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ECONOMIA

Fissato un incontro tra azienda e sindacati

Alitalia, nuovo incontro tra soci e vertici al Ministero dell'Economia

La firma del contratto con Etihad prevista per venerdì, oggi il ceo della compagnia degli Emirati arabi, James Hogan, arriva a Roma

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Sono ore decisive per stabilire i dettagli dell'operazione Alitalia-Etihad, la firma del contratto è attesa per venerdì, entro domani è previsto l'incontro tra soci e vertici dell'ex compagnia di bandiera - che oggi tornano al Ministero dell'Economia e Finanza per limare gli ultimi dettagli - con il ceo della compagnia degli Emirati Arabi, James Hogan, che arriva a Roma (in programma anche un meeting con il Governo). Intanto, prosegue la trattativa con i sindacati, che sono stati nuovamente convocati dall'azienda per questa mattina. 

L'operazione Alitalia-Etihad
I dettagli dell'operazione tra Alitalia e la compagnia degli Emirati, che costa a soci e banche sacrifici di quasi 900 milioni ma vale un investimento complessivo da Abu Dhabi di circa 1,2 miliardi, vengono passati in queste ore sotto la lente di ingrandimento di tecnici e legali per evitare sorprese dell'ultimo minuto.

Il ruolo di Poste
Tra i soci di Alitalia-Cai resterebbero ancora da sciogliere i nodi legati soprattutto al ruolo di Poste, alla sua partecipazione alla mid-co e al cosiddetto 'bridge to equity', cioè la ristrutturazione di parte del debito con una conversione, appunto, in equity. Sul ruolo della società guidata da Francesco Caio avrebbe chiesto chiarimento la stessa Etihad. La soluzione individuata in extremis per accontentare le richieste di Poste e garantire l'efficacia dell'aumento di capitale, prevede che la società pubblica sborserà più della propria quota (19,48%), complessivamente 70 milioni, ma il proprio investimento (grazie appunto al veicolo intermedio della mid-company, una sorta di società cuscinetto tra la old Alitalia e la nuova Alitalia-Etihad) non verrà intaccato per coprire eventuali perdite superiori alle previsioni e contenziosi e andrà a costituire capitale nella newco, accanto ai 560 milioni che verserà Etihad (che avrà una quota del 49%).

L'aumento di capitale
Un altro importante tassello del puzzle verrà sistemato venerdì quando i soci in assemblea voteranno l'aumento di capitale da complessivi 300 milioni, per dare ad Alitalia l'ossigeno necessario ad arrivare fino al closing dell'operazione, in autunno. Un impegno finanziario che arriva ad appena otto mesi dall'ultimo aumento di capitale (a dicembre i soci tirarono fuori altri 300 milioni) e che va ad aggiungersi alla rinegoziazione di 565 milioni di debito accettata dalle banche creditrici.

La trattativa con i sindacati
Si va verso una definizione anche della trattativa con i sindacati. L'azienda li ha convocati per oggi per esaminare e chiudere la procedura di mobilità aperta il 31 luglio per 2.171 dipendenti dell'ex compagnia di bandiera e dell'AirOne: il confronto dovrebbe chiudersi con la firma di un verbale di mancato accordo, visto il no della Filt Cgil all'accordo quadro del 12 luglio. Intanto cresce la preoccupazione dei lavoratori per gli esuberi: ieri all'aeroporto di Fiumicino si è svolta la prima assemblea spontanea dei lavoratori Alitalia e altre assemblee di lavoratori o iniziative sindacali potrebbero esserci nei prossimi giorni.