ITALIA
Da Washington
Alfano: "Il 23 febbraio incontro con la comunità islamica italiana"
"Pensiamo che un dialogo che metta in chiaro la capacità del nostro governo di distinguere chi prega da chi spara sia un tema essenziale" ha spiegato il ministro dell'Interno
"Abbiamo convocato un incontro con i rappresentanti delle principali comunità e associazioni islamiche presenti in Italia" per il prossimo 23 febbraio. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Agelino Alfano, a margine del vertice sull'estremismo violento organizzato dalla Casa Bianca a Washington. "Pensiamo che un dialogo che metta in chiaro la capacità del nostro governo di distinguere chi prega da chi spara sia un tema essenziale - ha spiegato il ministro - vogliamo che ciascuno prenda posizione: chi prega ha diritto di pregare e di dire che sta dalla parte della legge italiana". L'obiettivo dell'incontro "è quello di alimentare ogni canale di dialogo - ha aggiunto - che aiuti a prevenire eventi tragici in Italia. Tutti dobbiamo lavorare nella logica della diminuzione delle possibilità di rischio".
"Saremo sollecitatori di un'azione delle Nazioni Unite - ha detto poi il titolare del Viminale interpellato sulla crisi libica -: l'Onu deve fare fino in fondo la sua sua parte, prendendo in mano la situazione, e noi saremo in prima fila". "L'Italia non ha intenzione di muoversi sganciata da un quadro Onu - ha precisato - ma la rapida evoluzione egli eventi in Libia giustifica e impone la stessa velocità da parte dell'Onu e degli organismi multilaterali internazionali". Secondo Alfano infine, "la soluzione diplomatica è sempre quella prioritaria. Chiediamo velocità a tutti gli attori in campo per risolvere la crisi".
"Saremo sollecitatori di un'azione delle Nazioni Unite - ha detto poi il titolare del Viminale interpellato sulla crisi libica -: l'Onu deve fare fino in fondo la sua sua parte, prendendo in mano la situazione, e noi saremo in prima fila". "L'Italia non ha intenzione di muoversi sganciata da un quadro Onu - ha precisato - ma la rapida evoluzione egli eventi in Libia giustifica e impone la stessa velocità da parte dell'Onu e degli organismi multilaterali internazionali". Secondo Alfano infine, "la soluzione diplomatica è sempre quella prioritaria. Chiediamo velocità a tutti gli attori in campo per risolvere la crisi".