MONDO
Lettera al Corriere
Alfano: le diverse velocità in Ue sono già una realtà, la strada è integrazione differenziata
"Nell'anno in cui ricorrono i 60 anni dei Trattati di Roma, lavoriamo per proporre ai nostri partner una nuova visione per un'Europa a cerchi concentrici"
"In Europa le diverse velocità, i cerchi concentrici e la differenziazione nelle diverse accezioni sono già una realtà. Il tema, quindi, non è 'se', ma come e in quali tempi fare i conti con questa realtà". Lo scrive il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in una lettera al Corriere della Sera.
"Nell'anno in cui ricorrono i 60 anni dei Trattati di Roma, lavoriamo per proporre ai nostri partner una nuova visione per un'Europa a 'cerchi concentrici' in grado di fare avanzare un progetto comune con gli Stati che ci stanno. Solo in questo modo - spiega Alfano - possiamo superare la stasi attuale ed esser più rapidi nelle decisioni, rispondere alle esigenze dei cittadini e contare di più sulla scena internazionale".
"Se non possiamo andare avanti tutti insieme, la strada da percorrere è pertanto quella di una 'integrazione differenziata', fondata sul principio di flessibilità", prosegue il ministro. "Solo così ogni Stato membro potrà trovare il proprio livello di integrazione all interno di una cornice comune, nel rispetto della volontà dei propri cittadini. Solo così sarà possibile conciliare la volontà di chi desidera continuare il percorso di integrazione, con quella di chi preferisce non condividere altre quote di sovranità nazionale".
"Nell'anno in cui ricorrono i 60 anni dei Trattati di Roma, lavoriamo per proporre ai nostri partner una nuova visione per un'Europa a 'cerchi concentrici' in grado di fare avanzare un progetto comune con gli Stati che ci stanno. Solo in questo modo - spiega Alfano - possiamo superare la stasi attuale ed esser più rapidi nelle decisioni, rispondere alle esigenze dei cittadini e contare di più sulla scena internazionale".
"Se non possiamo andare avanti tutti insieme, la strada da percorrere è pertanto quella di una 'integrazione differenziata', fondata sul principio di flessibilità", prosegue il ministro. "Solo così ogni Stato membro potrà trovare il proprio livello di integrazione all interno di una cornice comune, nel rispetto della volontà dei propri cittadini. Solo così sarà possibile conciliare la volontà di chi desidera continuare il percorso di integrazione, con quella di chi preferisce non condividere altre quote di sovranità nazionale".