Confermato l'impegno del governo
Alitalia, sindacati: la cigs sarà allungata al 2023
Stamane tavolo al ministero del Lavoro
E' confermato l'impegno del Governo alla proroga della Cigs fino al 2023 della Cigs per i lavoratori Alitalia. Lo affermano i sindacati al termine del tavolo al ministero del Lavoro.
Secondo quanto riferisce il segretario nazionale della Uilt, Ivan Viglietti, il governo ha confermato il rifinanziamento del Fondo di solidarietà con la Cigs estesa fino al settembre del prossimo anno. L'esecutivo ha inoltre assicurato il suo impegno a realizzare una norma che permetta di prolungare la Cassa fino al 2023. E' stato poi deciso che si effettuerà un monitoraggio per le ulteriori esigenze di Cassa integrazione per il 2024-25 in relazione al processo di assorbimento dei lavoratori di Alitalia in Ita. In più, verrà assicurata la riqualificazione del personale anche per il mantenimento della licenza di volo. Infine è stata confermata l'attivazione di un tavolo interministeriale per la riforma complessiva del settore aereo.Lunedì o martedì ci sarà un nuovo incontro al ministero del Lavoro per la firma della Cigs fino al settembre del 2022, mentre il 10 ottobre si riunirà il tavolo interministeriale.
Fit: "Avviato confronto, ma non basta"
''È un primo passo l'assicurazione dei Ministeri competenti che per Alitalia ci sarà la copertura di ammortizzatori sociali e formazione per il mantenimento delle certificazioni e la riqualificazione fino al 2022 con prospettive di estensione al 2023. I dicasteri hanno anche garantito l'impegno politico per accompagnare il processo in atto per il seguito''. È quanto dichiara Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, a valle dell'incontro di oggi su Alitalia presso il Ministero del Lavoro con i Ministeri di Economia e Finanza, Sviluppo economico e Infrastrutture e Mobilità sostenibili e i commissari della compagnia aerea.
''Da parte nostra - prosegue Pellecchia - abbiamo ribadito quella che secondo noi è la strada da percorrere: estensione della cassa integrazione fino al 2025, quando il decollo di Ita sarà definitivo, stando al piano industriale, e potrà assorbire ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia, perché il nostro obiettivo imprescindibile è la tutela di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori interessati dalla crisi perché nessuno resto indietro. Proprio con questo obiettivo abbiamo chiesto politiche attive che consentano alle persone interessate di conservare e aggiornare le certificazioni necessarie per mantenere la loro professionalità e anche acquisire quella necessaria per la gestione di nuovi aeromobili. Al tempo stesso abbiamo ribadito ai Ministeri competenti che una nuova azienda italiana di proprietà del Mef non può partire senza la definizione di un contratto collettivo nazionale di lavoro che sia nel solco delle previsioni del contratto di settore e pertanto confidiamo in una riattivazione del confronto con Ita in tempi brevissimi''.
''Con l'obiettivo di non ripetere gli errori del passato, abbiamo chiesto inoltre l'attivazione di una commissione di studio simile a quella attivato dal Mims a gennaio per la riforma del trasporto pubblico locale. Scopo di questa nuova commissione dev'essere analizzare le cause delle crisi delle aziende del trasporto aereo e proporre soluzioni, perché non c'è solo la vertenza Alitalia, ma l'intero settore era in crisi già prima della pandemia'', conclude Pellecchia.
Orlando: "Al lavoro per ammortizzatori sociali donne"
"Le vertenze aziendali devono essere anche affrontate in uno specifico femminile e in Alitalia sono tante le donne occupate e noi ci stiamo ponendo proprio oggi il problema di come gestire questa trasformazione, mettendo a disposizione ammortizzatori sociali che accompagnino un percorso". Lo ha detto il ministro del lavoro, Andrea Orlando, durante il Women's equality festival" in corso di svolgimento a Lecce, intervenendo sul tema delle crisi aziendali.