Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Afghanistan-elezioni-presidenziali-28-settembre-2019-voto-presidente-Ashraf-Ghani-a-caccia-del-secondo-mandato-2194026a-ec69-4016-b273-94c9277a1d9c.html | rainews/live/ | true
MONDO

Duello tra il presidente Ghani e il premier Abdullah

Afghanistan al voto senza un accordo di pace con i talebani

Pochi elettori registrati. Il timore di attentati e la disillusione per la corruzione. Il governo controlla solo un terzo del paese

Condividi
Si sono aperti i seggi elettorali in Afghanistan, che per la quarta volta dalla caduta del regime talebano, sceglierà il capo dello stato. Su 35 milioni di abitanti, sono meno di 10 milioni gli elettori che si sono registrati per il voto; una proporzione che riflette il territorio effettivamente sotto il controllo del governo: circa il trenta, trentacinque percento del paese. Il resto è sempre stato o è nuovamente caduto nelle mani dei talebani.

Lo scontro elettorale è tra il capo di Stato uscente Ashraf Ghani e Abdullah Abdullah, a capo del governo di unità nato dopo il voto del 2014. Ingenti le misure di sicurezza per far fronte alla minaccia talebana. Fuori da ciascuno dei circa 5.000 centri elettorali allestiti in tutto il paese ci saranno tre distinti cordoni di sicurezza, presidiati da poliziotti, intelligence e da personale dell'esercito nazionale afgano. In tutto, il ministro dell'interno ha annunciato un dispiegamento di 72.000 agenti. Il 17 settembre scorso, i talebani hanno attaccato un appuntamento della campagna elettorale di Ghani a Parwan, uccidendo almeno 26 civili e ferendone più di 40. 

Sono molte le  minacce che incombono sul voto di oggi. Dalle accuse di frodi e irregolarità ai gravi rischi per la sicurezza, all'ordine impartito dai talebani a stare lontano dai seggi. Cinque anni fa a molti che erano andati alle urne amputarono un indice, il dito macchiato con l'inchiostro usato al seggio. Un monito a non appoggiare un governo visto come simbolo della corruzione e strumento dell'oppressione occidentale.

Le elezioni arrivano a poco meno di un mese dal fallimento dei negoziati tra gli Stati Uniti e i talebani che avrebbero dovuto portare al ritiro definitivo delle forze americane dal paese. Il presidente americano Donald Trump lo scorso 7 settembre annunciò a sorpresa la cancellazione di un incontro segreto con i leader del gruppo fondamentalista afghano a Camp David. Subito si sono levate molte voci per un ulteriore rinvio delle elezioni, come quella dell'ex presidente Hamid Karzai che ha ricordato come sarebbe stato meglio firmare un accordo di pace con i talebani prima di andare alle urne.