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MONDO

L'anticipazione del Sunday Times

Aereo russo caduto nel Sinai, è il leader egiziano dell'Isis la mente dell'attentato

L'ordigno probabilmente contenuto in una bombola da sub portata a bordo da un complice. Nelle intercettazioni dell'intelligence britannica si sentirebbero voci con spiccato accento londinese e di Birmingham esultare per "il riuscito attentato al velivolo russo". Fonti ufficiali Usa a Cnn: convinti al 99,9% che sia esplosa una bomba

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L'organizzatore dell'attentato contro l'Airbus A321 della russa Metrojet, esploso in volo sabato scorso con 224 persone a bordo, saebbe un egiziano: Abu Osama al-Masri, leader dei miliziani che da anni infestano il Sinai, Ansar al Beyt al Maqdis, la formazione che lo scorso anno si è legata all'Isis facendo il rituale atto di sottomissione al sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi. E' quanto rivela il britannico Sunday Times citando fonti dell'intelligence britannica, che hanno riconosciuto la sua voce come il primo a rivendicare l'attentato sul web.  L'Mi6 ritiene infatti che un uomo di al-Masri abbia approfittato di un complice tra i dipendenti dell'aeroporto di Sharm el Sheick per far imbarcare un bagaglio con dentro un ordigno, forse una bombola da sub, eludendo i controlli di sicurezza. Gli Stati Uniti - riferiscono fonti ufficiali alla Cnn - sono convinti al 99,9% che ad abbattere l'aereo russo nel Sinai sia stata una bomba. 

Mail on Line: nuovo video Isis
Intanto, il Daily Mail riferisce che l'Isis ha pubblicato un nuovo video in cui celebra l'abbattimento la settimana scorsa dell'aereo russo sui cieli del sinai: lo scrive il mail online. Nel video di 7 minuti, intitolato 'soddisfazione delle anime nell'uccisione dei russi', l'isis afferma che responsabile dell'attacco è il suo gruppo affiliato in egitto, Wilayat Sinai. "Con la volontà di Dio e i grandi sforzi dei nostri- narra una voce in arabo - fratelli e soldati sul terreno nella provincia del Sinai, e' stato abbattuto l'aereo russo che trasportava 220 crociati russi. Sono stati tutti uccisi, ringraziamo Dio per questo".

Telecamere di sicurezza rotte
Un reportage dell'Independent on Sunday rivela che almeno il 50% delle volte non c'è nessuno ai monitor che trasmettono le immagini delle telecamere interne (Cctv) che riprendono le aree dove opera il personale di terra preposto al carico i bagagli sugli aerei in partenza dall'aeroporto egiziano o dove passano i nastri che dal check-in smistano le valigie. E' quanto ha raccontato al quotidiano inglese un dipendente dello scalo aggiungendo che " talvolta accade che non ci sia proprio nessuno alle postazioni". Una rivelazione che avvalora la pista che un complice di Is possa aver inserito un ordigno sul volo della russa Metrojet. Sempre la stessa fonte ha aggiunto che in tutto lo scalo molte delle telecamere sono di fatto finte perché " sono rotte" e nessuno le aggiusta.

Foreign fighters britannici costruttori dell'ordigno
Emerge anche la possibilità non ancora confermata ufficialmente, che siano stati cosidetti 'foreign fighters' britannici membri di Is ad aver costruito l'ordigno che potrebbe aver fatto saltare in aria sabato scorso l'aereo russo. Lo riferisce questa volta il Sunday Telegraph citando fonti di intelligence secondo le quale nelleintercettazioni effettuate dagli 007 del Gchq (l'agenzia di intercettazione britannica equivalente alla più celebre Nsa americana) sono stati riconosciuti nei messaggi diffusi sulla rete dai jihadisti che esultavano per l'attentato, persone che parlavano con spiccati accenti di Londra e Birmingham.

Rientrano i turisti italiani
Stanotte sono rientrati i primi italiani rimasti bloccati a Sharm El Sheikh. Poco più di 200, con voli atterrati a Fiumicino e Milano Malpensa. Sorridenti, rilassati per nulla infastiditi dai controlli di sicurezza a cui si sono dovuti sottoporre prima della partenza dall'aeroporto di Sharm el Sheikh. Sono apparsi così i turisti italiani rientrati nella notte a Roma dal Mar Rosso con il volo della Blue Panorama.

Ponte aereo oggi per far tornare tutti gli stranieri bloccati
Oggi infine scatterà il gigantesco ponte aereo deciso da Gran Bretagna e Russia per riportare in patria i loro connazionali bloccati nei resort di Sharm El Sheick.