ITALIA
Genova
Agente uccide ragazzo. Salvini: gli sono vicino. Gabrielli: presto taser ad agenti
Il ministro - dal profilo twitter - dice che il poliziotto "ha fatto solo il suo dovere". Il Capo della Polizia - incontrando i due agenti - ha spiegato ai cronisti: confido nella magistratura. La compagna: voglio giustizia. Nel pomeriggio fiaccolata per ricordare il giovane ecuadoriano

Un agente spara uccidendo un giovane che stava accoltellando un suo collega. Ora - come atto dovuto - è indagato. Non è il primo caso. Sulla vicenda interviene Matteo Salvini. Questa volta in veste di ministro dell'Interno e non di leader della Lega: "Non solo da ministro, ma da cittadino italiano e da papà sarò vicino in ogni modo possibile a questo poliziotto che ha fatto solo il suo dovere salvando la vita a un collega. #IoStoconChiCiDifende", scrive su Twitter.
La vicenda
Da quanto ricostruito, gli agenti delle volanti erano intervenute domenica pomeriggio dopo la telefonata della madre del ragazzo. La donna era barricata in una stanza con la figlia perché Jefferson era agitato, brandiva un coltello e minacciava di uccidere tutti e di suicidarsi. Una furia incontrollabile dovuta al litigio avuto la sera prima con la compagna, madre della loro bimba di due mesi, al termine del quale se ne era andata via. Jefferson aveva bevuto ed era rimasto agitato tutto il giorno, fino all'escalation del pomeriggio. Il medico chiamato in un primo momento si rifiuta di intervenire senza la presenza delle forze dell'ordine. Nel frattempo però arrivano due volanti munite dell'attrezzatura per difendersi in questi casi. Quando gli agenti salgono, Jefferson è sul letto, apparentemente calmo. Due poliziotti si avvicinano, ma il ragazzo tira fuori dalle lenzuola il coltello e ferisce il poliziotto più giovane. Viene spruzzato lo spray al peperoncino, ma a quel punto il ragazzo diventa una furia e colpisce almeno cinque volte l'agente più anziano. Il collega tira fuori la pistola e lo colpisce, ferendo di striscio anche l'altro agente. Le condizioni del poliziotto stanno migliorando, anche se si trova ancora ricoverato nel reparto di terapia sub-intensiva.
Agente indagato
L'agente è indagato per eccesso colposo dopo aver ucciso Jefferson Tomalà a Genova. E' un atto dovuto per permettere al poliziotto di nominare legale e perito. Il pm Cotugno ha incaricato il medico legale dell'autopsia e ha disposto la perizia balistica. Secondo una prima ricostruzione Tomalà ha accoltellato l'agente compiendo un atto, per gli inquirenti, idoneo a ucciderlo. Anche Tomalà è indagato per tentato omicidio volontario ma il fascicolo verrà archiviato.
La versione della compagna del ragazzo ucciso
Gli amici della vittima, intanto, hanno organizzato una fiaccolata per oggi pomeriggio per ricordare Jefferson e per chiedere verità. La compagna si è sfogata su Facebook: "Volete la verità: mio marito aveva litigato con me e un po' con i fratelli. Ma era calmo - ha scritto sul social network - I poliziotti ne hanno approfittato e gli hanno tirato peperoncino negli occhi e lo hanno provocato. Loro hanno tolto la vita a mio marito, padre di mia figlia di due mesi. Voglio giustizia perché mio marito non era un delinquente, lavorava per me e per mia figlia e aveva un futuro con me".
Gabrielli: fiducia nella magistratura
"Queste vicende lasciano sempre amarezza: anche quando muore una persona che delinque e che si è posta in condizione di offesa nei nostri confronti. Non è mai una cosa positiva e mi fa piacere che ne ha contezza anche il collega perché mai noi dobbiamo perdere quel profilo di umanità che alla fin fine contraddistingue in positivo la nostra attività". Così il capo della polizia, Franco Gabrielli. Ed ha sottolineato che ha "la massima, assoluta e convinta fiducia nei confronti dell'operato degli inquirenti" riguardo alla vicenda che ha portato, domenica scorsa, all'uccisione del ventenne ecuadoriano da parte del poliziotto. E' quanto ha detto a margine della visita all'ospedale S.Martino di Genova, dove è ricoverato Paolo Petrella, l'agente ferito durante la colluttazione in cui è stato ucciso Jefferson Tomalà.
Gabrielli ha voluto incontrare i due poliziotti: "Li ho trovati entrambi bene. Il collega ferito, ancora con i postumi, è ancora scosso, come credo una situazione del genere imponga, e anche l'altro giovane collega che è stato risolutivo, anche se queste vicende lasciano un aspetto di amarezza perchè quando muore una persona, anche se delinque, anche se si è posta in condizione offensiva nei nostri confronti, non e' mai un bene e di questo anche il collega e' consapevole". Secondo il capo della polizia è importante "non perdere il profilo di umanità che contraddistingue la nostra attività", ha concluso.
Il Capo della polizia infine ricorda che presto per gli agenti arriverà la pistola "elettrica" - richiesta avanzata da tempo dai sindacati di polizia - e spiega: "Abbiamo terminato l'iter per dotare tutto il nostro personale di 'taser'. Inizieremo a breve una sperimentazione sul campo per sottolineare che l'amministrazione e' attenta alla sicurezza del nostro personale, senza arrecare eccessivo danno alle persone che dovessero trovarsi al di là della barricata".
Non solo da ministro, ma da cittadino italiano e da papà sarò vicino in ogni modo possibile a questo poliziotto che ha fatto solo il suo dovere salvando la vita a un collega.#IoStoconChiCiDifende https://t.co/bk05HnFK8T
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 12 giugno 2018
La vicenda
Da quanto ricostruito, gli agenti delle volanti erano intervenute domenica pomeriggio dopo la telefonata della madre del ragazzo. La donna era barricata in una stanza con la figlia perché Jefferson era agitato, brandiva un coltello e minacciava di uccidere tutti e di suicidarsi. Una furia incontrollabile dovuta al litigio avuto la sera prima con la compagna, madre della loro bimba di due mesi, al termine del quale se ne era andata via. Jefferson aveva bevuto ed era rimasto agitato tutto il giorno, fino all'escalation del pomeriggio. Il medico chiamato in un primo momento si rifiuta di intervenire senza la presenza delle forze dell'ordine. Nel frattempo però arrivano due volanti munite dell'attrezzatura per difendersi in questi casi. Quando gli agenti salgono, Jefferson è sul letto, apparentemente calmo. Due poliziotti si avvicinano, ma il ragazzo tira fuori dalle lenzuola il coltello e ferisce il poliziotto più giovane. Viene spruzzato lo spray al peperoncino, ma a quel punto il ragazzo diventa una furia e colpisce almeno cinque volte l'agente più anziano. Il collega tira fuori la pistola e lo colpisce, ferendo di striscio anche l'altro agente. Le condizioni del poliziotto stanno migliorando, anche se si trova ancora ricoverato nel reparto di terapia sub-intensiva.
Agente indagato
L'agente è indagato per eccesso colposo dopo aver ucciso Jefferson Tomalà a Genova. E' un atto dovuto per permettere al poliziotto di nominare legale e perito. Il pm Cotugno ha incaricato il medico legale dell'autopsia e ha disposto la perizia balistica. Secondo una prima ricostruzione Tomalà ha accoltellato l'agente compiendo un atto, per gli inquirenti, idoneo a ucciderlo. Anche Tomalà è indagato per tentato omicidio volontario ma il fascicolo verrà archiviato.
La versione della compagna del ragazzo ucciso
Gli amici della vittima, intanto, hanno organizzato una fiaccolata per oggi pomeriggio per ricordare Jefferson e per chiedere verità. La compagna si è sfogata su Facebook: "Volete la verità: mio marito aveva litigato con me e un po' con i fratelli. Ma era calmo - ha scritto sul social network - I poliziotti ne hanno approfittato e gli hanno tirato peperoncino negli occhi e lo hanno provocato. Loro hanno tolto la vita a mio marito, padre di mia figlia di due mesi. Voglio giustizia perché mio marito non era un delinquente, lavorava per me e per mia figlia e aveva un futuro con me".
Gabrielli: fiducia nella magistratura
"Queste vicende lasciano sempre amarezza: anche quando muore una persona che delinque e che si è posta in condizione di offesa nei nostri confronti. Non è mai una cosa positiva e mi fa piacere che ne ha contezza anche il collega perché mai noi dobbiamo perdere quel profilo di umanità che alla fin fine contraddistingue in positivo la nostra attività". Così il capo della polizia, Franco Gabrielli. Ed ha sottolineato che ha "la massima, assoluta e convinta fiducia nei confronti dell'operato degli inquirenti" riguardo alla vicenda che ha portato, domenica scorsa, all'uccisione del ventenne ecuadoriano da parte del poliziotto. E' quanto ha detto a margine della visita all'ospedale S.Martino di Genova, dove è ricoverato Paolo Petrella, l'agente ferito durante la colluttazione in cui è stato ucciso Jefferson Tomalà.
Gabrielli ha voluto incontrare i due poliziotti: "Li ho trovati entrambi bene. Il collega ferito, ancora con i postumi, è ancora scosso, come credo una situazione del genere imponga, e anche l'altro giovane collega che è stato risolutivo, anche se queste vicende lasciano un aspetto di amarezza perchè quando muore una persona, anche se delinque, anche se si è posta in condizione offensiva nei nostri confronti, non e' mai un bene e di questo anche il collega e' consapevole". Secondo il capo della polizia è importante "non perdere il profilo di umanità che contraddistingue la nostra attività", ha concluso.
Il Capo della polizia infine ricorda che presto per gli agenti arriverà la pistola "elettrica" - richiesta avanzata da tempo dai sindacati di polizia - e spiega: "Abbiamo terminato l'iter per dotare tutto il nostro personale di 'taser'. Inizieremo a breve una sperimentazione sul campo per sottolineare che l'amministrazione e' attenta alla sicurezza del nostro personale, senza arrecare eccessivo danno alle persone che dovessero trovarsi al di là della barricata".