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MONDO

La Malesia chiede giustizia

Volo MH17: scatole nere in Gran Bretagna. L'Olanda attende le salme delle vittime

Continuano le indagini sul caso dell'aereo della Malaysia Airlines abbattuto sopra l'Ucraina. Oggi i primi corpi delle vittime arriveranno ad Eindhoven. Secondo il premier australiano, Tony Abbott, è possibile che diversi corpi siano ancora all'aperto sul luogo del disastro

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Alcuni resti del volo MH17 (Ansa)
Eindhoven (Olanda)
Mentre le scatole nere del volo MH17 sono arrivate in Gran Bretagna, in Olanda è lutto nazionale. In giornata è previsto il rimpatrio di una parte delle salme dei passeggeri del Boeing della Malaysia Airlines con 298 persone a bordo abbattuto in Ucraina. “Un crimine violento e crudele”, denuncia il premier malese Najib Razak, che chiede che i responsabili siano portati davanti alla giustizia. Secondo il premier australiano Tony Abbott è probabile che diversi corpi siano ancora abbandonati sul luogo del disastro.
 
Scatole nere consegnate in Gran Bretagna
L’inchiesta sull’accaduto è coordinata dagli inquirenti olandesi. Le scatole nere sono state consegnate loro ieri sera dagli esperti malesi, che a loro volta le avevano ricevute dai separatisti filorussi. Ora che sono giunte in Gran Bretagna, a Farborough, saranno esaminate da un team di esperti internazionali nella speranza di ricavarne elementi utili per far luce sulla vicenda.

Primi corpi delle vittime in Olanda 
Per alcune famiglie delle vittime invece sta per terminare la lunga e penosa attesa dei corpi dei propri cari. Una parte delle salme, di varie nazionalità, arriverà a Eindhoven su due velivoli, un aereo da trasporto australiano e uno militare olandese. I corpi verranno trasferiti nella città di Hilversum per l'identificazione; un processo, ha affermato ieri il capo del governo, che potrebbe richiedere mesi.

Il premier australiano: forse altri corpi ancora sul luogo del disastro
Il primo ministro australiano, Tony Abbott, ha riferito che le prime ispezioni sul treno che ha trasportato le salme fino a Kharkiv lasciano aperti molti dubbi. "Non sappiamo quanti corpi abbiamo - ha spiegato - È del tutto possibile che diversi siano ancora all'aperto, in piena estate, esposti e sottoposti a devastazioni da parte degli agenti meteorologici e degli animali".

La Malesia chiede giustizia
Continuano intanto le polemiche sull’abbattimento. Il premier e l’opposizione della Malesia hanno chiesto congiuntamente che i responsabili paghino per il loro crimine. "L'abbattimento di un aereo di linea è un crimine violento e crudele", ha denunciato il premier, Najib Razak. Il primo ministro si è detto "arrabbiato e deluso" per il ritardo con cui i separatisti filo-russi hanno permesso l'accesso al sito del disastro e la consegna delle scatole nere e dei corpi delle vittime. I ribelli, ha affermato, "non hanno rispettato il luogo della tragedia con la creazione di un'area off limits e non si sono attenuti alle norme internazionali per garantire che nulla andasse perduto e la scena del disastro non fosse inquinata".
 
Russia nel mirino
Molti attribuiscono grandi responsabilità alla Russia. Fonti dell'intelligence Usa, citate dalla Bbc, sostengono che il volo della Malaysia Airlines sarebbe stato abbattuto "per errore" dai ribelli separatisti e che non ci sarebbe alcun collegamento diretto con Mosca. Il Cremlino, dicono tuttavia, "ha creato le condizioni" per l'incidente, armando i ribelli filo-russi. La risposta è giunta da Vladimir Chizhov, ambasciatore di Mosca presso l'Unione Europea, secondo il quale la Russia ha consegnato all'Ue tutti i dati in suo possesso sul disastro. Il diplomatico russo ha poi invitato i politici europei a non trarre conclusioni affrettate sulle cause della catastrofe, prima che la commissione internazionale non presenti i suoi risultati sull'inchiesta.

La Russia rafforza la presenza militare nel mar Nero
Nel frattempo la Russia mostra anche i muscoli. Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che il suo Paese "deve ristabilire le infrastrutture militari" a Sebastopoli, "per rafforzare la difesa del Paese" in risposta al rafforzamento della presenza della Nato nell'est Europa e soprattutto nel mar Nero e nel mar Baltico. Oggi l'ammiraglio Alexandre Vitko ha annunciato un rafforzamento della presenza militare russa in Crimea: "Abbiamo cominciato oggi lo sviluppo di una potente flotta nel mar Nero”, ha comunicato.