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POLITICA

Il ministro dell'Interno

Alfano: "Il calcio è nostro e ce lo riprenderemo, oggi piano sicurezza per Roma"

"Oggi presenterò un piano per fare di Roma un modello di sicurezza, perché pensiamo che ciò che funziona a Roma possa funzionare anche nel resto d'Italia". Il titolare del Viminale è tornato sui fatti di sabato accogliendo, almeno in parte, la proposta del premier di far partecipare i club alle spese per la sicurezza negli stadi

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Angelino Alfano
“Il pallone è nostro e ce lo riprenderemo”. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano torna sui fatti di Roma dopo che anche il premier Matteo Renzi e il Presidente Giorgio Napolitano hanno sottolineato la necessità di un cambio di rotta nel rapporto tra calcio e tifoserie. “Allo stadio devono tornare con serenità le famiglie ed i facinorosi devono stare fuori. Le società separino le mele marce dai tifosi veri”, ha detto Alfano, annunciando un “piano speciale per Roma. Intendiamo – ha spiegato il ministro - fare della capitale una città esempio di sicurezza perché pensiamo che quello che funziona a Roma può funzionare in tutte le altre città italiane”. Alfano ha parlato anche di Tav e dell’applauso tributato agli agenti responsabili della morte di Federico Aldrovandi.

Club e sicurezza
"Bisogna pensare al modello inglese: non è immaginabile che le società restino estranee alla questione sicurezza. Chiederemo ai club di fare la loro parte fino in fondo". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha commentato la proposta del premier Matteo Renzi di far pagare ai club le spese per la sicurezza delle partite di calcio. Per la finale di Coppa Italia di sabato scorso, ha sottolineato Alfano, "noi abbiamo messo in campo 1.486 uomini. Non è possibile che un evento sportivo si trasformi in un evento bellico. Dunque, anche i club facciano la loro parte". Di questa e di altre misure, ha concluso il ministro, "d'accordo con il presidente Renzi, ne parleremo comunque nella fase estiva, in modo che siano operative all'inizio del prossimo campionato. E' inutile prendere decisioni sotto emergenza".

Piano sicurezza per Roma
"Il pallone è nostro e ce lo riprenderemo. Allo stadio devono tornare con serenità le famiglie ed i facinorosi devono stare fuori. Le società separino le mele marce dai tifosi veri". Il ministro Alfano ha annunciato che presenterà "un piano per fare di Roma un modello di sicurezza, perché pensiamo che ciò che funziona a Roma possa funzionare anche nel resto d'Italia". Il ministro ha ricordato quanto successo nella manifestazione di aprile, "con il centro storico preso d'assalto. Non possiamo violare il precetto costituzionale sul diritto alla manifestazione del pensiero, ma non possiamo accettare che una manifestazione si trasformi in un saccheggio e che i manifestanti non siano manifestanti, ma incappucciati muniti di spranghe, razzi e san pietrini e mettano anche nel conto di ammazzare un poliziotto". Ci saranno, ha aggiunto, "regole comportamentali che consentano di rispettare le forze dell'ordine che ogni giorno fanno il proprio dovere".

La trattativa con gli ultras
"Nessuno può immaginare – ha spiegato il titolare del Viminale - che lo Stato abbia deciso insieme ai violenti se disputare o meno la partita". "Noi - ha ricordato Alfano - abbiamo il dovere di assicurare l'ordine pubblico. La valutazione tecnica appartiene alle forze di sicurezza che sono in campo e al prefetto. E' stato valutato da parte loro che la partita poteva essere giocata".    Quanto alla cosiddetta trattativa, il ministro ha spiegato che "nella curva si era sparsa la voce che un tifoso del Napoli fosse morto a causa di una faida tra tifosi ed il Napoli ha valutato di mandare il capitano Hamsik in curva per tranquillizzare i tifosi e dire loro che non c'era stato un morto e che il ferimento era accaduto a 3-4 chilometri dallo stadio".

La Tav si farà
"Una volta che lo Stato democratico ha preso una decisione legittima, non si può pensare che qualcuno a colpi di mortaretti o di pistola possa fermare l'opera. La Tav si farà", ha ribadito ancora una volta il ministro dell’Interno.

Aldrovandi
"Non vorrei che un applauso sbagliato delegittimasse le forze dell'ordine. Noi siamo con le persone in divisa che proteggono le nostre città e che evitano che pochi facinorosi le distruggano”, ha spiegato infine Alfano.