ITALIA
San Donato Milanese
Aereo precipitato: dal pilota nessuna segnalazione di emergenza
Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori anche lo "stallo del motore"

Dall'aereo privato precipitato ieri alle porte di Milano non sarebbe arrivata, nel corso delle comunicazioni "terra-bordo-terra" tra il pilota e il Centro di controllo radar di Linate, alcuna segnalazione di emergenza, né relativa a un'avaria o a problemi al motore né legata al maltempo.
E non ci sarebbe, dunque, alcuna evidenza nelle comunicazioni, stando a quanto riferito all'Ansa da fonti qualificate, di problematiche riferite dal pilota in merito alla deviazione dalla rotta "standard".
Tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori che indagano sull'incidente c'è anche lo "stallo del motore".
Da quanto apprende l'Ansa, a parlare di blocco è stato uno dei tecnici dell'Enac che si occupa del caso, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull'edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme.
Il pilota chiese di rientrare
Poco dopo la partenza da Linate, gli uomini della sala radar si sono accorti che il Pilatus stava virando verso destra in modo anomalo invece di procedere verso sud e hanno ricevuto una comunicazione dal pilota, il quale pronunciò una frase del tipo "little deviation (piccola deviazione, ndr)", ma senza il motivo o allarmi specifici. Poco dopo avrebbe chiesto un "vettore", ossia uno spazio per rientrare verso l'aeroporto. Dopo meno di un minuto la traccia è sparita dal radar perché l'aereo ha iniziato a scendere in picchiata. Lo ha appreso l'Ansa da fonti qualificate.
A quanto si è saputo, circa tre minuti dopo il decollo (delle 13.04 di ieri) da Linate l'aereo, che avrebbe dovuto raggiungere, dopo la partenza, una quota standard (così da indicazioni della rotta di partenza) di 5mila piedi, quando era a un'altezza di circa 3500-4000 piedi, ha continuato in modo anomalo a virare verso destra, come emerso dai tracciati del Centro di controllo radar di Linate, che si occupa del traffico nei cieli del nord-ovest Italia.
Quando partono da Linate gli aerei procedono tutti verso nord e poi, se devono andare a sud (il Pilatus era diretto verso Olbia), virano inizialmente a destra per un tratto e poi vanno verso sud in una direzione che passa sopra Piacenza. In questo caso, invece, l'aereo ha continuato a girare verso destra senza andare a sud. La sala radar, accortasi della anomalia, ha contattato immediatamente il Pilatus e il pilota, il magnate romeno Dan Petrescu, ha risposto spiegando che stava effettuando una "deviazione", pare abbia detto qualcosa come "little deviation", e successivamente ha chiesto anche quello che in gergo tecnico si chiama un "vettore", ossia spazio e coordinate per rientrare all'aeroporto. "Vettore" che dalla sala radar è stato subito indicato.
Il pilota, però, non ha riferito quale fosse il problema e dunque dall'aereo non è arrivata una segnalazione specifica di allarme. E non sono arrivate più comunicazioni dopo la richiesta del "vettore", ma nella sala controllo si è capito subito che il Pilatus aveva chiesto il rientro, perché evidentemente c'era un'emergenza (come un problema di maltempo o un'avaria al motore). Tanto che dalla stessa sala è partito il blocco momentaneo del traffico su Linate come previsto in questi casi. Dopo meno di un minuto dalle ultime comunicazioni (tra i 30 e i 60 secondi), il volo è sparito dalla traccia radar, come accade quando un aereo inizia improvvisamente a precipitare.
Indagini e analisi della scatola nera
Per far luce sull'incidente, su disposizione della Procura di Milano sono in corso acquisizioni di carte e file, anche audio. I pm Paolo Filippini e Mauro Clerici che, con l'aggiunto Tiziana Siciliano, coordinano l'inchiesta per disastro colposo hanno individuato un lungo elenco di documenti da raccogliere: dai registri di volo al piano di manutenzione annuale dell'aereo costruito in Svizzera e con motore canadese fino alle registrazioni delle comunicazioni con la sala radar.
Alle indagini collaborerà anche l'Ansv, l'Agenzia Sicurezza Volo che parteciperà, per esempio, all'analisi della scatola nera per la quale è necessario peraltro uno specifico software di decriptazione dei dati. Da quanto è stato riferito il Pilatus Pc-12, di proprietà e pilotato dal magnate romeno Dan Petrescu, sarebbe arrivato a Linate lo scorso 30 settembre e durante la sosta nell'aeroporto milanese - la parte riservata ai voli privati - non è stato sottoposto ad alcun intervento manutentivo né avrebbe fatto rifornimento di carburante.
Gli inquirenti, che stamani hanno effettuato un altro sopralluogo nell'area dove il jet privato si è schiantato, dovranno nominare anche un consulente, esperto di disastri aerei, il quale attraverso l'analisi dei dati tecnici estrapolati, tra cui quelli della scatola nera (ci vorranno alcuni giorni per estrarli attraverso uno specifico software), dovrà chiarire le cause della tragedia per l'accertamento delle eventuali responsabilità.
L'Agenzia nazionale per la sicurezza al volo, in base ai protocolli operativi, potrà acquisire, intanto, senza la necessità di dover ricorrere a rogatorie dell'autorità giudiziaria, informazioni e dati dalla società svizzera che ha prodotto l'aereo e da quella canadese che ha realizzato il motore, oltre che documenti in Romania relativi alla proprietà che era in capo al magnate Petrescu (da verificare se come persona fisica o attraverso una società).
Ingegnere aerospaziale come consulente pm
La Procura milanese ha nominato il professore Marco Borri, ingegnere del dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico di Milano, come consulente ed esperto in materia per seguire gli accertamenti tecnici sulla tragedia Il consulente dovrà analizzare i dati e gli elementi che gli inquirenti stanno acquisendo per accertare le cause del disastro aereo, compresi quelli che emergeranno, dopo la decriptazione attraverso uno speciale software, dalla scatola nera recuperata. E' in corso anche l'analisi di altre telecamere della zona,oltre a quelle già acquisite e dalle quali non è emerso che parte del velivolo fosse in fiamme, come raccontato da alcune persone sul posto. Al momento si ipotizza che lo stallo del motore potrebbe aver causato l'incidente, ma non si può escludere nemmeno un malore del pilota o un errore umano che possono aver contribuito a far precipitare il Pilatus. Analisi in corso pure sul fronte della manutenzione dell'aereo, oltre che bisognerà verificare un eventuale malfunzionamento del motore.
Arrivato ispettore dalla Romania
E' arrivato oggi a Milano un investigatore dell'Autorità per le indagini e l'analisi per la sicurezza dell'aviazione civile (AIAS), ente subordinato al Ministero dei Trasporti romeno, per partecipare alle indagini sull'incidente. E' stata la stessa Aias a confermare di avere nominato l'ispettore che, secondo i media romeni, si trova già sul luogo dell'incidente. All'indagine parteciperanno anche investigatori svizzeri e canadesi dato che il velivolo è stato costruito in Svizzera e ha un motore canadese
E non ci sarebbe, dunque, alcuna evidenza nelle comunicazioni, stando a quanto riferito all'Ansa da fonti qualificate, di problematiche riferite dal pilota in merito alla deviazione dalla rotta "standard".
Tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori che indagano sull'incidente c'è anche lo "stallo del motore".
Da quanto apprende l'Ansa, a parlare di blocco è stato uno dei tecnici dell'Enac che si occupa del caso, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull'edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme.
Il pilota chiese di rientrare
Poco dopo la partenza da Linate, gli uomini della sala radar si sono accorti che il Pilatus stava virando verso destra in modo anomalo invece di procedere verso sud e hanno ricevuto una comunicazione dal pilota, il quale pronunciò una frase del tipo "little deviation (piccola deviazione, ndr)", ma senza il motivo o allarmi specifici. Poco dopo avrebbe chiesto un "vettore", ossia uno spazio per rientrare verso l'aeroporto. Dopo meno di un minuto la traccia è sparita dal radar perché l'aereo ha iniziato a scendere in picchiata. Lo ha appreso l'Ansa da fonti qualificate.
A quanto si è saputo, circa tre minuti dopo il decollo (delle 13.04 di ieri) da Linate l'aereo, che avrebbe dovuto raggiungere, dopo la partenza, una quota standard (così da indicazioni della rotta di partenza) di 5mila piedi, quando era a un'altezza di circa 3500-4000 piedi, ha continuato in modo anomalo a virare verso destra, come emerso dai tracciati del Centro di controllo radar di Linate, che si occupa del traffico nei cieli del nord-ovest Italia.
Quando partono da Linate gli aerei procedono tutti verso nord e poi, se devono andare a sud (il Pilatus era diretto verso Olbia), virano inizialmente a destra per un tratto e poi vanno verso sud in una direzione che passa sopra Piacenza. In questo caso, invece, l'aereo ha continuato a girare verso destra senza andare a sud. La sala radar, accortasi della anomalia, ha contattato immediatamente il Pilatus e il pilota, il magnate romeno Dan Petrescu, ha risposto spiegando che stava effettuando una "deviazione", pare abbia detto qualcosa come "little deviation", e successivamente ha chiesto anche quello che in gergo tecnico si chiama un "vettore", ossia spazio e coordinate per rientrare all'aeroporto. "Vettore" che dalla sala radar è stato subito indicato.
Il pilota, però, non ha riferito quale fosse il problema e dunque dall'aereo non è arrivata una segnalazione specifica di allarme. E non sono arrivate più comunicazioni dopo la richiesta del "vettore", ma nella sala controllo si è capito subito che il Pilatus aveva chiesto il rientro, perché evidentemente c'era un'emergenza (come un problema di maltempo o un'avaria al motore). Tanto che dalla stessa sala è partito il blocco momentaneo del traffico su Linate come previsto in questi casi. Dopo meno di un minuto dalle ultime comunicazioni (tra i 30 e i 60 secondi), il volo è sparito dalla traccia radar, come accade quando un aereo inizia improvvisamente a precipitare.
Indagini e analisi della scatola nera
Per far luce sull'incidente, su disposizione della Procura di Milano sono in corso acquisizioni di carte e file, anche audio. I pm Paolo Filippini e Mauro Clerici che, con l'aggiunto Tiziana Siciliano, coordinano l'inchiesta per disastro colposo hanno individuato un lungo elenco di documenti da raccogliere: dai registri di volo al piano di manutenzione annuale dell'aereo costruito in Svizzera e con motore canadese fino alle registrazioni delle comunicazioni con la sala radar.
Alle indagini collaborerà anche l'Ansv, l'Agenzia Sicurezza Volo che parteciperà, per esempio, all'analisi della scatola nera per la quale è necessario peraltro uno specifico software di decriptazione dei dati. Da quanto è stato riferito il Pilatus Pc-12, di proprietà e pilotato dal magnate romeno Dan Petrescu, sarebbe arrivato a Linate lo scorso 30 settembre e durante la sosta nell'aeroporto milanese - la parte riservata ai voli privati - non è stato sottoposto ad alcun intervento manutentivo né avrebbe fatto rifornimento di carburante.
Gli inquirenti, che stamani hanno effettuato un altro sopralluogo nell'area dove il jet privato si è schiantato, dovranno nominare anche un consulente, esperto di disastri aerei, il quale attraverso l'analisi dei dati tecnici estrapolati, tra cui quelli della scatola nera (ci vorranno alcuni giorni per estrarli attraverso uno specifico software), dovrà chiarire le cause della tragedia per l'accertamento delle eventuali responsabilità.
L'Agenzia nazionale per la sicurezza al volo, in base ai protocolli operativi, potrà acquisire, intanto, senza la necessità di dover ricorrere a rogatorie dell'autorità giudiziaria, informazioni e dati dalla società svizzera che ha prodotto l'aereo e da quella canadese che ha realizzato il motore, oltre che documenti in Romania relativi alla proprietà che era in capo al magnate Petrescu (da verificare se come persona fisica o attraverso una società).
Ingegnere aerospaziale come consulente pm
La Procura milanese ha nominato il professore Marco Borri, ingegnere del dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico di Milano, come consulente ed esperto in materia per seguire gli accertamenti tecnici sulla tragedia Il consulente dovrà analizzare i dati e gli elementi che gli inquirenti stanno acquisendo per accertare le cause del disastro aereo, compresi quelli che emergeranno, dopo la decriptazione attraverso uno speciale software, dalla scatola nera recuperata. E' in corso anche l'analisi di altre telecamere della zona,oltre a quelle già acquisite e dalle quali non è emerso che parte del velivolo fosse in fiamme, come raccontato da alcune persone sul posto. Al momento si ipotizza che lo stallo del motore potrebbe aver causato l'incidente, ma non si può escludere nemmeno un malore del pilota o un errore umano che possono aver contribuito a far precipitare il Pilatus. Analisi in corso pure sul fronte della manutenzione dell'aereo, oltre che bisognerà verificare un eventuale malfunzionamento del motore.
Arrivato ispettore dalla Romania
E' arrivato oggi a Milano un investigatore dell'Autorità per le indagini e l'analisi per la sicurezza dell'aviazione civile (AIAS), ente subordinato al Ministero dei Trasporti romeno, per partecipare alle indagini sull'incidente. E' stata la stessa Aias a confermare di avere nominato l'ispettore che, secondo i media romeni, si trova già sul luogo dell'incidente. All'indagine parteciperanno anche investigatori svizzeri e canadesi dato che il velivolo è stato costruito in Svizzera e ha un motore canadese