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MONDO

La crisi

Il G7 sull'Afghanistan: talebani responsabili delle proprie azioni. Biden: "Via entro 31 agosto"

Draghi: "Dirottare risorse su aiuti umanitari, l'Italia lo farà". Von der Leyen: "Gestire i corridoi umanitari a livello globale". Johnson, seguito dal presidente francese Emmanuel Macron e dai vertici Ue, aveva suggerito di estendere il termine di evacuazione. Onu: preoccupazione per violazioni e abusi

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Nuovo intervento in serata del presidente Usa, Biden, sulla crisi afghana, poche ore dopo la riunione virtuale del G7.

"Ho espresso la gratitudine per la solidarietà ricevuta dai leader degli altri Paesi", ha detto. Biden ha ricordato che sono state evacuate 70.700 persone dal 15 agosto e che nelle ultime ore sono stati utilizzati altri 19 voli americani. Sono in programma altri 50 voli per evacuare 12 mila persone. "Questi numeri dimostrano il nostro sforzo. E' necessario coordinare la collaborazione con gli alleati". Biden ha poi ribadito che "entro il 31 agosto concluderemo le operazioni. Prima finiamo e meglio è".

Tuttavia, ha aggiunto, "il rispetto della scadenza del 31 dipende anche dalla collaborazione dei talebani. Non possiamo permetterci ulteriori rischi. Più a lungo rimaniamo, più aumenta il rischio di attacchi terroristici".

"I leader del G7 sono tutti d'accordo che dobbiamo essere uniti verso l'Afghanistan. Nessuno di noi intende credere alle parole dei talebani senza vedere i fatti. Per lo sforzo umanitario, dobbiamo collaborare per ridistribuire i profughi afghani. Faremo tutto quello che è in nostro potere per evitare che l'Afghanistan dia spazio al terrorismo". Oggi in Afghanistan "la situazione è molto diversa dal 2001", ha poi affermato, ricordando che nel 2001 gli Stati Uniti erano entrati nel paese per catturare Bin Laden dopo l'attacco alle Torri Gemelle di New York e assicurarsi che l'Afghanistan non continuasse a essere una base per i terroristi e questi obiettivi, "sono stati raggiunti".

"Continueremo a combattere il terrorismo", ha aggiunto il presidente Usa specificando che i paesi del G7 lavoreranno "spalla a spalla" per tale obiettivo.



La riunione del G7
I talebani saliti al potere in Afghanistan "saranno ritenuti responsabili delle loro azioni nel prevenire il terrorismo e nel rispettare i diritti umani, in particolare quelli delle donne". Lo affermano i leader del G7 nella dichiarazione diffusa al termine della riunione virtuale d'emergenza dedicata alla situazione afghana. Nel comunicato, i G7 ammoniscono che l'Afghanistan "non deve mai più diventare un rifugio sicuro per il terrorismo e una fonte di attacchi terroristici contro altri" Paesi. 

"Esprimiamo la nostra grave preoccupazione per la situazione in Afghanistan e chiediamo calma e moderazione per garantire la sicurezza dei cittadini afghani e internazionali vulnerabili e la prevenzione di una crisi umanitaria". E' quanto si legge nelle dichiarazioni finali del vertice straordinario del G7 sull'Afghanistan. "Chiediamo il rispetto degli obblighi previsti dal diritto internazionale sui diritti umani, compresi i diritti delle donne, delle ragazze e dei gruppi minoritari, e che il diritto umanitario internazionale sia rispettato in tutte le circostanze". Il popolo afghano, affermano i leader del G7, "merita di vivere in dignità, pace e sicurezza".

Michel: "Garanzie per le donne"
"E' troppo presto per parlare dei rapporti futuri con i talebani", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della riunione del G7 che si è occupata proprio della crisi in Afghanistan. Michel ha tuttavia ribadito l'esigenza "di inclusività e garanzie per donne, ragazze e minoranze". "Al G7 siamo tutti d'accordo sulla necessità di garantire il libero accesso di aiuti umanitari, la lotta la terrorismo come priorità e la tutela dei diritti delle donne e delle minoranze". 

"Sarà necessario garantire la sicurezza dell'aeroporto" di Kabul "per tutto il tempo necessario per completare le operazioni. E' una delle questioni che abbiamo sollevato con gli Usa e gli altri partner". Ha detto ancora il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

"Sugli aiuti umanitari e la migrazione l'Ue farà la sua parte per sostenere la sicurezza e le condizioni di vita adeguate degli afgani che fuggono dal loro paese - ha detto ancora Michel -. Lavoreremo con i paesi della regione, in particolare Iran, Pakistan e Asia centrale, per affrontare le diverse esigenze".

"La fine dell'operazione militare in Afghanistan non è la fine del nostro impegno per promuovere lo stato di diritto, la democrazia e i diritti umani nel mondo. Al contrario, dovremmo essere più determinati che mai - ha concluso -. Questo deve essere chiaro agli attori che stanno cercando di trarre vantaggio dalla situazione attuale".

Von der Leyen: "Grazie all'Italia per l'aiuto nell'evacuazione"
Nel suo intervento, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ringraziato - tra gli altri - l'Italia per "l'aiuto fornito per l'evacuazione di personale Ue" dall'Afghanistan. "Una tragedia per il popolo afghano e un passo indietro per tutta la comunità internazionale". Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito la situazione in Afghanistan. "Abbiamo parlato di evacuazione e aiuto umanitario immediato", ha spiegato von der Leyen, sottolineando la necessità di un "patto europeo per la gestione della migrazione".

"La gestione dei corridoi umanitari, per evitare che persone vulnerabili cadano nelle mani dei trafficanti, va fatta a livello globale" ha dichiarato la presidente von der Leyen che ha apprezzato l'impegno annunciato durante la riunione da parte di Canada e Gran Bretagna di accogliere oltre 20 mila persone ciascuno. 

Draghi: "Mantenere canale contatto anche dopo 31 agosto"
L'evoluzione della situazione in Afghanistan, gli aiuti umanitari, la gestione dei migranti e la lotta al terrorismo sono stati i punti al centro dell'intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi durante la riunione straordinaria del G7, in cui ha ringraziato "tutti coloro che stanno contribuendo ad  assicurare il buon esito delle operazioni di evacuazione a Kabul, in particolare l'esercito americano, britannico e tedesco". L'obiettivo, ha detto Draghi, è riuscire a concludere in sicurezza queste operazioni entro fine agosto. Il presidente del Consiglio, in merito, ha sottolineato la necessità di "mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall'Afghanistan in modo sicuro. "Inoltre, dobbiamo assicurare - sin da subito - che le organizzazioni internazionali abbiano accesso all'Afghanistan anche dopo questa scadenza".

"Per raggiungere gli obiettivi, credo che il G7 debba mostrarsi unito anche nell'aprire relazioni con altri Paesi. In questo, il G20 può aiutare il G7 nel coinvolgimento di altri Paesi che sono molto importanti perché hanno la possibilità di controllare ciò che accade in Afghanistan: la Russia, la Cina, l'Arabia Saudita, la Turchia e l'India", ha detto ancora Draghi.

L'appello di Draghi
Il Presidente del Consiglio ha rivolto un appello ai leader del G7: "L'Italia reindirizzerà le risorse che erano destinate alle forze militari afghane verso gli aiuti umanitari. Chiedo a tutti voi di unirvi a questo impegno, compatibilmente con la situazione dei vostri Paesi". Sul tema immigrazione "saremo in grado di avere un approccio coordinato e comune? Finora - ha aggiunto Draghi - sia a livello europeo, sia internazionale, non si è stati in grado di farlo. Dobbiamo compiere sforzi enormi su questo".

Per quanto  riguarda la lotta al terrorismo "la nostra cooperazione è essenziale ed è cruciale agire in modo unitario. E' fondamentale anche utilizzare tutte le leve diplomatiche e finanziarie a nostra disposizione".

Draghi: vaccinare chi arriva da Kabul
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dato mandato al Commissario Straordinario per l'emergenza Covid-19, Generale Francesco Paolo Figliuolo, di elaborare un piano per assicurare la vaccinazione di tutti i cittadini afgani evacuati dal Paese asiatico e trasferiti sul suolo Italiano in questi ultimi giorni. Il piano verra' eseguito immediatamente dopo le procedure di registrazione e sanitarie e prevede la somministrazione delle dosi su base volontaria, da effettuarsi presso i luoghi di destinazione che ospiteranno temporaneamente i profughi in accordo con le Regioni interessate.

Merkel: "Da G7 nessuna estensione alla scadenza del 31 agosto"
I colloqui sull'Afghanistan tra i leader del G7 non hanno portato a un'estensione della deadline del 31 agosto per le evacuazioni da Kabul. Lo ha sottolineato la cancelliera tedesco Angela Merkel. "La conferenza non ha portato a nuove date" sulla fine della missione di evacuazione, ha detto Merkel alla stampa dopo l'incontro in formato virtuale.

La cancelliera ha aggiunto che ci sono state intense discussioni sulla possibilità di utilizzare un aeroporto a gestione civile dopo tale scadenza e che la Germania è pronta a lavorare con i paesi vicini all'Afghanistan, come il Pakistan e l'Iran, per aiutare i rifugiati.

Johnson: Insistiamo per il passaggio oltre il 31
Dopo la riunione del G7, il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato: "La condizione numero uno su cui insistiamo è un passaggio sicuro oltre il 31, quindi oltre la fase iniziale per coloro che vogliono lasciare l'Afghanistan".

Johnson ha rilasciato una breve intervista in pool dopo il vertice virtuale del G7. Alla domanda se non fosse riuscito a convincere Joe Biden a prorogare la scadenza, ha evitato la domanda secondo Bbc. Invece ha detto che finora nel Regno Unito sono state evacuate 9.000 persone da Kabul. Dice che il G7 ha concordato una "tabella di marcia per impegnarsi con i talebani". Ha detto che Biden aveva sottolineato che era difficile per l'Occidente imporre i suoi valori all'Afghanistan.

Biden rispetterà la scadenza del 31 agosto
Gli Stati Uniti rispetteranno la scadenza del 31 agosto fissata per la fine delle operazioni di evacuazione dei loro cittadini dall'Afghanistan, come concordato con i talebani. I miliziani dal canto loro, sono pronti a considerare qualsiasi estensione dei termini oltre questa data una "violazione". E' quanto emerge da una serie di concitate comunicazioni delle ultime ore diffuse da entrambe le parti. Secondo un "alto funzionario" della Casa Bianca rilanciato dai media internazionali gli Usa intendono concludere le operazioni di rimpatrio ed evacuazione dei loro cittadini dall'Afghanistan entro il 31 agosto, come appunto concordato e come suggerito oggi anche dal dipartimento della Difesa.

I canali ufficiali della presidenza americana non hanno ancora dato la notizia, ma la decisione sarebbe stata comunicata dal presidente Joe Biden nel corso del summit del G7 convocato di urgenza per discutere della situazione in Afghanistan. Pochi minuti prima il portavoce del dipartimento della Difesa americana, John Kirby, aveva reso nota la volontà dell'esercito americano di rispettare il termine del 31 agosto. Le parole del dirigente del Pentagono erano arrivate a loro volta poco dopo che Zabihullah Mujahid, il portavoce dei talebani, dicesse che qualsiasi estensione del termine concordato per le evacuazioni del 31 agosto sarà considerata una "violazione". Il rappresentante dei miliziani lo aveva comunicato alla stampa nel corso di quella che è stata la seconda conferenza pubblica dei talebani da quando hanno preso il potere, il 15 agosto.

Parlando della data del 31 agosto Kirby aveva detto che i guerriglieri "sono stati molto chiari rispetto alle loro aspettative". Il dirigente della Difesa americana aveva poi avvertito che "le comunicazioni quotidiane con i comandanti dei talebani dovranno essere continue".

Piano B
Però Biden, per venire incontro alle istanze degli alleati, li ha assicurati di aver chiesto sempre al  Pentagono la messa a punto di piani di emergenza, pronti a scattare se per un motivo o per un altro sarà necessario restare in terra afghana anche dopo fine agosto. Cosa in realtà non del tutto peregrina (come sottolineano diversi osservatori) visto che a Kabul ci sono ancora migliaia di americani da evacuare.

Biden al G7: ritiro 31 agosto dipende da garanzie talebani 
Il ritiro entro il 31 agosto dall'Afghanistan dipende dalla cooperazione dei talebani che dovranno assicurare l'accesso all'aeroporto di Kabul. E' quanto ha detto Joe Biden al G7 secondo quanto riporta la Casa Bianca. Quest'ultima ha quindi confermato che il presidente ha chiesto al Pentagono di preparare dei piani di emergenza se si rendesse necessario restare anche oltre la fine del mese.

Casa Bianca: ritiro il 31 agosto non è resa ai talebani
La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha respinto le critiche dei repubblicani al presidente Usa, Joe Biden, accusato di "essersi arreso" ai talebani, non estendendo la scadenza del ritiro delle truppe dall'Afghanistan oltre il 31 agosto. "La scadenza dei talebani era il 1 maggio, fissata nell'accordo stretto con la precedente amministrazione", ha ricordato Psaki in un briefing con la stampa, "la tabella di marcia del presidente prevede il 31 agosto". "Si tratta di una tempistica che ha stabilito lui, il periodo di tempo di cui aveva bisogno per rendere operativo il nostro ritiro dall'Afghanistan", ha spiegato. 

Truppe Usa a Kabul cominciano a evacuare 
Le prime truppe Usa ancora presenti a Kabul hanno cominciato a lasciare l'Afghanistan, con il ritiro completo previsto entro il 31 agosto. Lo riportano il Washington Post e la Cnn, citando fonti  dell'amministrazione Usa. Si tratta di alcune centinaia di soldati che si sono già imbarcati sui circa 5.800 ancora presenti nell'aeroporto della capitale afghana. 

Quindi, si fa notare che le evacuazioni dall'aeroporto da Kabul devono finire qualche giorno prima del 31 agosto perché l'evacuazione delle truppe e del loro equipaggiamento richiederà alcuni giorni. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki in un briefing con la stampa.

Sempre la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha affermato in conferenza stampa che crescono le preoccupazioni di Washington "per la situazione a Kabul e intorno all'aeroporto, in particolare con riferimento all'Isis".

Cosa dicono i talebani ai leader
Non consentiranno agli afghani di andar via. Accesso all'aeroporto solo ai cittadini stranieri. Donne a casa "per ora". Ecco alcuni dei punti principali affrontati durante la conferenza stampa del portavoce talebano Zabihullah Mujahid mentre sale la tensione per la crisi nel paese ed è conto conto alla rovescia sino al 31 agosto, con i cittadini afgani pronti a scappare, ammassati allo scalo di Kabul. E i leader del G7 che si riuniscono proprio oggi ipotizzando una proroga che però evidentemente non piace ai talebani.Questi ultimi vogliono che tutti i cittadini stranieri siano evacuati entro la scadenza del 31 agosto, aggiungendo che "non sono favorevoli" a consentire agli afgani di partire.Gli alleati degli Stati Uniti hanno già avvertito che non saranno in grado di evacuare tutti coloro che fuggono dai talebani entro il 31 agosto. L'avvertimento arriva mentre a un vertice del G7 il presidente Usa Joe Biden vuole proporre di ritardare il ritiro delle forze statunitensi oltre quella data.Zabihullah Mujahid esorta i cittadini afghani a tornare a casa e chiede agli Stati Uniti di non incoraggiarli a lasciare il paese. Suggerisce che alle donne non sarà impedito in modo permanente di andare a lavorare, dicendo che le autorità stanno cercando di elaborare una procedura in modo che possano tornare e sostenendo che non sono state rimosse o licenziate dal loro lavoro e che i loro stipendi saranno pagati. È meglio astenersi però per ragioni di sicurezza per "prevenire qualsiasi maltrattamento".Inoltre secondo il portavoce le ambasciate straniere sono state rassicurate della loro sicurezza, si esortano a non chiudere o interrompere il lavoro. Le scuole, le università e le madrasse, così come gli ospedali, il governo locale e le emittenti televisive e radiofoniche sono di nuovo operative, secondo i talebani.

Telebani in Pashir per colloquio con Massoud
Una delegazione dei talebani si è recata in Panshir per parlare con Ahmad Massoud, a cui fanno capo le forze di resistenza, organizzate dopo la salita al potere degli 'studenti coranici'. Lo riporta l'emittente afghana Tolo News, citando fonti vicine a Massoud. 

Difesa, sono state evacuate 3.804 persone
Salgono a 3.804 (di cui 3.744 afghani) le persone evacuate dall'Afghanistan dall'inizio delle operazioni Aquila e Aquila Omnia. In base all'ultimo bollettino diffuso dal ministero della Difesa le persone giunte in Italia sono 2.722 di cui 2.662 cittadini afghani. Di questi 933 sono uomini, 828 donne e  901 bambini.

Onu: gravi violazioni, "esecuzioni sommarie"
Già l'Onu avverte che la linea rossa è stata superata. Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha affermato di aver ricevuto segnalazioni credibili di gravi violazioni commesse dai talebani in Afghanistan, comprese esecuzioni sommarie di civili e forze di sicurezza afgane che si erano arrese.

Bachelet ha esortato il forum di Ginevra a istituire un meccanismo per monitorare da vicino le azioni dei talebani. Il trattamento delle donne da parte dei talebani è "una linea rossa fondamentale", ha affermato e le sue dichiarazioni sono state riprese da tutti i media, compresa Aljazeera.

Natacha Butler, volto di Al Jazeera, riportando da Parigi, ha affermato che il Consiglio per i diritti umani dovrebbe adottare una risoluzione alla fine della riunione. "Alcuni dei delegati hanno spinto per una missione di accertamento dei fatti delle Nazioni Unite, il che significherebbe che i funzionari delle Nazioni Unite sarebbero dispiegati in Afghanistan per documentare eventuali abusi e ritenere responsabili i responsabili", ha affermato Buttler.