Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Alitalia-Lupi-Avanti-anche-senza-la-Cgil-6aa7855f-185f-4bf7-9ccb-1ee38c485450.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

L'ad Del Torchio: "Intesa dolorosa ma necessaria"

Alitalia, Lupi: "L'accordo va avanti anche senza la Cgil"

Accordo quadro sugli esuberi raggiunto. Ridotti da 2251 a 954 più 681 esternalizzati. La Cgil si è presa tempo fino a mercoledì. Non firmano neanche i piloti. La trattativa riprende lunedì

Condividi
La parola su Alitalia passa ora alle banche creditrici, Unicredit e Intesa in primis, che vedranno domani l'ad Gabriele Del Torchio per sbloccare l'ultimo tassello prima dell'intesa con Etihad. Dagli istituti, esposti per un debito finanziario di oltre 500 milioni verso la compagnia, c'è infatti una cauta soddisfazione per l'accordo quadro sugli esuberi raggiunto sabato sera (che li ha ridotti da 2251 a 954 più 681 esternalizzati), con l'eccezione della Cgil che si è presa tempo fino a mercoledì. Bisognerà vedere ora se le banche saranno disposte a cancellare il debito sia per salvare il loro investimento azionario in Alitalia che la loro esposizione verso l'indotto.

Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e lo stesso Del Torchio hanno ribadito che l'intesa è comunque valida anche senza il sindacato guidato da Susanna Camusso, che auspicano comunque possa firmare assieme agli altri. L'accordo di ieri sera è stato firmato da "sindacati che rappresentano più del 70% dei lavoratori di Alitalia" ha  puntualizzato Lupi che tende comunque la mano alla Cgil: "Mi auguro capisca l'importanza della sottoscrizione dell'opportunità che abbiamo davanti". Lupi sarà il 22 luglio a Bruxelles per spiegare all'Ue l'accordo che, ricorda, porterà un investimento di 1,2 miliardi di euro al servizio di un grande progetto industriale.

"L'accordo è doloroso ma necessario" spiega Del Torchio, secondo cui l'ingresso della compagnia emiratina con il 49% nel capitale di Alitalia "sosterrà la nascita di un nuovo vettore italiano molto competitivo, con una forte proiezione verso l'estero". La compagnia avrà così le carte in regola quando l'ad di Etihad James Hogan arriverà martedì sera in Italia per l'inaugurazione, il giorno successivo, del volo Roma-Abu Dabi. Etihad aveva condizionato l'operazione alle due condizioni: esuberi e riduzione del debito.

Dal sindacato il segretario nazionale Fabrizio Solari assicura che la Cgil non sarà "estranea alla vicenda" ma che l'accordo doveva prevedere la Cigs, strumento apparso nel corso delle trattative e poi accantonato. Più duro il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso "è un accordo sbagliato, lesivo dei diritti". E se l'ad sarà a Milano, sindacati e governo torneranno a vedersi al ministero dei Trasporti per decidere sul contratto collettivo nazionale e sulla riduzione del costo del lavoro. Le riunioni con i confederali inizieranno in mattinata mentre nel pomeriggio sarà la volta delle sigle del personale navigante. Un ruolo comunque nella vicenda lo avrà anche l'Enac. Infatti, come ha spiegato il presidente Vito Riggio, l'ente assieme alla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti sarà coinvolta nell'operazione di ricollocamento dei quasi 1000 lavoratori che finiranno in una lista dettagliata con curricula.

"Io direi che tutte le compagnie che operano in Italia, comprese Ryanair e Easyjet dovrebbero essere obbligate a 'pescare' nella lista e lo stesso vale per gli aeroporti". Tuttavia "se ci sarà una ripresa del settore le cose marceranno e potremo far riassumere questi lavoratori, altrimenti ammetto che sarà dura".