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SALUTE

AIDS. MSF: metà dei malati nel mondo senza cura

Medici Senza Frontiere (MSF) ricorda che nonostante i molti progressi fatti e gli obiettivi ambiziosi fissati dalle Nazioni Unite, ancora più della metà delle persone affette da HIV non ha accesso alle cure di cui ha bisogno. Due studi presentati da MSF evidenziano gli ostacoli che limitano la copertura del trattamento.

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(ANSA)
“Secondo il rapporto UNAIDS diffuso pochi giorni fa, il numero di persone in trattamento antiretrovirale è aumentato di 2,2 milioni rispetto all'anno precedente” dice la dott.ssa Stella Egidi, responsabile medico di MSF”. Ma gli obiettivi ambiziosi fissati a livello globale – come la fine dell’epidemia entro il 2030 - richiedono il superamento di diversi ostacoli che impediscono ancora a troppe persone di accedere alle cure o seguire il trattamento in maniera adeguata e continuativa”.

La copertura del trattamento, già bassa in molti contesti, precipita a meno del 25% in paesi come Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan. Affinché i paesi possano mettere un maggior numero di persone sotto trattamento rapidamente, serve volontà politica e sostegno finanziario, in particolare per i paesi con una copertura limitata del trattamento per l’HIV, che altrimenti rischiano di essere lasciati indietro.

Un rapporto presentato oggi da MSF – basato su indagini condotte in Sud Africa, Mozambico, Malawi e Repubblica democratica del Congo (RDC) - mostra che la causa principale dell’esaurimento delle scorte è l’incapacità di garantire l’ultimo tratto della filiera: i farmaci antiretrovirali sono disponibili nel paese ma non raggiungono gli ambulatori periferici a causa di procedure farraginose, sfide logistiche o la mancanza di risorse. Ricerche condotte per due anni di seguito in tutto il Sud Africa dimostrano ad esempio che tra il 20 e il 25% dei centri sanitari locali non sono stati in grado di distribuire, per periodi più o meno lunghi, uno o più farmaci per l’HIV o la tubercolosi. Nell’80% dei casi, i farmaci erano disponibili nel paese, ma non sono arrivati alle cliniche.

Un ulteriore studio condotto da MSF presso l’ospedale di Homa Bay in Kenya mostra che il 50% dei pazienti con l’AIDS ricoverati ha abbandonato il trattamento e che più della metà dei decessi in ospedale riguarda proprio pazienti affetti da HIV/AIDS . Il trattamento per l’HIV dura tutta la vita per questo è importante che il paziente sia seguito costantemente e che abbia facile accesso ai farmaci e al monitoraggio della carica virale di routine attraverso servizi decentralizzati. L’abbandono del trattamento che può portare allo sviluppo di infezioni opportunistiche e in molti casi alla morte

“I progressi fatti a livello globale nel fornire il trattamento contro l’HIV a un maggior numero di persone è sicuramente un risultato positivo ma tutti i paesi più colpiti dalla pandemia devono impegnarsi a fare proprie le nuove linee guida dell’OMS: mettere più persone sotto trattamento, appena il virus viene individuato”, dice ancora Stella Egidi.