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MONDO

Continua l'attesa dei familiari delle persone a bordo

Aereo scomparso, avvistati 3 oggetti nella nuova area delle ricerche

L'Autorità Australiana per la Sicurezza Marittima: "Finché non saranno recuperati non è possibile stabilire se appartengano o meno all'aereo scomparso". Ieri intanto è cambiata ancora la zona delle ricerche

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Aereo scomparso, la nuova zona delle ricerche (Ansa)
Perth (Australia)
Un aereo da ricognizione cinese, uno dei cinque velivoli che attualmente partecipano
alle ricerche del relitto del Boeing 777-200 Er della Malaysia Airlines, ha avvisato tre "oggetti sospetti" nella nuova area dell'Oceano Indiano centro-meridionale in cui, da ieri, si concentrano le operazioni. L'area è situata circa 1.850 chilometri a ovest di Perth, capitale dello Stato federato dell'Australia Occidentale, e si estende su una superficie di 391.000 chilometri quadrati. In quell'area l’Oceano Indiano è profondo tra 2mila e 4mila metri.

A riferire dei nuovi avvistamenti è stata l'agenzia di stampa Xinhua, secondo cui i potenziali reperti sono di colore bianco, rosso e arancione. "Finché non saranno stati localizzati e recuperati da qualche imbarcazione, tali oggetti non potranno essere confermati né scartati" come appartenuti al 777, ha precisato l'Amsa, l'Autorità Australiana per la Sicurezza Marittima, aggiungendo che in zona è frequente l'individuazione di resti legati alle attività di pesca.

Malaysia: continua nostro impegno
Le autorità malesi, intanto, intendono continuare le ricerche di eventuali sopravvissuti al volo Mh370 della compagnia di bandiera Malaysia Airlines, nonostante sia pressocché certo che il Boeing 777-200 Er scomparso l'8 marzo con 239 persone a bordo si sia inabissato nell'Oceano indiano centro-meridionale, e malgrado siano ormai trascorse ben tre settimane. "Non importa quanto remote siano le probabilità, noi pregheremo, spereremo contro ogni speranza, e continueremo a cercare possibili sopravvissuti", ha assicurato Hishammuddin Hussein, il ministro della Difesa che ha anche l'interim per i Trasporti, incontrando un gruppo di parenti dei passeggeri del volo. 

Cambio di rotta per le ricerche
Nuove analisi dei dati radar hanno fatto spostare più a nord di ben 1100 chilometri le ricerche del Boeing 777 della Malaysia Airlines. Gli oggetti galleggianti avvistati dai satelliti negli ultimi giorni potrebbero non avere nulla a che vedere con il volo MH370, anche se le autorità si mantengono caute.
Secondo quanto riferito dalle autorità australiane, il velivolo viaggiava a una velocità superiore a quanto si pensasse. Di conseguenza, avrebbe consumato più rapidamente il carburante e avrebbe percorso una distanza inferiore. Inoltre potrebbe aver seguito una rotta che lo avrebbe portato più a est rispetto alle prime stime.

"Il lavoro fatto finora non è stata una perdita di tempo" 
Negli ultimi giorni, insomma, non si sarebbe cercato nel luogo del possibile impatto e gli indizi apparentemente promettenti forniti dai satelliti di vari paesi, gli ultimi dei quali provenienti dal Giappone, potrebbero aver condotto in un altro vicolo cieco, anche se le autorità non escludono che siano effettivamente resti dell'aereo portati a grande distanza dalle correnti oceaniche. "È normale che nelle operazioni di ricerca e soccorso vengano alla luce nuove informazioni e che analisi più raffinate conducano in luoghi diversi – ha commentato John Young, manager dell’Australian Maritime Safety Authority – Non considero una perdita di tempo il lavoro fatto in precedenza”. 
 
L'attesa dei familiari 
Nel frattempo continua l’attesa dei familiari delle 239 persone che erano a bordo del volo MH370. La loro sta diventando una lunga e frustrante agonia. Wang Zheng, cittadino cinese i cui genitori erano a bordo del Boeing, ha commentato così la situazione: “Non posso fare altro che aspettare e aspettare. Sono anche furibondo, ma a cosa serve?”.