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MONDO

In vista delle presidenziali del 3 novembre del 2020

Al via l'inchiesta per l'impeachment di Trump. Nancy Pelosi: "Nessuno è al di sopra della legge"

Al momento 169 deputati della Camera dei rappresentanti sono favorevoli all'impeachment, 73 contrari e 193 indecisi. Questi numeri non sono sufficienti ad approvare l'incriminazione: serve la maggioranza assoluta, ovvero 218 su 435, per avviare la procedura

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"La caccia alle streghe" detta da Donald Trump è diventata una caccia allo stesso presidente degli Stati Uniti. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha annunciato l'avvio dell'inchiesta di impeachment - la messa in stato di accusa - per il presidente Donald Trump: "Nessuno è al di sopra della legge. Le azioni dell'amministrazione Trump danneggiano la sicurezza nazionale".

Al momento, secondo i calcoli fatti dal New York Times, 169 deputati della Camera dei rappresentanti sono favorevoli all'impeachment, 73 contrari e 193 indecisi. Questi numeri, per ora, non sono sufficienti ad approvare l'incriminazione: serve la maggioranza assoluta, ovvero 218 su 435, per avviare la procedura. 

L'idea di avviare l'impeachment nei confronti del presidente da parte dei democratici era partita già nei giorni scorsi, con il candidato alle presidenziali del 3 novembre del 2020, Joe Biden, che insieme ai suoi colleghi che presiedono le commissioni investigative della Camera, chiedevano di leggere la trascrizione della telefonata che Donald Trump fece il 25 luglio scorso con il presidente ucraino e magnate delle televisioni Volodymyr Zelensky.

Trump ha fatto sapere che rilascerà la trascrizione della telefonata "completa, originale e non redatta" per smontare le accuse e sparigliare le carte.

La Casa Bianca rilascerà oggi la trascrizione della telefonata
La Casa Bianca rilascerà in giornata la trascrizione della telefonata fra Trump e Zelensky. Lo sostengono i media statunitensi. I due presidenti, tra l'altro, hanno in programma, sempre oggi, un incontro a margine dei lavori alle Nazioni Unite, a New York.

Si tratta della telefonata durante la quale, secondo le accuse dei democratici, Trump avrebbe fatto pressioni per riaprire le indagini su Burisma, la società energetica per cui ha lavorato Hunter Biden, il figlio dell'ex vicepresidente Usa Joe Biden, principale candidato alle primarie democratiche per le presidenziali del prossimo anno. Pressioni che saranno al centro dell'indagine per l'impeachment.

Dal Russiagate all'Ucraianagate
Secondo Biden & Co. il dialogo tra i presidenti contiene prove di reato e questo potrebbe provocare l’impeachment nei confronti di Trump. 

La Camera dei Rappresentanti, controllata dai Democratici dopo le elezioni midterm del 6 novembre 2018, cercherà dunque di appurare se Trump abbia cercato l'aiuto del presidente ucraino Zelensky per infangare l'ex vicepresidente Joe Biden. Il capo della Casa Bianca avrebbe chiesto (secondo una talpa dell'intelligence americana si parla di otto volte) a Zelensky di riaprire un'inchiesta giudiziaria ai danni di Hunter Biden, consigliere dell'azienda del gas Burisma e figlio del candidato democratico. In cambio avrebbe assicurato lo sblocco delle forniture militari Usa per 250 milioni all'Ucraina. 

Quindi una nuova sollecitazione di un paese straniero in vista del voto, come era già accaduto con la Russia per le elezioni presidenziali del 2016 (in quel caso si aprì l'inchiesta giudiziaria Russiagate). "Ci sono sei commissioni parlamentari che stanno indagando su Trump e le loro inchieste continueranno" tuona la Pelosi. 

La risposta via Twitter del presidente Trump
Il tycoon ha twittato un video dove scrive "I democratici hanno un solo focus", riferendosi a tutte le volte che un deputato o candidato anti-repubblicano abbia pronunciato la parola impeachment. 



La scelta dei democratici "mi aiuterà alle elezioni" dice Trump. "Non hanno neanche letto la trascrizione della telefonata. Molto male per il nostro Paese!", ha poi scritto via social il presidente.