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MONDO

Continuano intanto le ricerche

Aereo scomparso, ministro malese nega la telefonata del copilota dopo il cambio di rotta

Il ministro ha poi aggiunto che nessun passeggero finora è stato escluso dalle indagini

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Il pilota e il copilota del volo scomparso
Il ministro dei Trasporti malese, Hishammuddin Hussein, smentisce la notizia della presunta telefonata che il copilota del volo della Malaysia Airlines scomparso l'8 marzo scorso, avrebbe cercato di fare dal suo cellulare personale, poco dopo dopo il cambio di rotta e prima che il volo scomparisse dai radar.

"Per quanto ne so, no": è stata la risposta del ministro a un giornalista che gli chiedeva se la telefonata fosse stata fatta o meno. Il ministro ha poi aggiunto che nessun passeggero finora è stato escluso dalle indagini.

La notizia della presunta telefonata del copilota
Ieri il giornale malese New Straits Times citando fonti investigative riservate, ha scritto che il copilota, Fariq Abdul Hami, avrebbe cercato di effettuare una telefonata con il proprio cellulare non appena l'aereo deviò dalla rotta stabilita, poco prima che sparisse dai radar. Secondo le stesse fonti investigative, il tentativo di telefonare fu captato da uno dei rice-trasmettitori della compagnia telefonica competente, quando l'aereo si trovava a circa 320 km a nord-ovest da Penang.
 
Quanto al motivo per cui la telefonata invece di andare a buon fine s'interruppe, "con ogni probabilità fu perché il velivolo stava allontanandosi velocemente dal ricevitore, e non era ancora entrato nel raggio d'azione di quello successivo", è stata la spiegazione fornita al giornale. Altre fonti inquirenti, sempre sotto copertura dall'anonimato, hanno confermato che fu davvero captato il cellulare del co-pilota, puntualizzando peraltro che ciò avvenne verosimilmente per il solo fatto che l'apparecchio era acceso, e non perché fu in concreto utilizzato.

Continuano le ricerche
Intanto, il comandante della nave HMS Echo della Royal Navy, Phillip Newell, ha definito le ricerche "difficili" e ha spiegato che il suo equipaggio "sta lavorando 24 su 24, 7 giorni su 7, per coprire il fondo marino e osservare la superficie".