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ITALIA

Indagini in corso

Agguato a Roma. Il padre: "Forse colpa di una donna. 100mila euro a chi aiuta a trovare il killer"

Pietro Pace è stato ucciso mercoledì sera da due uomini a bordo di una moto che hanno affiancato la sua auto e poi esploso i colpi. Un ora prima della morte la telefonata alla madre

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Pietro Pace (Ansa)
Un uomo con una vita apparentemente senza ombre: padre di una bellissima bimba di sette anni e mezzo, un lavoro all'Ama come netturbino, una licenza da venditore ambulante, un appartamento di proprietà alla periferia di Roma e soprattutto nessun precedente penale. Eppure il 40enne Pietro Pace è stato freddato mercoledì sera a colpi di pistola in un agguato che ha le modalità tipiche dei regolamenti di conti della criminalità organizzata. I due killer a bordo di una moto lo hanno affiancato mentre era in auto, a pochi metri da casa, e hanno esploso una scarica di 6 o 7 colpi a distanza ravvicinata, di cui tre al volto.

Per questo motivo gli investigatori della Squadra Mobile di Roma stanno scavando nella vita privata dell'uomo senza tralasciare nessuna pista: dallo 'sgarro' fatto a qualcuno, a questioni di debiti o droga, al movente passionale. Al vaglio i filmati delle telecamere della zona, il racconto di testimoni e i tabulati telefonici da cui sarà possibile ricostruire gli ultimi contatti della vittima.

Padre: 100mila euro a chi aiuta nelle indagini
Sotto choc la sorella gemella dell'uomo e i genitori, rientrati ieri a Roma dalle vacanze dopo aver saputo di quello che era accaduto al figlio. "Era un bravissimo ragazzo, non ha mai avuto problemi di droga o di soldi. Perché ce lo hanno ucciso così? I responsabili devono pagarla, devono fare i conti con me - dice il padre Mario Pace - Sono pronto a mettere un premio di 100mila euro a chi fornisce informazioni utili alle indagini".

Forse movente passionale, colpa di una donna
L'unico movente che immagina il padre è quello passionale. "Forse dietro l'omicidio ci sono questioni legate a qualche donna - ipotizza - Pietro era un bellissimo ragazzo e colpiva. Era separato da tempo dalla compagna e ultimamente frequentava una donna sposata con un uomo finito in carcere per un pestaggio". I fatti risalirebbero a qualche anno fa quando il marito della donna sarebbe rimasto coinvolto in un'aggressione a un poliziotto avvenuta nella zona dei Castelli Romani. Gli investigatori avrebbero già ascoltato la donna ma le indagini puntano anche su altre piste. Poi il padre ripensa agli ultimi istanti di vita del figlio.

La telefonata alla madre un'ora prima di morire
"Un'ora prima di morire ha telefonato a mia moglie - ricorda l'uomo - come faceva tutti i giorni da quando eravamo in vacanza a Roseto degli Abruzzi. Era tranquillo, le ha detto che aveva appena finito di lavorare e forse sarebbe passato a casa nostra ad innaffiare i miei 'amati' peperoncini". I vicini di casa sono increduli, anche se c'è chi non nasconde di aver visto spesso "brutte facce" entrare e uscire dal suo appartamento. "Magari era finito in qualche brutto giro, forse legato agli ambienti dello spaccio - dice un amico di vecchia data - Ma sono solo ipotesi perché lui negli anni è sempre rimasto il bravo ragazzo che ho conosciuto tanto tempo fa".