della Ashton arrivano mentre gli sherpa Ue lavorano senza sosta per individuare nuove black-list di individui o entità che con il loro sostegno "materiale o finanziario" contribuiscono a destabilizzare l'Ucraina. Nel mirino c'è la Russia: dopo l'abbattimento del Boeing 777 della Malaysia ed i numerosi indici che si sono levati contro i separatisti filo-Mosca, il clima politico nell'Unione a 28 si è arroventato.
Il margine di manovra per le colombe è risicatissimo e, a meno di colpi di scena, la strada sembra segnata, col Consiglio Esteri che potrebbe essere l'ultimo step verso una nuova fase. Ciò che ci si attende sono dichiarazioni politiche che spingono sull'acceleratore di un inasprimento delle sanzioni: misure di portata più vasta e che dovranno comunque avere l'ok dei capi di Stato e di governo, che all'ultimo vertice si sono "impegnati ad incontrarsi di nuovo, in ogni momento, se gli eventi lo dovessero richiedere".
Per i nuovi elenchi di nomi di persone, ma soprattutto di società, "direttamente collegate" alle azioni dei separatisti (previsti per fine luglio, ma che potrebbero essere anticipati), per i quali è ancora previsto il congelamento dei beni e lo stop dei visti, sarà invece sufficiente il benestare dei ministri degli Esteri (anche nei prossimi giorni, con procedura scritta).
Nella black-list, questa volta, potrebbero finire anche oligarchi vicini a Putin. E' una delle possibilità introdotte dalle conclusioni dell'ultimo vertice, quella di "colpire individui o entità che danno sostegno materiale o finanziario ai politici russi responsabili per l'annessione della Crimea o la destabilizzazione dell'Ucraina orientale".
Intanto, fanno notare fonti diplomatiche, "la decisione di chiedere la sospensione di nuove operazioni finanziarie con la Russia a Bei e Berd non è da sottostimare, poiché si tratta del primo atto politico diretto contro il governo russo". Di certo un segnale.
Le parole della Ashton arrivano mentre gli sherpa Ue lavorano senza sosta per individuare nuove black-list di individui o entità che con il loro sostegno "materiale o finanziario" contribuiscono a destabilizzare l'Ucraina. Nel mirino c'è la Russia: dopo l'abbattimento del Boeing 777 della Malaysia ed i numerosi indici che si sono levati contro i separatisti filo-Mosca, il clima politico nell'Unione a 28 si è arroventato.
Il margine di manovra per le colombe è risicatissimo e, a meno di colpi di scena, la strada sembra segnata, col Consiglio Esteri che potrebbe essere l'ultimo step verso una nuova fase. Ciò che ci si attende sono dichiarazioni politiche che spingono sull'acceleratore di un inasprimento delle sanzioni: misure di portata più vasta e che dovranno comunque avere l'ok dei capi di Stato e di governo, che all'ultimo vertice si sono "impegnati ad incontrarsi di nuovo, in ogni momento, se gli eventi lo dovessero richiedere".
Per i nuovi elenchi di nomi di persone, ma soprattutto di società, "direttamente collegate" alle azioni dei separatisti (previsti per fine luglio, ma che potrebbero essere anticipati), per i quali è ancora previsto il congelamento dei beni e lo stop dei visti, sarà invece sufficiente il benestare dei ministri degli Esteri (anche nei prossimi giorni, con procedura scritta).
Nella black-list, questa volta, potrebbero finire anche oligarchi vicini a Putin. E' una delle possibilità introdotte dalle conclusioni dell'ultimo vertice, quella di "colpire individui o entità che danno sostegno materiale o finanziario ai politici russi responsabili per l'annessione della Crimea o la destabilizzazione dell'Ucraina orientale".
Intanto, fanno notare fonti diplomatiche, "la decisione di chiedere la sospensione di nuove operazioni finanziarie con la Russia a Bei e Berd non è da sottostimare, poiché si tratta del primo atto politico diretto contro il governo russo". Di certo un segnale.