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MONDO

Dimissioni misteriose

Il giallo sulla sorte del premier libanese Hariri. Al Arabiya: non è detenuto in Arabia Saudita

Una settimana fa ha annunciato a sorpresa, da Riad, le sue dimissioni dal governo di unità nazionale di cui fanno parte gli Hezbollah, principali alleati dell'Iran nella regione. Le ragioni delle sue dimissioni restano un mistero cui si aggiunge il giallo sulla sua sorte politica

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Il network dell'Arabia Saudita, Al Arabiya, sostiene che il primo ministro del Libano, Saad Al Hariri, non è in stato detentivo a Riad. Al Arabiya definisce come "fake news", notizia falsa, che Hariri sia detenuto e sotto inchiesta nel Paese. Il leader di Hezbollah in Libano, Hassan Nasrallah, aveva dichiarato di ritenere che le dimissioni di Hariri fossero state estorte con pressioni dall'Arabia Saudita che lo teneva in ostaggio.

Hariri fermo a Riad da 6 giorni
Saad Hariri si troverebbe da sei giorni nella capitale saudita Riad da dove, sabato scorso, ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni dal governo di unità nazionale di cui fanno parte anche gli Hezbollah, principali alleati dell'Iran nella regione. In queste ore, Arabia Saudita e Kuwait hanno esortato i propri cittadini a lasciare il Libano, mentre il presidente francese Emmanuel Macron, impegnato in visita negli Emirati Arabi Uniti, tenta di mediare con il principe ereditario saudita Muhammad ben Salman. Macron è infatti volato a sorpresa a Riad. Con il principe e ministro della Difesa saudita ha parlato della delicata situazione in Libano e Yemen.  Secondo una nota della presidenza francese, i due si sono confrontati sul "mantenimento della stabilità nella regione". 

La successione al trono a Riad
Muhammad si prepara a prendere il posto dell'anziano re Salman ed è considerato l'artefice del giro di vite "anti-corruzione" in corso nel regno oltre che fautore del recente inasprimento dei toni sauditi contro l'Iran e i suoi alleati nella regione. E' in questo difficile contesto che il governo israeliano, che ha una convergenza di interessi con l'Arabia Saudita avendo in comune il nemico iraniano, ha annunciato di voler lanciare un'offensiva diplomatica alle Nazioni Unite contro l'Iran e gli Hezbollah in Libano.

Trattenuto o prigioniero?
Diversi media libanesi hanno riferito le preoccupazioni degli ambienti politici e finanziari di Beirut sulla sorte del dimissionario Hariri: secondo alcune fonti è "trattenuto" nella capitale saudita, secondo altre addirittura "prigioniero", "ostaggio". Fonti ben informate a Riad e interpellate dall'ANSA escludono che sia "sotto arresto" ma confermano che "Hariri è temporaneamente costretto a rimanere nella capitale saudita". 

Il presidente libanese Aoun per ora non accetta le dimissioni di Hariri
Dal punto di vista formale, il presidente libanese Michel Aoun ha intanto annunciato che non accetterà le dimissioni di Hariri finché non lo incontrerà di persona: "Le circostanze delle dimissioni di Hariri sono inaccettabili" ha detto nel corso di un incontro con l'incaricato d'affari dell'Arabia Saudita in Libano, Walid Bukhari, al palazzo presidenziale di Baabda. Secondo quanto riferito dal sito del quotidiano Daily Star, citando fonti della presidenza libanese, Aoun ha anche chiesto il ritorno a Beirut di Hariri, attualmente a Riad. E il partito politico dell'ex premier, il movimento Mustaqbal, ha chiesto il suo rientro in Libano dall'Arabia Saudita: "necessario" che Hariri rientri "per restaurare la dignità ed il rispetto" del Paese.



Sabato manifestazione a Beirut in sostegno dell'ex premier
Si terrà sabato, a partire dalle 14 ora locale in piazza dei Martiri a Beirut, una manifestazione in sostegno del primo ministro libanese dimissionario Saad Hariri. Lo riporta l'emittente libanese Lbci, spiegando che i manifestanti chiederanno di ''far chiarezza sull'ambiguità che ha dominato la situazione del presidente Saad Hariri da quando ha annunciato le sue dimissioni e il suo ritorno in Libano''.