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MONDO

Agenti di riscossione per recupero crediti in Russia si comportano da banditi

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Un caso giudiziario clamoroso scuote la Russia: agenti di riscossione di una società recupero crediti nella città di Elez (provincia di Lipetzk) sono finiti sul banco degli imputati con gravissime accuse di rapina a mano armata, minacce e concussione.

Per un debito di meno di 200 euro contratto da una famiglia locale, e non restituito, gli agenti di riscossione hanno picchiato il marito, rapato a zero la moglie, e si sono impossessati di tre telefoni cellulari della coppia.

Inoltre da giorni marito e moglie ricevono minacce di morte per telefono e nell’androne della loro abitazione si affiggono puntualmente volantini denigratori nei loro confronti.

Le vittime si sono rivolte alla Procura e gli agenti-banditi sono stati arrestati e finiti sotto il processo penale.

Ora la coppia chiede anche il risarcimento dei danni morali per l’ammontare di 50 mila euro.

Negli Urali invece, nella città di Ekaterinburgo, agenti di riscossione di un’altra società recupero crediti hanno bloccato in un’abitazione un minorenne solo, facendo leva sui genitori affinché restituissero il debito.

In tutti i casi si tratta di debiti di poco conto, al massimo di qualche centinaio di euro, contratti con organizzazioni microfinanziarie.