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MONDO

330 civili uccisi ad Aleppo dal 31 luglio

Aleppo.Morto Alì,10 anni, ferito insieme al fratellino Omran, la cui foto ha fatto il giro del mondo

Omran era rimasto ferito insieme a tutta la famiglia nei bombardamenti di mercoledì. Staffan De Mistura, inviato speciale dell'Onu per la Siria interviene al Meeting di Rimini  

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E' morto il fratello di Omran, il bambino siriano la cui immagine è diventata il simbolo delle sofferenze ad Aleppo. Lo hanno fatto sapere attivisti sul posto, citati dai media internazionali, mentre Caroline Anning di Save the Children ne ha dato notizia su Twitter. Il piccolo Ali Daqneesh, di 10 anni, era rimasto ferito mercoledì assieme al fratellino Omran e al resto della famiglia, quando un attacco aereo aveva ridotto in macerie l'edificio in cui vivevano. Ali era stato portato in ospedale assieme ai familiari, ma è morto oggi a causa delle ferite riportate. L'ong britannica Solidarity Campaign ha confermato il decesso, parlando di "crimine di guerra". In un'intervista al britannico Telegraph, il padre dei bambini ha raccontato che il figlio maggiore Ali stava giocando con degli amici nella strada, al momento del raid. Lui, invece, si trovava seduto su un divano vicino a Omran, con la moglie, un altro figlio e due figlie nell'appartamento al primo piano. "E' molto doloroso guardare i tuoi figli cadere di fronte ai tuoi occhi", ha detto.

330 civili morti, compresi 50 bambini, dallo scorso 31 luglio. 
Più di 330 civili morti in tre settimane nella martoriata città  siriana di Aleppo nel corso di bombardamenti e scontri per il controllo della città  dallo scorso 31 luglio, dall'avvio dell'offensiva dei ribelli per rompere l'assedio ai quartieri orientali.
 Tra le vittime, ci sono 165 persone - compresi 50 minori - morte in attacchi contro i quartieri occidentali in mano alle forze del regime di Damasco. Secondo l'Osservatorio, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni, 168 persone sono rimaste uccise in raid aerei e bombardamenti russi e del regime contro le zone orientali.

Staffan De Mistura, inviato speciale dell'Onu, chiede nuovamente una tregua 
Sull’agonia di Aleppo è intervenuto anche Staffan De Mistura, inviato speciale dell'Onu per la Siria, che ha descritto la situazione  in un intervento nel corso del Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. "Oggi la situazione è grave. Ci sono 300mila persone nella zona est, forse un milione e 600mila nella zona ovest. La zona est è assediata di fatto, perché la strada di Castello è bloccata da più di due settimane. Manca cibo, mancano medicinali e ci sono problemi di acqua, perché anche il carburante non è arrivato.”
 
In merito alla necessità di concordare una tregua per consentire ai civili di ricevere gli aiuti umanitari il diplomatico dell’Onu ha aggiunto: "ogni tanto l'Onu, a nome di tutti, deve alzare la voce a nome della popolazione che soffre. Ci sono momenti in cui si battono i pugni a nome di tutti. Diplomaticamente, ma lo si deve fare".