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MONDO

I primi militari arrivarono quasi 20 anni fa

Afghanistan, soldati Usa lasciano base di Bagram: simbolo di lotta contro Talebani e Al Qaeda

Per anni la base è stata al centro di attentati suicidi e attacchi missilistici

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Nessuna cerimonia, dopo quasi 20 anni la Cnn descrive il ritiro dei soldati americani da Bagram come "una vittoria simbolica per i Talebani, che hanno condotto un'incessante battaglia contro l'esercito afghano, respingendo le forze governative e invadendo un numero crescente di distretti". È stata l'emittente statunitense a diffondere la notizia sul ritiro, citando proprie fonti della sicurezza Usa.

Si chiude un capitolo. Bagram è stata il simbolo della lotta contro i Talebani e Al Qaeda, luogo di ingresso per decine di migliaia di soldati che sono entrati in Afghanistan per prendere parte alla Guerra al Terrore e al contempo teatro di morte per quasi duemila militari statunitensi. 



Per anni, infatti, la base è stata l'obiettivo di numerosi attacchi talebani, inclusi attentati suicidi e attacchi missilistici. Ma è stata la diplomazia, e non la violenza, a portare all'uscita degli Stati Uniti dal Paese. Era da anni che il Pentagono stava riducendo la presenza delle truppe in Afghanistan, ma l'accordo di Doha, firmato nel febbraio del 2020 dall'Amministrazione Trump e dai Talebani in Qatar, ''ha segnato l'inizio della fine'' scrive la Cnn. A metà del 2011 c'erano quasi 100 mila soldati statunitensi in Afghanistan e altri 35.000 appaltatori statunitensi. Dieci anni dopo i soldati erano 2.500 e 18 mila gli appaltatori. Il presidente americano Joe Biden ha promesso che il ritiro completo dei militari Usa dall'Afghanistan avverrà entro il prossimo 11 settembre, ovvero vent'anni dopo gli attentati dell'11 settembre.


 
Anche l'Italia ha lasciato l'Afghanistan
"Con il rientro dell'ultimo militare Italiano, avvenuto nel rispetto della sicurezza del nostro contingente, si è conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan. Voglio ricordare con gratitudine i 723 feriti e con profonda commozione le 53 vittime italiane che hanno perso la vita al servizio della Repubblica”. Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha commentato l’arrivo presso l'aeroporto militare di Pisa del Generale di Brigata Beniamino Vergori, Comandante del Contingente, e degli ultimi militari che erano ancora schierati a Herat.