MONDO
Naufragio
Due giorni dopo il naufragio di una barca in Indonesia anche 2 italiani tra i turisti salvati
La barca è affondata per un'imporvvista tempesta al largo dell'isola di Sumbawa, durante una traversata fra le isole-paradiso di Lombok e di Komodo, a est di Bali. Delle 25 persone a bordo 23 sono state tratte in salvo, due risultano ancora disperse

Sono almeno due gli italiani fra i 13 naufraghi soccorsi questa mattina al largo dell'Indonesia, dopo che la barca sulla quale viaggiavano era affondata sabato scorso, 16 agosto, a causa di una tempesta. Lo hanno reso noto i servizi di soccorso indonesiani. A bordo dell'imbarcazione c'erano 5 indonesiani e 8 stranieri provenienti da Olanda, Italia e Germania. I turisti occidentali sarebbero stati soccorsi questa mattina da pescatori e da uno yacht dopo essere stati ore nel mare in tempesta. La maggior parte di loro ha riportato ferite leggere. Delle 25 persone a bordo 23 sono state salvate e due risultano ancora disperse. La barca era affondata sabato sera tra le isole di Lombok e Komodo. L'imbarcazione trasportava 20 stranieri, quattro membri dell'equipaggio indonesiani e una guida locale. Ieri erano state salvate dieci persone, tutte straniere. Secondo le autorità indonesiane, la barca era stata colpita da un'onda alta 3 metri e si era schiantata contro una barriera corallina.
Il naufragio
La tragedia è avvenuta al largo dell'isola di Sumbawa, durante una traversata fra le isole-paradiso di Lombok e di Komodo, nel sud dell'Indonesia, a est di Bali, quando un'improvvisa tempesta ha dirottato il barcone, sprovvisto di radio e di strumenti di orientamento, su una barriera corallina, dove è affondato. "Un battello di turisti con 25 persone a bordo si è rovesciato mentre navigava fra le isole di Lobok e Komodo", ha dichiarato il responsabile delle operazioni di soccorso, Budiawan, citato dai media. La barca era partita giovedì con destinazione Komodo, una delle mete più desiderate dai turisti per l'ambiente incontaminato e per il grande varano carnivoro, il Drago di Komodo, che l'abita. "Abbiamo soccorso dieci stranieri, ma altri dieci stranieri e cinque indonesiani sono ancora dispersi. Abbiamo lanciato un'operazione di ricerca appena ne siamo stati informati", ha aggiunto Budiawan.
I pescatori recuperano 5 naufraghi nella notte
Prima prima che si mettessero in moto i soccorsi, almeno cinque persone, in piena notte hanno avuto la fortuna di essere avvistate e salvate da pescherecci: oltre ai due italiani - fanno sapere le autorità indonesiane - c'erano persone di nazionalià neozelandesi, almeno due britannici, un francese, spagnoli, olandesi e tedeschi. Dei dieci stranieri dispersi, invece, non è stata resa nota la nazionalità.
Il drammatico racconto dei sopravvissuti
"A mezzanotte di venerdì l'equipaggio ci ha detto di metterci i giubbotti di salvataggio. Non c'erano né radio, né Gps e nemmeno un computer di bordo. "C'era solo un canotto di salvataggio per 25 persone. Abbiamo aspettato finché è stato possibile a bordo del barcone che si riempiva d'acqua", ha raccontato alla France Presse un turista francese, Bertrand Homassel, da un hotel di Bima, sulla vicina isola di Sumbawa e che afferma di essere il solo francese che si trovasse a bordo. "Sei persone sono salite sul canotto, mentre le altre sono salite sul tetto del barcone che non è affondato completamente". "Abbiamo aspettato fino a mezzogiorno, eravamo a cinque chilometri dalla costa, ma c'erano grandi onde che ci allontanavano". Alcuni dei suoi compagni di sventura si sono stati presi dal panico. Il turista francese ha raccontato di aver impiegato circa sei ore con altri quattro per raggiungere a nuoto la spiaggia di un'isola deserta, quando era ormai mattina: "Lì abbiamo bevuto la nostra urina e mangiato delle foglie". Poi Homassel e gli altri quattro sono stati avvistati da uno yacht di passaggio e portati a Bima, sull'isola di Suryaman.
Il naufragio
La tragedia è avvenuta al largo dell'isola di Sumbawa, durante una traversata fra le isole-paradiso di Lombok e di Komodo, nel sud dell'Indonesia, a est di Bali, quando un'improvvisa tempesta ha dirottato il barcone, sprovvisto di radio e di strumenti di orientamento, su una barriera corallina, dove è affondato. "Un battello di turisti con 25 persone a bordo si è rovesciato mentre navigava fra le isole di Lobok e Komodo", ha dichiarato il responsabile delle operazioni di soccorso, Budiawan, citato dai media. La barca era partita giovedì con destinazione Komodo, una delle mete più desiderate dai turisti per l'ambiente incontaminato e per il grande varano carnivoro, il Drago di Komodo, che l'abita. "Abbiamo soccorso dieci stranieri, ma altri dieci stranieri e cinque indonesiani sono ancora dispersi. Abbiamo lanciato un'operazione di ricerca appena ne siamo stati informati", ha aggiunto Budiawan.
I pescatori recuperano 5 naufraghi nella notte
Prima prima che si mettessero in moto i soccorsi, almeno cinque persone, in piena notte hanno avuto la fortuna di essere avvistate e salvate da pescherecci: oltre ai due italiani - fanno sapere le autorità indonesiane - c'erano persone di nazionalià neozelandesi, almeno due britannici, un francese, spagnoli, olandesi e tedeschi. Dei dieci stranieri dispersi, invece, non è stata resa nota la nazionalità.
Il drammatico racconto dei sopravvissuti
"A mezzanotte di venerdì l'equipaggio ci ha detto di metterci i giubbotti di salvataggio. Non c'erano né radio, né Gps e nemmeno un computer di bordo. "C'era solo un canotto di salvataggio per 25 persone. Abbiamo aspettato finché è stato possibile a bordo del barcone che si riempiva d'acqua", ha raccontato alla France Presse un turista francese, Bertrand Homassel, da un hotel di Bima, sulla vicina isola di Sumbawa e che afferma di essere il solo francese che si trovasse a bordo. "Sei persone sono salite sul canotto, mentre le altre sono salite sul tetto del barcone che non è affondato completamente". "Abbiamo aspettato fino a mezzogiorno, eravamo a cinque chilometri dalla costa, ma c'erano grandi onde che ci allontanavano". Alcuni dei suoi compagni di sventura si sono stati presi dal panico. Il turista francese ha raccontato di aver impiegato circa sei ore con altri quattro per raggiungere a nuoto la spiaggia di un'isola deserta, quando era ormai mattina: "Lì abbiamo bevuto la nostra urina e mangiato delle foglie". Poi Homassel e gli altri quattro sono stati avvistati da uno yacht di passaggio e portati a Bima, sull'isola di Suryaman.