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ECONOMIA

Il futuro della compagnia

Alitalia, Giorgetti: "Con Ue confronto serrato, vogliamo compagnia competitiva"

Il ministro dello Sviluppo Economico considera decisiva la settimana: "Vogliamo mantenere la compagnia di bandiera, auspico una soluzione positiva" 

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di Tiziana Di Giovannandrea
Su Alitalia "questa sarà una settimana decisiva" nella trattativa con la Commissione europea. "Questa trattativa io auspico che porti a una soluzione positiva. Anche perché sono attese per la fine di aprile anche le sentenze per gli aiuti di Stato", ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, durante un evento alla Scuola di Formazione Politica della Lega, a Milano.

"La discussione che abbiamo in corso anche in questi giorni, in queste ore, con la Commissione europea è molto serrata, l'intenzione del governo italiano è di avere una compagnia competitiva. È oggettivamente un braccio di ferro con la Commissione europea" ha continuato il ministro Giancarlo Giorgetti sul dossier Alitalia con Bruxelles. Quello con l'Europa "è un braccio di ferro in cui ciascuno porta le proprie ragioni, in nome del principio della concorrenza", ha sottolineato.

E' una trattativa, ha precisato, "che sta conducendo in particolare il Mef, perché la nuova società è tutta del Mef. Da parte del Governo c'è la volontà di avere una compagnia competitiva che possa assolvere alle sue funzioni di collegamento turistico, abbia una prospettiva, e che sia destinata con il tempo, con la ripresa dei flussi turistici, a espandersi", ha aggiunto il titolare del Dicastero di Via Molise. "È chiaro che la nuova compagnia per essere in discontinuità e in equilibrio economico sarà una compagnia aerea molto probabilmente diversa, molto più ristretta su rotte e velivoli", ha sottolineato Giorgetti.

Lo Stato ha investito in Ita "tre miliardi di risorsa pubblica: non si tratta proprio di disimpegno dello Stato. Il governo italiano si sta impegnando qui come si impegna anche da altre parti, ma deve fare anche un bilanciamento su dove e come investire risorse: non si possono sicuramente buttare via anche perché ci sono anche altri settori che sono in difficoltà e in sofferenza" ha proseguito.

Con Ue non siamo proni, negoziamo al meglio ma partiamo da condizioni di svantaggio
Nella vicenda di Alitalia e Ita la "è chiaro che se fossimo stati proni alle richieste Ue la trattativa sarebbe stata chiusa 3 mesi fa. Noi, partendo da una condizione di svantaggio, abbiamo una situazione molto diversa da quella di AirFrance e Lufthansa. C'è un concetto di europeismo non prono e non scontato. Noi dobbiamo avere la statura e l'autorevolezza per poter difendere gli interessi italiani in Europa", ha ancora detto il ministro, sottolineando come con Draghi si ha "un concetto di europeismo e di sovranità nazionale non prono e non scontato". Con Draghi, ha detto Giorgetti, si ha "l'autorevolezza di difendere gli interessi italiani in Europa. La situazione che si è venuta a determinare con Draghi è quella di poter giocare un ruolo migliore".