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MONDO

La scheda

al-Shabaab, "i giovani" che vogliono instaurare in Somalia la Sharia

Il gruppo estremista dal 2012 si è legato ad al Qaeda ed è stato inserito da molti governi nella lista delle organizzazioni terroristiche. Sono stati gli autori di molti attentati in Kenya

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(Ap)
Roma
Gli al Shabaab, "I giovani" sono il gruppo islamico più potente e attivo in Somalia. Nato nel 2006 dopo la sconfitta dell'Unione delle Corti Islamiche da parte del Governo Federale di Transizione, dal 2012 sono formalmente riconosciuti come cellula locale di al Qaeda e sono stati inseriti nella lista delle organizzazioni terroristiche di numerosi governi e servizi di sicurezza occidentali.
Tra gli obiettivi del gruppo quello di instaurare nel Paese la Sharia, la legge islamica, nella rigida applicazione wahhabita. Espulso da Mogadiscio nell'agosto 2011 e dal porto di Kismayo nel settembre 2012, il movimento islamico controlla ancora gran parte delle zone rurali nel sud del Paese, dove le donne accusate di adulterio vengono lapidate e ai ladri sono amputate le mani.

Attentati in Kenya
Oltre all'applicazione della Sharia, un altro obiettivo chiave della missione degli al-Shabaab è l'espulsione dalla Somalia dei soldati stranieri, in primis quelli etiopi e kenioti. Ed è proprio contro il Kenya, responsabile di aver mandato propri militari a combattere il gruppo in Somalia, che si sono scatenate le peggiori azioni all'estero dei miliziani somali, compreso l'attentato del 1996 contro l'ambasciata Usa a Nairobi e nel 2002 contro obiettivi israeliani attorno a Mombasa. L'attacco più sanguinoso resta quello al centro commerciale Westgate a Nairobi nel settembre del 2013 costato la vita a 68 persone.  

La leadership
ll leader degli al-Shabaab è Ahmed Omar Abu Ubeyda, dopo che il suo predecessore,Moktar Ali Zubeyr, anche noto come Ahmed Godane, è stato ucciso nel settembre dello scorso anno in un raid americano. Nel febbraio 2012 Godane aveva rilasciato un video nel quale ''prometteva di obbedire'' al leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri.  L'organizzazione terroristica può contare su migliaia di guerriglieri, circa 7mila e sul sostegno obbligato delle popolazioni rurali, prive di qualsiasi difesa, praticamente abbandonate dal traballante potere centrale e sottoposte a vessazioni di ogni genere dai radicali islamici. Contro di loro sono schierati 22mila militari dell'Unione Africana che finora però non hanno spinto la loro offensiva verso l'estremità meridionale della Somalia.