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MONDO

Nuovo attentato nella capitale

Afghanistan, autobomba nel quartiere diplomatico e commerciale di Kabul: un morto e 22 feriti

L'attacco a Kabul, rivendicato dai talebani, è stato preceduto dall'esplosione di un'altra autobomba nella regione di Helmand che ha causato la morte di 5 persone e il ferimento di altre 63. L'offensiva terroristica si è sviluppata nello stesso giorno della nomina da parte del Presidente Ashraf Ghani del primo giudice donna alla Corte Suprema del Paese

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Un nuovo attacco suicida è avvenuto a Kabul, nel quartiere diplomatico e commerciale della città. L'attentatore, rintanato in un'auto, si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio di truppe della Nato sulla Airport Road. Un comunicato ufficiale parla di un due morti e 26 feriti, tra i quali figurerebbero tre donne e tre bambini.

Nessun soldato dell'Alleanza Atlantica è caduto nell'attacco. Lo si legge in un tweet diffuso dall'organizzazione: "Oggi alle 13 e 20 circa c'è stato un attacco contro le forze della missione 'Resolute Support'. Tutto il personale e l'equipaggiamento è stato recuperato senza danni". L'attentato è stato rivendicato dai talebani con una e-mail del loro portavoce, Zabihullah Mujahid.

Il tweet della Nato
L'attacco e gli altri attentati
L'attacco è avvenuto lungo la strada principale che porta all'aereoporto internazionale della capitale afghana, l'Hamid Karzai, a 500 metri dall'ambasciata americana e nei pressi di una base militare che ospita truppe straniere. Esattamente nello stesso punto in cui il 17 settembre 2009 sei paracadutisti della Folgore persero la vita insieme a molte altre persone in un altro attentato esplosivo.

L'agguato è il secondo della giornata dopo quello accaduto a Lashkaragah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand. Le vittime sono state cinque, 63 i feriti. Le modalità della strage sono le stesse. Anche a Lashkaragah si è trattato di un'autobomba azionata da un attentatore suicida, come ha riferito il portavoce di governo di Helmand Omar Zuwak.

La giornata di sangue in Afghanistan era stata anticipata da un incidente nella provincia di Uruzgan, avvenuto la notte scorsa. Un colpo di mortaio, sparato dai talebani durante uno scontro a fuoco nel distretto di Dehrawood contro le forze di sicurezza, è piombato su un'abitazione civile, ferendo 12 membri della famiglia che si trovavano all'interno.  

La nomina del primo giudice donna alla Corte Suprema
Testimoni oculari raccontano che l'esplosione è avvenuta poco lontano dal centro commerciale Qazi Plaza, a qualche centinaia di metri dalla sede della Corte Suprema afghana. Una circostanza, quest'ultima, che ha fatto pensare per qualche istante, prima che Sediqqi confermasse la versione dell'attentato contro il convoglio militare, a un legame con la nomina da parte del Presidente Ashraf Ghani del primo giudice donna alla Corte Suprema nella storia del Paese: Anissa Rassuli.

Oggi (il 30 giugno), infatti, a Kabul si è svolta una conferenza stampa in cui Ghani ha illustrato la sua decisione, presa con "il pieno sostegno degli ulema", cioè delle principali autorità religiose islamiche. Il Presidente ha dichiarato, cosa non facile in un Paese in cui la condizione femminile è tradizionalmente associata alla sottomissione e all'ubbidienza dovuta agli uomini di casa, che "le donne devono essere rispettate in quanto donne, non perché si tratta della sorella o della figlia di questo o quel dignitario". Ora di fronte alla Rassuli si apre la battaglia per la conferma del nuovo incarico. La Camera bassa del Parlamento afghano, la Wolesi Jirga, in cui siedono molti dignitari religiosi conservatori, esaminerà la nomina del Presidente e poi la metterà ai voti. Nel caso in cui venisse approvata, la Rassuli potrà entrare a far parte della Corte e affiancare gli otto giudici uomini che già vi sono inclusi.