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MONDO

L'indagine

Afghanistan, raid Usa su ospedale Msf fu "errore umano". Sospeso responsabile delle forze speciali

L'inchiesta del Pentagono ha verificato una catena di errori umani. Sospesi alcuni militari, tra loro anche il responsabile delle forze speciali americane a Kunduz

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L'ospedale di Medici senza frontiere di Kunduz, in Afghanistan, fu colpito perché scambiato erroneamente dai velivoli Usa per un avamposto dei talebani che si trovava a pochi metri di distanza. E' quanto si legge nell'inchiesta militare Usa di cui si sono state rese note alcune anticipazioni. Nel raid aereo del 3 ottobre scorso morirono 30 medici. Alcuni militari coinvolti sono stati sospesi tra i quali il comandante delle forze speciali americane a Kunduz.

Un "tragico errore, che si poteva evitare": è stato questo dunque, secondo il generale John Campbell, comandante della missione 'Resolute Support' della Nato in Afghanistan, il raid aereo del 3 ottobre scorso. E i risultati dell'inchiesta del Pentagono sulla dinamica dell'episodio hanno fatto saltare le prime teste: alcuni militari sono stati sospesi dalle loro funzioni e potrebbero subire azioni disciplinari. 

Ma Msf resta scettica sulla versione fornita dagli Usa: "Restano più domande che risposte", dicono fonti dell'ong che torna a chiedere un'inchiesta indipendente. 

Le indagini hanno stabilito che il raid "è stato il risultato di una serie di errori umani, del fallimento nelle procedure e il cattivo funzionamento della strumentazione a bordo dell'AC-130" che ha lanciato le bombe. La struttura di Msf fu colpita per errore perché scambiata per un avamposto dei talebani che si trovava a diversi metri di distanza, ma che presentava caratteristiche simili all'ospedale.

Secondo le tremila pagine del rapporto, i piloti dell' AC-130 non sono stati in grado di fare affidamento sulla strumentazione di bordo per individuare l'obiettivo, un compound usato dall'intelligence afghana e sequestrato dai talebani. I militari si sono dovuti fidare delle informazioni e descrizioni fornite dai soldati americani sul terreno e le forze speciali afghane. Proprio facendo affidamento su quelle descrizioni, i piloti hanno puntato l'ospedale pensando fosse il quartier generale dei terroristi.

Msf avvertì i funzionari Usa che l'ospedale era sotto attacco, ma il messaggio arrivò ai piloti a raid finito. Secondo gli investigatori, chi ha richiesto il raid, insieme ai piloti che lo hanno lanciato, non ha verificato come avrebbe dovuto la posizione dell'obiettivo militare. Il bombardamento era stato autorizzato su richiesta delle forze speciali afghane.

"Da quel momento in poi c'è stata una catena di errori", ha detto ancora Campbell spiegando che i militari coinvolti erano travolti dalla stanchezza dopo essere stati impegnati per "cinque giorni consecutivi in scontri sul terreno contro i talebani". Ma - scrive il Washington Post - molte domande rimangono senza risposta nonostante l'inchiesta del Pentagono. Poche ore prima dell'attacco, un aereo Usa colpì un edificio vuoto proprio davanti al compound dei talebani: come poi il personale americano si sia confuso sulla sua posizione non è chiaro così come non è chiaro il motivo per cui l'AC-130 abbia ripetutamente bombardato l'ospedale
nonostante nessuno sparava contro.

Poche settimane fa, un'inchiesta interna di Msf stabilì che "l'attacco fu condotto con lo scopo di uccidere e distruggere. In quella zona, non c'erano nè uomini armati, ne erano in corso combattimenti".