ITALIA
Pm: "Accolte le nostre indicazioni"
Alessandria, condannati a 30 anni i coniugi accusati dello scoppio di Quargnento
Giovanni Vincenti, e la moglie Antonella Patrucco, sono accusati di omicidio plurimo aggravato per lo scoppio nel cascinale di Quargnento che, tra il 4 e il 5 novembre 2019, causò la morte di tre Vigili del Fuoco

Sono stati condannati entrambi a 30 anni, dal tribunale di Alessandria, Giovanni Vincenti, e la moglie Antonella Patrucco, accusati di omicidio plurimo aggravato per lo scoppio nel cascinale di Quargnento (Alessandria) che, tra il 4 e il 5 novembre 2019, causò la morte di tre vigili del fuoco. Accolta quindi la richiesta del pm Enrico Cieri.
Pm, accolte nostre indicazioni
"Con tre morti e famiglie straziate non si può essere soddisfatti. Diciamo che la Corte ha raccolto in pieno le nostre indicazioni, però il danno per queste famiglie, per queste mogli e madri rimane tutto". Così il pm di Alessandria Enrico Cieri dopo la lettura della sentenza che ha condannato a 30 anni e all'interdizione a vita dai pubblici uffici oltre al pagamento di provvisionali alle famiglie delle vittime, i coniugi Vincenti per l'esplosione della loro cascina in cui morirono tre Vigili del fuoco.
La difesa, non fu dolo
"Siamo ancora convinti che Vincenti non avesse intenzione di uccidere. Il processo è ancora lungo. Sosterremo in appello la colpa gravissima, non il dolo". Così gli avvocati difensori Lorenzo Repetti e Vittorio Spallasso. "Nessuno - aggiungono, dopo la sentenza - ha mai messo in dubbio che i Vigili del fuoco fossero buoni". In un'udienza Repetti aveva detto: "Lasciamo fuori l'emotività dal processo. I Vigili del fuoco non dovevano entrare: non c'era nessuno da salvare in quella cascina, non c'era niente e quindi non c'era dovere di sicurezza" .
Il dolore dei familiari delle vittime
"Ce l'abbiamo fatta, gliel'avevamo promesso ai nostri figli". E' il primo commento della madre di Antonino Candido, una delle tre vittime nello scoppio di Quargnento, alla sentenza di condanna a 30 anni dei coniugi Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco. "Speriamo che li facciano tutti. - aggiunge la madre di Marco Triches, un altro dei tre vigili morti - Avevo un figlio stupendo e me l'hanno tolto. Viveva per i valori della vita che io gli ho insegnato".
Pm, accolte nostre indicazioni
"Con tre morti e famiglie straziate non si può essere soddisfatti. Diciamo che la Corte ha raccolto in pieno le nostre indicazioni, però il danno per queste famiglie, per queste mogli e madri rimane tutto". Così il pm di Alessandria Enrico Cieri dopo la lettura della sentenza che ha condannato a 30 anni e all'interdizione a vita dai pubblici uffici oltre al pagamento di provvisionali alle famiglie delle vittime, i coniugi Vincenti per l'esplosione della loro cascina in cui morirono tre Vigili del fuoco.
La difesa, non fu dolo
"Siamo ancora convinti che Vincenti non avesse intenzione di uccidere. Il processo è ancora lungo. Sosterremo in appello la colpa gravissima, non il dolo". Così gli avvocati difensori Lorenzo Repetti e Vittorio Spallasso. "Nessuno - aggiungono, dopo la sentenza - ha mai messo in dubbio che i Vigili del fuoco fossero buoni". In un'udienza Repetti aveva detto: "Lasciamo fuori l'emotività dal processo. I Vigili del fuoco non dovevano entrare: non c'era nessuno da salvare in quella cascina, non c'era niente e quindi non c'era dovere di sicurezza" .
Il dolore dei familiari delle vittime
"Ce l'abbiamo fatta, gliel'avevamo promesso ai nostri figli". E' il primo commento della madre di Antonino Candido, una delle tre vittime nello scoppio di Quargnento, alla sentenza di condanna a 30 anni dei coniugi Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco. "Speriamo che li facciano tutti. - aggiunge la madre di Marco Triches, un altro dei tre vigili morti - Avevo un figlio stupendo e me l'hanno tolto. Viveva per i valori della vita che io gli ho insegnato".