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CULTURA

Ai Wei Wei conquista la Royal Academy of Arts

Per una volta è l'artista, non l'attivista cinese a fare notizia. E occupa la Royal Academy a Londra, con una retrospettiva che espone il suo provocatorio lavoro. L'artista concettuale dal volto umano espone sculture, installazioni e film.  

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La  Royal Academy of Arts a Londra ospita un'ampia retrospettiva  dell'artista cinese tra i più influenti al mondo. Ai Wei Wei fa notizia per la sua arte e non in qualità di dissidente. L'ultima volta era apparso sui giornali a proposito del visto britannico, che gli è stato prima rifiutato e poi concesso per sei mesi. Ai Wei Wei ha ripreso così a viaggiare, proprio in occasione di questa mostra,  dopo quattro anni di ritiro del documento valido per l'espatrio.

Con la sua tipica audacia, le opere esplorano diversi temi impegnativi, attingendo alla sua esperienza analitica e critica su libertà creativa, censura e diritti umani, così come arte contemporanea e società cinese. L'artista concettuale dal volto umano espone sculture, installazioni e film, per la prima volta davanti a un pubblico britannico. L'allievo di Duchamp presenta, per esempio, biciclette, simboli della vita quotidiana cinese, sospese a mo' di lampadario. E poi  tavoli della dinastia Qing che si trasformano in lottatori di arti marziali. E molta rivisitazione pop. Vasi cinesi tuffato in vernici sature, marchi Coca-Cola incise su una ciotola di duemila anni fa. Una vetrina espone le ossa di un intellettuale morto in un campo di lavoro maoista - o meglio, le ossa fuse in bronzo e poi dipinte seguendo la riproduzione precisa.

L'opera più impressionante è la più grande e la più politica, Straight.  Ricorda i cinquemila bambini morti nel terremoto del Sichuan nel 2008, sotto le rovine di scuole costruite con materiali scadenti. La scultura è fatta del metallo raddrizzato a mano raccolto dalle rovine. Commemorazione solenne di quelle vite spezzate.