ECONOMIA
Al pianto greco Piazza Affari preferisce l’Inno alla gioia

Al termine di una giornata da cardiopalma, ricca di andirivieni e di spunti, Piazza Affari ha archiviato la seduta con un progresso dell’1,15%.
La mattinata era partita all’insegna dell’incertezza, a seguito del risultato elettorale greco, tanto che Atene, stretta da un’ondata di vendite, ha chiuso le contrattazioni con un sensibile calo: l'Athens Stock Exchange General Index cede il 3,2% a 813,55 punti, mentre il Ftse/Ase Large Cap lascia sul terreno il 5,6% a 251,77.
A influenzare positivamente gli andamenti dei listini sono state alcune indicazioni, come l’Indice Ifo che, diffuso in tarda mattinata, ha confermato l’ottimo stato di salute dell’economia tedesca, al di là di ogni previsione degli analisti.
E così le istituzioni politiche e finanziarie di Berlino e Francoforte hanno rivisto al rialzo la crescita della Germania nel 2015, collocandola a un tasso dell’1,5%.
Già questo fatto da solo ha spinto gli operatori e gli investitori a posizionarsi su attività al rialzo da metà seduta, ma ha contribuito nel pomeriggio anche l’attività di Wall Street, orientata alla stabilità. In questo clima Francoforte ha chiuso con un incremento dell’1,40%, Londra ha segnato +0,30% mentre Parigi ha segnato un progresso di circa 3⁄4 di punto percentuale.
A Piazza Affari gli acquisti si sono spalmati su tutti i comparti. Oltre a bancari e industriali, hanno guadagnato terreno anche gli energetici, complice il rialzo del prezzo del petrolio, con il WTI a 47,50 dollari il barile e il Brent poco sopra i 49 dollari.
Sul versante dei titoli di stato il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali è sceso a 108 punti base, con il rendimento del Btp a dieci anni all’1,47%, mentre sul mercato valutario l’euro ha proseguito a recuperare terreno nei confronti del dollaro, collocandosi in serata poco sotto quota 1 e 13, precisamente a 1,12 e 85.
La mattinata era partita all’insegna dell’incertezza, a seguito del risultato elettorale greco, tanto che Atene, stretta da un’ondata di vendite, ha chiuso le contrattazioni con un sensibile calo: l'Athens Stock Exchange General Index cede il 3,2% a 813,55 punti, mentre il Ftse/Ase Large Cap lascia sul terreno il 5,6% a 251,77.
A influenzare positivamente gli andamenti dei listini sono state alcune indicazioni, come l’Indice Ifo che, diffuso in tarda mattinata, ha confermato l’ottimo stato di salute dell’economia tedesca, al di là di ogni previsione degli analisti.
E così le istituzioni politiche e finanziarie di Berlino e Francoforte hanno rivisto al rialzo la crescita della Germania nel 2015, collocandola a un tasso dell’1,5%.
Già questo fatto da solo ha spinto gli operatori e gli investitori a posizionarsi su attività al rialzo da metà seduta, ma ha contribuito nel pomeriggio anche l’attività di Wall Street, orientata alla stabilità. In questo clima Francoforte ha chiuso con un incremento dell’1,40%, Londra ha segnato +0,30% mentre Parigi ha segnato un progresso di circa 3⁄4 di punto percentuale.
A Piazza Affari gli acquisti si sono spalmati su tutti i comparti. Oltre a bancari e industriali, hanno guadagnato terreno anche gli energetici, complice il rialzo del prezzo del petrolio, con il WTI a 47,50 dollari il barile e il Brent poco sopra i 49 dollari.
Sul versante dei titoli di stato il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali è sceso a 108 punti base, con il rendimento del Btp a dieci anni all’1,47%, mentre sul mercato valutario l’euro ha proseguito a recuperare terreno nei confronti del dollaro, collocandosi in serata poco sotto quota 1 e 13, precisamente a 1,12 e 85.