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ITALIA

Durante un match di terza categoria

Aggressione "neofascista" ai tifosi dell'Ardita, il vicesindaco di Roma Nieri: "Vile gesto"

A Magliano Romano una quindicina di teppisti incappucciati ha aggredito i tifosi romani in tribuna con spranghe e bastoni. Sospesa la partita. La pista della spedizione neofascista

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La squadra dell'Asd Ardita (dal profilo facebook della società)
"Quanto accaduto alla squadra e ai tifosi dell'Ardita, formazione di calcio popolare della Capitale, è un fatto estremamente grave. Non mi avventuro in ipotesi sul perché di una tale manifestazione di violenza, mi auguro semplicemente venga fatta al più presto chiarezza e che vengano trovati i responsabili di questo vile gesto".

Sono le parole con cui il vicesindaco di Roma Luigi Nieri ha commentato l'aggressione, definta "neofascista", subita dai supporter di una piccola squadra della capitale durante un incontro a Magliano Romano, non distante dalla capitale.

Qui i tifosi dell'Asd Ardita, la squadra popolare fondata tre anni fa da ragazzi del quartiere popolare San Paolo, sono stati letteralemente attaccati durante il match con il Magliano, valevole per il campionato di terza categoria, da una quindicina di persone incappucciate e armate di spranghe e bastoni, come ha riportato la stessa società capitolina sul suo profilo facebook.




La ricostruzione
Si è trattato di un vero e proprio raid con spranghe di ferro e bastoni sugli spalti del campo di calcio di Magliano Romano, in provincia di Roma, dove era in programma una partita del campionato di terza categoria fra la squadra locale e l'Ardita, formazione di calcio popolare della Capitale. Una quindicina di giovani, col volto coperto, ha fatto irruzione all'improvviso e si è scagliata contro alcuni supporter della squadra ospite colpendoli con mazze di ferro e bastoni. Gli aggressori sono poi saliti a bordo di tre auto e si sono dati alla fuga.

Le ipotesi sul perché
Secondo il capogruppo capitolino di Sel Gianluca Peciola "la squadra di calcio popolare del quartiere San Paolo di Roma è stata colpita per il suo impegno sociale oltre che sportivo nel territorio. Chiediamo che venga fatta chiarezza su quanto accaduto". E nessuna pista è esclusa: l’azione potrebbe avere motivazioni legate alla rivalità calcistiche oppure politiche, visto che l’Ardita è una società nata con l’intento di sostenere un nuovo modo di interpretare il calcio. La squadra è finanziata attraverso l’azionariato popolare con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la comunità dell’intero quartiere.

La solidarietà
Numerosi i messaggi di solidarietà pubblicati sui social network: da "Nessuno tocchi l'Ardita, viva il calcio popolare" a "Siete un esempio per tutti" sino a "gli infami si fanno forti solo in gruppo e quando sono armati e mimetizzati". Ad esprimere vicinanza ai ragazzi aggrediti anche Luca Di Bartolomei, figlio di Agostino, capitano della Roma degli anni Ottanta.