MONDO
All'asta a Ginevra il 'Grand Mazarin', il più grande diamante del mondo
Sarà battuto da Christie's il 13 novembre

Sarà battuto all'asta da Christie's a Ginevra, domani 13 novembre, 'il Grand Mazarin', il più grande diamante del mondo, testimone di oltre 250 anni di storia francese. Valutato milioni e milioni di euro. E' appartenuto a Luigi XIV, dono di nozze con l'infanta di Spagna da parte del suo padrino, il cardinale Mazzarino. Passò successivamente al nipote Luigi XV, a Napoleone I e ai nuovi 'Borbone', Luigi XVIII e Charles, per poi ricadere sulla testa (e sulla corona) di un nuovo imperatore, Napoleone III.
Ma il 'Grand Mazarin' è stato anche il più mondano dei diamanti. Risplendeva su abiti lussuosi, da 'grand soirée', ma anche sulle chiome abbigliate di imperatrici, regine e principesse. Maria -Teresa d'Austria, naturalmente, Maria Leczinska, Marie Antonietta, le imperatrici Joséphine, Maria Luisa e Eugenia. Come ricorda il settimanale francese 'Point de vue', il prezioso gioiello sembrava essere stato dimenticato. L'ultima apparizione risaliva, infatti, al 1962 durante un'esposizione al museo del Louvre ('Dix siècles de joaillerie francaise').
Esattamente 130 anni fa, poi, la III Repubblica aveva deciso di disfarsi di gran parte dei gioielli della corona durante un'asta che rimase alla storia. E racconta su 'Point de vue', Vincent Meylan, scrittore esperto di gioielli e già autore di monografie su Boucheron, Van Cleef & Arpels, Chanel e Mellerio, la maison Bulgari: ''Naturalmente come ogni pietra entrata nella leggenda, anche il 'Grand Mazarin' ha ancora molto da disvelare''.
''E' il 1661 - scrive su 'Point de vue', Vincent Meylan- La corte si è trasferita nel castello di Vincennes. Il cardinale Mazzarino ha scelto di morire tra le mura dell'antica residenza riabilitata dall'architetto Le Vau. Il cardinale non ha mai amato Parigi, legata alla Fronda, al periodo più buio della sua reggenza''. Sono mesi difficili per il cardinale. Mazzarino è stanco, malato, la vita gli scorre davanti. Mazzarino ricorda. Le lotte, le vittorie, le sconfitte, le umiliazioni subite, gli uomini e le donne che ha sacrificato al suo desiderio di potere, alla sua ansia di uomo di governo.
Sembra che nei giorni precedenti la morte, come raccontano le cronache, amasse passeggiare tra le stanze del castello, intento ad ammirare quadri, ritratti, dipinti, gioielli, la preziosa argenteria. E forse non è leggenda che un giorno il cardinale avesse esclamato, immalinconito, 'e pensare che un giorno dovrò abbandonare tutto questo...'.
Eppure Giulio Raimondo Mazzarino è sempre stato un uomo determinato e soprattutto concreto, non si è mai lasciato sopraffare dagli eventi. Decide di lasciare, allora, il suo immenso patrimonio, stimato oggi intorno ai 35 milioni di euro, tra terre, immobili, quadri, gioielli, al giovane Luigi XIV, e solo una piccola parte ai nipoti Filippo e Ortensia.
In particolare il Re Sole eredita i 18 diamanti del cardinale, pietre uniche per splendore e luminosità. Tra queste, il 'Sancy', oggi esposto al Louvre, il 'Miroir du Portugal', scomparso durante la Rivoluzione e mai ritrovato. E poi c'è il 'Grand Mazarin,' quello che sarà battuto all'asta a Ginevra. il più bello, il più importante, il più prezioso. Nel 1661 pesava circa una ventina di carati. Oggi forse un po' meno. Ma ha una luminosità, un colore, una trasparenza incomparabili.
Poche certezze sul 'Grand Mazarin'. ''Si tratta di una pietra sicuramente proveniente dall'India, in particolare dalla regione della Golconde - racconta ancora sul settimanale francese Vincent Meylan- Una delle sue ultime apparizioni pubbliche fu durante la proclamazione degli Stati Generali''. Era il lontano 1789 e la regina Maria Antonietta ostentava il prezioso diamante nei saloni di Versailles, prima che la tempesta rivoluzionaria si abbattesse sulla Francia e sulla famiglia reale.
Ma il 'Grand Mazarin' è stato anche il più mondano dei diamanti. Risplendeva su abiti lussuosi, da 'grand soirée', ma anche sulle chiome abbigliate di imperatrici, regine e principesse. Maria -Teresa d'Austria, naturalmente, Maria Leczinska, Marie Antonietta, le imperatrici Joséphine, Maria Luisa e Eugenia. Come ricorda il settimanale francese 'Point de vue', il prezioso gioiello sembrava essere stato dimenticato. L'ultima apparizione risaliva, infatti, al 1962 durante un'esposizione al museo del Louvre ('Dix siècles de joaillerie francaise').
Esattamente 130 anni fa, poi, la III Repubblica aveva deciso di disfarsi di gran parte dei gioielli della corona durante un'asta che rimase alla storia. E racconta su 'Point de vue', Vincent Meylan, scrittore esperto di gioielli e già autore di monografie su Boucheron, Van Cleef & Arpels, Chanel e Mellerio, la maison Bulgari: ''Naturalmente come ogni pietra entrata nella leggenda, anche il 'Grand Mazarin' ha ancora molto da disvelare''.
''E' il 1661 - scrive su 'Point de vue', Vincent Meylan- La corte si è trasferita nel castello di Vincennes. Il cardinale Mazzarino ha scelto di morire tra le mura dell'antica residenza riabilitata dall'architetto Le Vau. Il cardinale non ha mai amato Parigi, legata alla Fronda, al periodo più buio della sua reggenza''. Sono mesi difficili per il cardinale. Mazzarino è stanco, malato, la vita gli scorre davanti. Mazzarino ricorda. Le lotte, le vittorie, le sconfitte, le umiliazioni subite, gli uomini e le donne che ha sacrificato al suo desiderio di potere, alla sua ansia di uomo di governo.
Sembra che nei giorni precedenti la morte, come raccontano le cronache, amasse passeggiare tra le stanze del castello, intento ad ammirare quadri, ritratti, dipinti, gioielli, la preziosa argenteria. E forse non è leggenda che un giorno il cardinale avesse esclamato, immalinconito, 'e pensare che un giorno dovrò abbandonare tutto questo...'.
Eppure Giulio Raimondo Mazzarino è sempre stato un uomo determinato e soprattutto concreto, non si è mai lasciato sopraffare dagli eventi. Decide di lasciare, allora, il suo immenso patrimonio, stimato oggi intorno ai 35 milioni di euro, tra terre, immobili, quadri, gioielli, al giovane Luigi XIV, e solo una piccola parte ai nipoti Filippo e Ortensia.
In particolare il Re Sole eredita i 18 diamanti del cardinale, pietre uniche per splendore e luminosità. Tra queste, il 'Sancy', oggi esposto al Louvre, il 'Miroir du Portugal', scomparso durante la Rivoluzione e mai ritrovato. E poi c'è il 'Grand Mazarin,' quello che sarà battuto all'asta a Ginevra. il più bello, il più importante, il più prezioso. Nel 1661 pesava circa una ventina di carati. Oggi forse un po' meno. Ma ha una luminosità, un colore, una trasparenza incomparabili.
Poche certezze sul 'Grand Mazarin'. ''Si tratta di una pietra sicuramente proveniente dall'India, in particolare dalla regione della Golconde - racconta ancora sul settimanale francese Vincent Meylan- Una delle sue ultime apparizioni pubbliche fu durante la proclamazione degli Stati Generali''. Era il lontano 1789 e la regina Maria Antonietta ostentava il prezioso diamante nei saloni di Versailles, prima che la tempesta rivoluzionaria si abbattesse sulla Francia e sulla famiglia reale.