SPORT
Afghanistan
4 calciatrici di Herat arrivate a Fiumicino, altre non ce l'hanno fatta a raggiungere Kabul

Quattro calciatrici della squadra femminile di Herat sono sbarcate stamani con un volo all'aeroporto di Fiumicino (Roma) dopo l'evacuazione da Kabul, raggiunta dopo giorni di viaggio rischioso. Lo si apprende a Firenze dalla ong Cospe che ha seguito tutte le fasi insieme alle autorità italiane attive sul posto. Con loro ci sono l'allenatore e i familiari tra cui bimbi. Il gruppo è di 15 persone.
Altre componenti della squadra non ce l'hanno fatta ad arrivare nella capitale, altre non sono partite da Herat, alcune ben prima dell'occupazione di Kabul da parte dei talebani erano emigrate in Iran.
Su un altro volo umanitario adesso in viaggio per Roma, insieme ad altri afgani evacuati perché in pericolo di vita, c'è un gruppo di altre 27 persone con giornaliste, avvocatesse e collaboratori di progetti per i diritti umani, anche loro con i familiari fra cui bambini, che hanno collaborato con la ong fiorentina Cospe.
Ieri il gruppo era riuscito a entrare nell'aeroporto di Kabul prima dell'attacco terroristico dell'Isis, venendo preso in carico dai paracadutisti del Tuscania in attesa del ponte aereo verso l'Italia che c'è stato nella notte, con scalo nel Kuwait. Le loro attività nei progetti con la ong italiana in tutte le province dell'Afghanistan sono note ai talebani così come i loro nominativi.
Altre componenti della squadra non ce l'hanno fatta ad arrivare nella capitale, altre non sono partite da Herat, alcune ben prima dell'occupazione di Kabul da parte dei talebani erano emigrate in Iran.
Su un altro volo umanitario adesso in viaggio per Roma, insieme ad altri afgani evacuati perché in pericolo di vita, c'è un gruppo di altre 27 persone con giornaliste, avvocatesse e collaboratori di progetti per i diritti umani, anche loro con i familiari fra cui bambini, che hanno collaborato con la ong fiorentina Cospe.
Ieri il gruppo era riuscito a entrare nell'aeroporto di Kabul prima dell'attacco terroristico dell'Isis, venendo preso in carico dai paracadutisti del Tuscania in attesa del ponte aereo verso l'Italia che c'è stato nella notte, con scalo nel Kuwait. Le loro attività nei progetti con la ong italiana in tutte le province dell'Afghanistan sono note ai talebani così come i loro nominativi.