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POLITICA

Apertura del leader di Ncd

Alfano sui gay: "Pronti a riconoscere tutele su unioni civili, ma con i paletti"

Sulla tutela alle coppie gay "siamo pronti a un'accelerazione", dice il ministro dell'Interno. Però chiarisce: "No ai matrimoni gay, no alle adozioni gay o all'utero in affitto e no alla reversibilità delle pensioni"

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Angelino Alfano
"Rispettiamo l'affettività di tutti. Se c'è da garantire maggior tutela ai problemi alle tante persone che convivono noi siamo pronti [...] la nostra è un'apertura con un avvertimento: non si tocchi la famiglia naturale composta da uomo e donna, come
recita la Costituzione all'art.31". Questa la posizione del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sulle unioni civili omosessuali. Ma il leader di Ncd, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, spiega che ci sono dei limiti: "No ai matrimoni gay, no alle adozioni gay o all'utero in affitto e no alla reversibilità delle pensioni".

Alfano chiarisce: "Non abbiamo difficoltà a ragionare, nell'ambito del codice civile, di un tema che esiste ed è la tutela delle persone che convivono, anche gay". E poi annuncia: "In autunno devono partire dei provvedimenti, nel contesto della legge di stabilità e delega fiscale, che la rafforzino, perché è la famiglia il vero centro dello sviluppo sociale di questo Paese".

Sulla tutela alle coppie gay, "noi siamo pronti a un'accelerazione", "la nostra è un'apertura significativa. Tuttavia ci sono tre paletti e una questione politica".
"L'argomento - continua il ministro - va deideologizzato e la soluzione non può prestarsi a estensione anche per sola via giurisprudenziale del matrimonio, dell'adozione, delle provvidenze. In nessun caso si deve far passare l'idea che si sta lavorando a un superamento della famiglia così come la prevede la Costituzione".

Le dichiarazioni di Alfano arrivano dopo che Berlusconi si è detto pronto a "dar battaglia" a favore dei diritti dei gay. E al giornalista che gli chiede una riflessione sul cambio di linea di Forza Italia sugli omosessuali, dice: "Non commento, è la loro linea. Noi siamo un'altra cosa".