Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Afghanistan-atterrato-a-Fiumicino-aereo-con-italiani-rimpatriati-da-Kabul-d057b452-9e9d-4fc4-af9d-374e9643ebb9.html | rainews/live/ | true
MONDO

Operazione 'Aquila Omnia'

A Fiumicino l'aereo con gli italiani rimpatriati da Kabul

Primo volo del ponte aereo messo a punto dalla Difesa per evacuare i connazionali dall'Afghanistan

Condividi
L'aereo Kc767 dell'Aeronautica Militare con 74 persone a bordo proveniente da Kabul è atterrato a Fiumicino alle 14.28. Sull'aereo personale dell'ambasciata, connazionali che si trovavano in Afghanistan ed una ventina di ex collaboratori afghani a rischio ritorsioni se fossero rimasti in patria. E' il primo volo del ponte aereo messo a punto dalla Difesa per evacuare i connazionali dall'Afghanistan.

C'è anche l'ambasciatore italiano a Kabul, Vittorio Sandalli, tra i diplomatici atterrati all'aeroporto di Fiumicino insieme agli ex collaboratori afghani che, effettuati i test anti Covid, saranno fatti salire su un pullman  diretto nella base logistica dell'Esercito a Roccaraso, che già ha ospitato un gruppo di afghani atterrati nelle scorse settimane.

Il volo - spiega una nota congiunta dei ministeri degli Esteri e della Difesa - partito nella giornata di ieri, "rientra nel piano per riportare in patria il personale dell'ambasciata italiana e nell'operazione 'Aquila Omnia' per portare in Italia gli ex collaboratori afgani con loro famiglie. Piano e operazione pianificati e diretti dal Comando operativo di vertice interforze (COVI), comandato dal generale di Corpo d'Armata Luciano Portolano, ed eseguito dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI con la collaborazione per la prima accoglienza e il supporto sanitario della Croce rossa italiana".     

Contestualmente e successivamente all'evacuazione del personale diplomatico e connazionale, proseguirà il lavoro di coordinamento del Team militare del COVI, con l'operazione 'Aquila Omnia', per l'evacuazione umanitaria dall'Afghanistan dei collaboratori afgani del ministero della Difesa e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, nel più breve tempo possibile, attraverso un ponte aereo assicurato da aerei KC767 dell'Aeronautica Militare.

Cooperanti a Fiumicino, torniamo con il cuore in gola
"Sono stato 11 anni in Afghanistan. C'era la speranza di un Paese che poteva ripartire e torniamo qui con il cuore in gola". Cosi' ai microfoni di Rai News 24, Pietro Del Sette, cooperante nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale. "L'aeroporto civile e' stato chiuso - dice Del Sette -. Ci sono ancora italiani e la previsione è di portarli tra stasera domani e dopodomani in Italia. Se si riesce da parte dell'aeroporto militare e' possibile". Insieme a lui e' tornato in Italia anche Domenico Fantoni, esperto di logistica e sicurezza sul lavoro. "Ho iniziato la mia esperienza in Afghanistan nel 2016 - spiega -. Dire di chi e' la responsabilita' in questi contesti e' difficile, troppi soggetti in campo. E' difficile".

Afghano rientrato: "Paura per chi rimane"
Ho paura per chi ha lavorato con noi ed ora sta per morire. I Talebani li cercano  casa per casa. Abbiamo lasciato migliaia di persone che rischiano la vita. La situazione è gravissima, la comunità internazionale li salvi". Così, intervistato a Fiumicino, uno degli afghani arrivati oggi col volo da Kabul.