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ECONOMIA

Air France: 2.900 posti a rischio. Sede assaltata, manager fuggono seminudi

A Parigi, diverse centinaia di dipendenti di Air France hanno preso d'assalto il quartier generale della compagnia aerea e hanno interrotto la riunione del comitato centrale

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Air France-Klm ha svelato il nuovo piano di ristrutturazione che prevede entro il 2017 un taglio di 2.900 posti di lavoro e la cancellazione degli ordini di nuovi aerei con la Boeing. Lo rivelano fonti sindacali che spiegano come la compagnia abbia ordini per diciannove 787-9 e sei 787-10. I tagli riguarderanno 1.700 lavoratori del personale di terra, 900 assistenti di volo e 300 piloti. 

La riunione del comitato centrale d'impresa di Air France, che deve decidere quanti posti di lavoro saranno tagliati nel prossimo piano di rilancio, è stata interrotta da "diverse centinaia" di dipendenti in protesta, che sono entrati nella sede urlando slogan contro i dirigenti. 

Il  capo delle risorse umane dell'azienda Xavier Broseta - che nei giorni
scorsi aveva presentato ai sindacati il piano 'B' per l'azienda - è riuscito a sfuggire all'aggressione dei lavoratori solo scavalcando alcune barriere e in una foto appare con la camicia strappata, a torso nudo. La sua foto sta facendo il giro del mondo sul web. La direzione dell'aviolinea ha fatto sapere che in serata presentera' una denuncia per "violenza aggravata".

Anche il direttore di Air France a Orly, PIerre Plissonnier, è dovuto scappare dopo che la sua camicia gli era stata strappata dai manifestanti.





La reazione vivace dei lavoratori francesi nei confronti dei piani di ristrutturazione ha dei precedenti.  Nel gennaio 2014 due manager della Goodyear di Amiens-Nord vennero rinchiusi dai dipendenti nei loro uffici, per protesta contro il piano di ristrutturazione dell'azienda.

Tra marzo e aprile del 2009 sono stati diversi i casi di "sequestro" di manager nelle aziende francesi in crisi. La rabbia e la disperazione dei lavoratori per i piani di ristrutturazione e i licenziamenti  ha portato i lavoratori di diverse fabbriche a questa estrema forma di protesta. Il proliferare dei casi aveva acceso un duro dibatttito politico nel Paese. L'allora presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy aveva dichiarato "In uno Stato di diritto la legge va rispettata", scatenando le immediate reazioni di Segolene Royal che replicava "Quelli che sono resi fragili, calpestati, disprezzati sono gli operai, ai quali si mente prima di metterli alla porta". 

Sul fenomeno era stato realizzato anche un sondaggio, pubblicato dal quotidiano Le Parisien che indicava che il 45% dei francesi giudicava "accettabile" il sequestro di manager da parte di operai vittime di piani di ristrutturazione. Il 50% lo ritieneva invece "inaccettabile", il 5% non aveva espresso alcun parere.

Il primo caso è stato quello del direttore generale della Sony France, sequestrato nel marzo 2009 in fabbrica per una notte dagli operai. Sempre a marzo 2009, il direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers è stato bloccato nel suo ufficio per due giorni ed è stato liberato solo dopo aver perso l'impegno a riprendere i negoziati dui tagli.

Quattro manager della Caterpillar sono stati sequestrati nello stabilimento di Grenoble il 30 marzo e sono stati rilasciati 24 ore dopo, anche in questo caso, con la promessa di riprendere i negoziati. 

Alcuni manager della fabbrica di adesivi britannica Scapa sono stati trattenuti per tutta la notte del 7 aprile negli stabilimenti. Gli operai chiedevano di portare avanti a olteranza le trattative sulla ristrutturazione.

I lavoratori  della Faure e Machet, azienda del settore logistico, hanno sequestrato - il 16 aprile - cinque dirigenti della società per costringerli a migliorare le loro condizioni economiche in vista del licenziamento.