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ITALIA

9 maggio 1978-2018

Aldo Moro, 40 anni fa il ritrovamento del corpo. Gentiloni: "Uccisione pesa su coscienza Repubblica"

Il 9 maggio 1978 il presidente della Democrazia cristiana viene ritrovato, dopo 55 giorni nella cosiddetta 'prigione del popolo', nel bagagliaio di una Renault 4 rossa abbandonata in via Caetani. Un luogo simbolico, a metà strada tra piazza del Gesù, dove c'era la sede nazionale della Dc, e via delle Botteghe Oscure, quartier generale del Partito comunista. Mattarella: l'ex presidente Dc aveva "una straordinaria sensibilità per ciò che si muoveva all'interno della società. Per le nuove domande, per le speranze dei giovani, per i bisogni inediti che la modernità metteva in luce"

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A Via Caetani oggi si respira la storia. Una storia lunga 40 anni dopo i 55 giorni che segnarono la vita della Repubblica con il sequestro del Presidente della Dc proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto giurare il Governo Andreotti, il primo che non avrebbe avuto il voto contrario del Partito comunista italiano. Fitto il programma delle commemorazioni di una data che rimane uno spartiacque nella vita democratica del nostro Paese.





Mattarella su Moro: costruttore tempi nuovi contro imbarbarimento
"Oggi a 40 anni dalla quella tragedia sentiamo il bisogno di liberare il pensiero e l'esperienza politica di Aldo Moro da quella prigione in cui gli aguzzini hanno spento la sua vita e pretendevano di rinchiuderne il ricordo". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del suo discorso in occasione del giorno della Memoria dedicato ad Aldo Moro. L'ex presidente della Dc, ha aggiunto Mattarella, aveva "una straordinaria sensibilità per ciò che si muoveva all'interno della società. Per le nuove domande, per le speranze dei giovani, per i bisogni inediti che la modernità metteva in luce". "Non gli sfuggiva - ha detto ancora il capo dello Stato - la pericolosità di tanto 'imbarbarimento' della vita politica e civile. Ma al tempo stesso  continuava a scrutare i 'tempi nuovi che avanzano'. Le stesse lettere dal carcere brigatista restano una prova della sua umanità, della sua intelligenza, della sua straordinaria
tenacia". 

Gentiloni: "La sua uccisione pesa sulla coscienza della Repubblica"
 "Quaranta anni fa le BR lasciavano in via Caetani il cadavere di Aldo Moro. L'Italia rende omaggio alla memoria di un vero statista. La sua visione politica e culturale ha segnato il nostro Novecento. La sua uccisione pesa sulla coscienza della Repubblica". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nell'anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro.



Il nipote Luca: "Si ammetta per iscritto di chi fu vittima"
"Si brucino le inutili corone di fiori degli ultimi quaranta anni e si abbia il coraggio di ammettere per iscritto di chi sia vittima Aldo Moro, se non e' vittima del terrorismo". E' quanto dichiara Luca Moro, nipote di Aldo Moro, figlio della primogenita Maria Fida,

Martina(Pd): Ricordiamo l'uomo e lo statista Roma
"Sono passati 40 anni dall'uccisione  di Aldo Moro per mano dei terroristi dalle Brigate Rosse. Un attacco diretto alle nostre istituzioni, colpite nella maniera più terribile, prima con la strage di via Fani e poi con l'uccisione del leader della Democrazia cristiana. Noi di fronte a quanto accaduto abbiamo un dovere: quello di ricordare e tramandare la memoria di quei giorni, il coraggio e la forza con cui Aldo Moro affrontò quella prova. La sua figura resta un modello di riferimento per tutti.  Fu colpito l'uomo del dialogo, colui che, in quegli anni bui, stava cercando di portare la democrazia italiana ad una più solida maturazione. Si colpì, non a caso, il simbolo di questo percorso. Il terrorismo cercò di interrompere questo processo con  la violenza e il sangue,  le istituzioni seppero fronteggiare questa minaccia facendo ricorso alla forza della democrazia. Un monito che non possiamo e dobbiamo mai dimenticare. Oggi vogliamo ricordare l’uomo, il padre e lo statista". Così Maurizio Martina, segretario reggente del Pd.

Di Maio, sua morte pagina buia della storia italiana 
"Sono passati 40 anni dal ritrovamento del corpo Di Aldo Moro, una delle figure più importanti dell'Italia repubblicana. La vicenda legata alla sua scomparsa è ancora oggi una pagina buia della storia del nostro Paese. Oggi ricordiamo lui e tutte le vittime del terrorismo". Lo scrive su Twitter il leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio.

Cronaca di un giorno storico
Quarant'anni fa moriva, ucciso dalle Brigate Rosse, Aldo Moro. Un fatto che sconvolse l'Italia repubblicana. Il 9 maggio 1978 il presidente della Democrazia cristiana viene ritrovato, dopo 55 giorni nella cosiddetta 'prigione del popolo', nel bagagliaio di una Renault 4 rossa abbandonata in via Caetani. Un luogo simbolico, a metà strada tra piazza del Gesù, dove c'era la sede nazionale della Dc, e via delle Botteghe Oscure, quartier generale del Partito comunista. Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, annunciato da una telefonata del brigatista Valerio Morucci, Francesco Cossiga si dimette da ministro dell'Interno. La famiglia di Moro rifiuta i funerali di Stato, ritenendo le istituzioni colpevoli di non aver fatto abbastanza per salvargli la vita. Alcuni giorni dopo Papa Paolo VI, amico e confessore dello statista, celebra una commemorazione funebre pubblica a cui partecipano numerose personalità della politica e delle istituzioni. Moro viene poi seppellito a Torrita Tiberina, dove amava soggiornare.