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SPORT

Madrid

Alfredo Di Stéfano colto da infarto, grave in ospedale

L'ex campione del Real, 88enne, è stato colpito da un attacco di cuore mentre si trovava in strada

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Di Stefano ai tempi del River Plate
La leggenda del Real Madrid e del calcio mondiale, Alfredo Di Stéfano, è stato ricoverato in condizioni critiche all'ospedale madrileno Gregorio Maranon dopo un arresto cardiaco. Di Stefano, che due giorni fa ha compiuto 88 anni, è stato colto dall'attacco di cuore mentre si trovava in strada ed è stato subito trasferito in ospedale. 

L'unità di soccorso ha praticato la rianimazione cardiopolmonare, e dopo circa 18 minuti il cuore è ripartito. L'ex stella delle merengue soffre di problemi cardiaci dal 2005 (anno in cui gli è stato applicato un pacemaker), e anche lo scorso anno aveva avuto un infarto.

Le sue condizioni sono "grave ma stabili": è questo in sintesi il primo bollettino medico diramato ieri sera dai responsabili dell'ospedale in cui si trova. "In questo momento - si legge nel bollettino - il paziente si trova nell'unità coronarica del centro, è sedato con intubazione oro-tracheale e ventilazione meccanica. Il paziente presenta una situazione clinica e emodinamica stabile nella sua gravità". Il prossimo bollettino medico verrà diramato nella tarda mattinata.

Una carriera al Real Madrid
Di Stefano è nato a Buenos Aires nel 1926, nel popolare quartiere di Barracas. A 15 anni eccelle nelle giovanili del River come centravanti di movimento. Comincia così l'ascesa della 'Saeta rubia' ("freccia bionda"; l'altro soprannome di Di Stefano era El alemán, "il tedesco"). Nel 1948, si interessa a lui il Grande Torino, ma nel 1949 firma per i Millonarios di Bogotá. Tuttavia la lega colombiana è bandita dalla FIFA e, per questo, i giocatori rischiano severe sanzioni. Dopo tre anni Di Stefano torna in Argentina ma, ritenendolo inadeguato, non accetta l'ingaggio del River Plate. Il 22 settembre 1953 si lega al Real Madrid. È un passaggio molto travagliato: il presidente del Real, Santiago Bernabéu, si accorda con i Millonarios mentre il Barcellona tratta con il River. Dopo un inutile tentativo di mediazione da parte della Federazione spagnola, il Barcellona si ritira. Da quel momento Di Stefano e il Real diventano un binomio indissolubile, che si assicura ogni tipo di vittoria in Spagna e all'estero, conquistando fra l'altro cinque edizioni consecutive della Coppa dei Campioni (1955-1960).

Di Stefano, che può contare su partner del calibro di Kopa, Del Sol, Puskas, Gento, era l'uomo-squadra. Si arrende soltanto all'età: ha 38 anni quando a Vienna, nel 1964, disputa la sua ultima finale di Coppa dei Campioni, inchinandosi all'Inter di Herrera. L'anno prima, durante una tournée in Venezuela, era stato rapito e tenuto prigioniero per due giorni da un gruppo rivoluzionario antifranchista. Nello stesso 1964, dopo undici anni di Real e prima di intraprendere la carriera di allenatore, passa all'Espanyol di Barcellona. Con Ladislao Kubala, Di Stefano è l'unico giocatore al mondo ad aver giocato in tre nazionali diverse: argentina (6 presenze), colombiana (2 presenze), spagnola (31 presenze, entrato a farne parte dopo aver ricevuto la cittadinanza nel 1957).

Singolarmente però non ha mai partecipato a una fase finale dei Mondiali: nel 1950, è in Colombia, fuori legge; nel 1954, l'Argentina viene eliminata; nel 1958, manca la Spagna; nel 1962, in Cile, Di Stefano è infortunato. Un'assenza compensata dalla vittoria del Pallone d'oro due volte, nel 1957 e nel 1959 e 7 campionati spagnoli. Secondo la Fifa, è stato uno dei 5 più grandi calciatori del Novecento con Pelè, Maradona, Cruyff e Beckenbauer.