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POLITICA

Visita a sorpresa del premier

Renzi in Afghanistan: "Sangue dei caduti italiani serva per la pace"

"Vi chiediamo uno sforzo in più: restare ancora qualche mese in Afghanistan perché la fase finale è la più difficile e abbiamo bisogno di non disperdere il lavoro fatto e il sangue versato" ha detto il premier parlando della proroga della missione

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Renzi in Afghanistan
"Ho avvertito il bisogno di guardarvi negli occhi di essere al vostro fianco per dire una parola di gratitudine a chi come voi porta con orgoglio e determinazione i colori e i valori dell'Italia nel mondo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla base militare italiana di Herat, in Aghanistan.




"Non siamo qui per un motivo logistico ma per un ideale" ha detto ancora il premier salutando i soldati. Renzi ha poi reso onore ai caduti: "Possa il loro sangue servire ed aiutare anche qui in Afghanistan nuove generazioni a conoscere bellezza, libertà e pace".

"Siete persone straordinarie, capaci di salvare vite umane, di portare pace e stabilità in aree devastate da crisi difficili, di aiutare donne in difficoltà, raccogliendo il plauso dei nostri amici ospiti. Si dice che chi salva una persona salva il mondo intero" ha aggiunto ancora il premier.

"Vi chiediamo uno sforzo in più: restare ancora qualche mese in Afghanistan perché la fase finale è la più difficile e abbiamo bisogno di non disperdere il lavoro fatto e il sangue versato" ha detto ancora Renzi parlando della proroga della missione. "Abbiamo il dovere di concludere una transizione per la libertà e pace dell'Afghanistan".

"Qualche giorno fa al cimitero americano ho espresso la gratitudine dell'Italia ai militari statunitensi che hanno perso la vita per restituire la libertà all'Italia - ha sottolineato -. Anche loro andavano in territorio sconosciuto, lontano da casa. Qui ciascuno combatte e vive per questo, per restituire libertà a questo popolo".

Nel suo discorso ai militari Renzi ha anche precisato: "La stabilità internazionale è connessa indissolubilmente a quella interna. Non possiamo pensare che la nostra sicurezza sia solo dentro i confini. Se da un lato abbiamo bisogno di un messaggio di apertura e solidarietà non dobbiamo considerare contraddittorio uno sforzo delle nostre forze armate e dell'ordine perché la sicurezza sia garantita da solidi professionisti quali voi siete".