MONDO
A terra la metà dei voli dallo scorso 15 settembre
Air France. I piloti annunciano lo stop allo sciopero
I piloti temono che lo sviluppo di una linea low cost tramite la controllata Transavia porti a un peggioramento delle condizioni di lavoro

Il sindacato maggioritario dei piloti della compagnia AirFrance, in sciopero da due settimane, ha annunciato la fine della mobilitazione - la più lunga nella storia della compagnia - benché non siano state soddisfatte le sue rivendicazioni. La decisione sarebbe stata presa "per continuare il confronto in un clima più sereno". La mobilitazione ha tenuto a terra la metà dei voli della compagnia dallo scorso 15 settembre.
I piloti temono che lo sviluppo di una linea low cost tramite la controllatra Transavia porti ad un peggioramento delle condizioni di lavoro. Per questo chiedono un contratto di lavoro unico all'interno delle compagnie del gruppo, ma che ricalchi quello di Air France e non al ribasso.
Soddisfazione di Valls
Il primo ministro francese Manuel Valls - sceso in campo più volte in difesa dei dirigenti di AirFrance definendo il conflitto "insopportabile" - ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. Il governo francese è azionista con circa il 16% delle quote di Air France-KLM, la seconda compagnia in Europa dopo la tedesca Lufthansa.
Continuare il confronto in un clima più sereno
"Non ci sono le condizioni per il dialogo sociale. Abbiamo deciso di prendere le nostre responsabilità" ha detto il portavoce della sigla SNPL William Schmid dopo il fallimento dei negoziati nella notte. Schmid ha detto che i piloti ora vogliono "continuare le discussioni in un ambiente più sereno", per questo si è deciso di fermare una guerra divenuta ormai impopolare e che pesava sul bilancio Air France.
A terra la metà dei voli dal 15 settembre
Lo sciopero ha tenuto a terra la metà dei voli della compagnia dal 15 settembre, con un costo che è stato valutato dal management di circa 20 milioni al giorno. I piloti si sono opposti allo sviluppo di una linea low cost di Air Francia, tramite la controllata Transavia. Un'operazione considerata "strategica" dagli esperti del settore per garantire il futuro del gruppo, in ristrutturazione finanziaria da tre anni.
Avanti con lo sviluppo di Transavia France
Riguardo lo sviluppo di Transavia France, il board ha confermato la volontà di andare avanti, ma i piloti temono il rischio di ritmi di lavoro più elevati, salari più bassi a fine carriera e meno vantaggi sociali. I dipendenti temono quindi, che la condizioni di lavoro della filiale a basso costo diventino la norma anche per la casa madre. Per questo per riprendere il confronto chiedono il varo di un contratto di lavoro unico all'interno delle compagnie del gruppo, ma che ricalchi quello di Air France.
I piloti temono che lo sviluppo di una linea low cost tramite la controllatra Transavia porti ad un peggioramento delle condizioni di lavoro. Per questo chiedono un contratto di lavoro unico all'interno delle compagnie del gruppo, ma che ricalchi quello di Air France e non al ribasso.
Soddisfazione di Valls
Il primo ministro francese Manuel Valls - sceso in campo più volte in difesa dei dirigenti di AirFrance definendo il conflitto "insopportabile" - ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. Il governo francese è azionista con circa il 16% delle quote di Air France-KLM, la seconda compagnia in Europa dopo la tedesca Lufthansa.
Continuare il confronto in un clima più sereno
"Non ci sono le condizioni per il dialogo sociale. Abbiamo deciso di prendere le nostre responsabilità" ha detto il portavoce della sigla SNPL William Schmid dopo il fallimento dei negoziati nella notte. Schmid ha detto che i piloti ora vogliono "continuare le discussioni in un ambiente più sereno", per questo si è deciso di fermare una guerra divenuta ormai impopolare e che pesava sul bilancio Air France.
A terra la metà dei voli dal 15 settembre
Lo sciopero ha tenuto a terra la metà dei voli della compagnia dal 15 settembre, con un costo che è stato valutato dal management di circa 20 milioni al giorno. I piloti si sono opposti allo sviluppo di una linea low cost di Air Francia, tramite la controllata Transavia. Un'operazione considerata "strategica" dagli esperti del settore per garantire il futuro del gruppo, in ristrutturazione finanziaria da tre anni.
Avanti con lo sviluppo di Transavia France
Riguardo lo sviluppo di Transavia France, il board ha confermato la volontà di andare avanti, ma i piloti temono il rischio di ritmi di lavoro più elevati, salari più bassi a fine carriera e meno vantaggi sociali. I dipendenti temono quindi, che la condizioni di lavoro della filiale a basso costo diventino la norma anche per la casa madre. Per questo per riprendere il confronto chiedono il varo di un contratto di lavoro unico all'interno delle compagnie del gruppo, ma che ricalchi quello di Air France.