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ECONOMIA

La decisione

Airbnb, Il Tar del Lazio non sospende la tassa sugli affitti a breve termine

Il portale ne aveva fatto richiesta, ma il giudice amministrativo, pur riservandosi alcuni approfondimenti, non l'ha accolta

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Pessime notizie per Airbnb. Il portale leader nel campo degli affitti è tenuto a versare la trattenuta del 21% sugli affitti brevi. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta di sospensiva ed ora Airbnb, che non ha rispettato la prima scadenza del 16 ottobre, rischia ingenti sanzioni da parte dell’Agenzia delle entrate, fino al 20% delle somme nel caso di omessa trattenuta.

Cosa prevede la tassa
La tassa sugli affitti a breve termine, introdotta nella manovra correttiva di primavera, prevede che gli intermediari immobiliari - che siano portali online o agenzie tradizionali attive nel mercato degli affitti turistici - raccolgano le tasse dovute dai proprietari di casa e trasmettano i relativi dati all'Agenzia delle Entrate.

Come si è espresso Il Tar
Il Tar, pur riservandosi di approfondire alcune questioni di rilevanza anche comunitaria, ha avuto modo di chiarire che le misure in contestazione "non si palesano discriminatorie laddove esse ragionevolmente si applicano, per la parte relativa agli obblighi di versamento, solo agli intermediari che intervengono nel pagamento del canone di locazione".

In aggiunta, sul piano della comparazione tra i diversi interessi pubblici e privati coinvolti "appare comunque prevalente l'interesse pubblico al mantenimento degli effetti del provvedimento in esame, al quale peraltro gli altri operatori del mercato si sono gia' adeguati".

La reazione di Airbnb
"Per quanto riguarda l'istanza cautelare, riteniamo di dover valutare, a nostra tutela e in ragione dei motivi di urgenza, l'opportunita' di portare il caso all'attenzione del Consiglio di Stato" ha precisato in una nota Airbnb. "Pur non concedendo la sospensiva, il TAR ha riconosciuto l'esistenza di aspetti meritevoli di ampia riflessione in sede di merito" scrive ancora il portale.

Cosa si intende per "tassa sugli affitti brevi"
Secondo quanto previsto dal Decreto legge 50 del 2017, ai redditi che derivano dai contratti di locazione breve, stipulati dal primo giugno 2017, può applicarsi, su opzione del locatore, il regime della cedolare secca con l’aliquota del 21%. Si considerano locazioni brevi quelle di durata inferiore a 30 giorni, anche per finalità turistiche. Il termine deve essere considerato in relazione a ogni singolo contratto, anche nel caso di più contratti stipulati nell'anno dalle stesse parti. Le nuove norme si applicano esclusivamente ai contratti stipulati tra persone fisiche che agiscono al di fuori dell’attività di impresa.