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ECONOMIA

L'accordo per l'ex compagnia di bandiera

Alitalia-Etihad, rimane il nodo esuberi. Martedì 8 incontro tra azienda, sindacati e governo

La riduzione del personale è un punto "non derogabile" per la compagnia araba. Non ci stanno i sindacati e anche le banche spingono per un accordo. Piloti e assistenti di volo annunciano uno sciopero per il prossimo 20 luglio

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Sulla strada dell’accordo tra Alitalia ed Etihad rimane il nodo esuberi. Per Susanna Camusso, segretario Cgil: "Quando c'è di mezzo il futuro di migliaia di persone non esiste un 'prendere o lasciare". E il presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, afferma chiaro: “Senza accordo con i sindacati, non siamo disposti a partecipare al finanziamento". Intanto, piloti e assistenti di volo, che si sentono esclusi dalle trattative, hanno annunciato uno sciopero generale di 24 ore il 20 luglio. Mentre inizierà martedì prossimo, 8 luglio, “il vero e proprio negoziato” tra governo, azienda e sindacati.
 
"Quella di oggi – ha riferito il segretario generale dell'Ugl Giovanni Centrella al termine dell'incontro con il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e con il titolare del Lavoro Giuliano Poletti- è stata una panoramica generale di tutti gli incontri formali e informali che ci sono stati: l'obiettivo è di far decollare il vero e proprio negoziato da martedì prossimo. Il Governo ha comunque assicurato che accompagnerà la vertenza per tutto ciò che può fare".
 
Secondo le ultime indiscrezioni, gli esuberi nell'ex compagnia potrebbero scendere a 1.500 complessivi, circa 750 in meno rispetto ai 2.251 previsti dal piano ed annunciati a lavoratori e sindacati. A prescindere però da quanti siano, è proprio il nodo esuberi il punto più dolente della trattativa. Per Etihad, che ha già l'accordo per acquisire il 49% del vettore italiano e investire circa 560 milioni, le uscite sono uno dei punti "non derogabili" dell’accordo, cioè una conditio sine qua non. 

A mettersi di traverso però, non sono solo i sindacati ma anche le banche che sanno quando rischioso possa essere un accordo non condiviso dai lavoratori: "Senza la piena adesione del sindacato al piano industriale non siamo disposti a partecipare al finanziamento" ha detto il presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, parlando a margine della presentazione dell'indagine sul risparmio.

E prima di lui era stata la leader della Cgil Susanna Camusso a mettere l’accento sui tagli in arrivo, spiegando che non esiste in questo campo il prendere o lasciare e "bisogna costruire una prospettiva per Alitalia e per i lavoratori", e incassando, di fatto, l’appoggio del leader Cisl Raffaele Bonanni, per cui "qualsiasi soluzione che mantenga in vita l'occupazione per noi va bene".

L'obiettivo del nuovo socio Etihad - che ha annunciato che insieme ad Alitalia sarà la compagnia ufficiale di Expo 2015 - è rendere più snella la ex compagnia di bandiera portando il numero effettivo di lavoratori a poco più di 10mila. Per l'ad James Hogan il costo del lavoro, pur restando tra i più bassi del settore in Europa, deve infatti essere ulteriormente compresso.
 
Nelle ultime ore, il lavoro di Cigl, Cisl, Uil e del governo, in particolare dei ministri dei Trasporti, Lupi, e del Lavoro Poletti, ha però piegato le resistenze del compratore del Golfo e la soluzione sarebbe a portata di mano. Si sarebbe trovato un accordo di massima sui 1.500 dipendenti, compresi i 750 in cassa integrazione volontaria a zero ore (in uscita il prossimo anno), già fuori del vettore.

Piloti e assistenti di volo si sentono però esclusi dalle trattative, o comunque non soddisfatti dall’esito di queste, ed hanno annunciato uno sciopero generale di 24 ore il 20 luglio. Lo hanno indetto Anpac, Avia e Anpav, dopo l'intesa tra Alitalia ed Etihad e contro la scelta "antidemocratica" del governo di convocare solo Cgil, Cisl e Uil. "Il Ministero dei Trasporti - spiega una nota di Anpac, Avia e Anpav - reitera l'incomprensibile scelta di non convocare le associazioni sindacali di piloti e assistenti di volo sul tema. Un atto palesemente antidemocratico che ignora la rappresentatività ampiamente maggioritaria di Anpac, Avia e Anpav e che si pone in palese contrasto con l'annunciata volontà del governo di svolgere il ruolo di facilitatore del buon esito della difficile trattativa tra Alitalia ed Etihad", riferiscono i tre sindacati che definiscono "miope".